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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Ottobre 2003
 
   
  RIFORMA BIAGI: LE LINEE GUIDA PORTANO OLTRE CONFINE

 
   
  Milano, 13 ottobre 2003 – La presenza di un regime autorizzatorio (art.4) e di un regime sanzionatorio (art.18-19) per le agenzie del lavoro, insieme alla varietà di tipologie contrattuali, sono tre condizioni imprescindibili per un nuovo mercato del lavoro. Questo è quanto ritiene Assores, l’associazione italiana fra società e studi di ricerca e selezione del personale, accogliendo con favore l’entrata in vigore della Riforma Biagi. “L’introduzione e la richiesta di adeguate competenze professionali per le agenzie del lavoro e la predisposizione di sanzioni penali e amministrative per gli operatori scorretti rappresentano, crediamo, le basi di garanzia necessarie per tutti e tre i soggetti del mercato del lavoro coinvolti, agenzie, imprese, candidati – dice Egidio Garbelli, Presidente di Assores -. Le aziende e i lavoratori avranno, così, una pluralità di soggetti dalla competenza verificata cui rivolgersi in base alle specifiche esigenze e gli operatori potranno finalmente lavorare in un mercato pluralista, pulito e competitivo. Nello specifico, poi, tra i segmenti del settore, la ricerca e selezione del personale esce definitivamente dall’alveo della mediazione con il riconoscimento di attività di consulenza di direzione prestata all’azienda. Queste premesse – continua Garbelli - dovrebbero portare anche a significativi cambiamenti di lungo periodo”. Il primo è colmare il divario tra l’Italia e gli altri Paesi Europei che sono il recupero del ritardo dell’Italia nel settore del lavoro rispetto ad altri Paesi europei impegnati già da anni in politiche attive del lavoro e nel consolidamento di un mercato aperto costituito da una pluralità di operatori privati specializzati. Il fine è offrire ai cittadini lavoratori che si sposteranno di paese in paese pari condizioni di mercato. Il secondo è rappresentato dalle conseguenze dell’ingresso del soggetto privato nei servizi per l’impiego, soggetto che rivoluzionerà i tradizionali meccanismi negoziali e concertativi che per decenni in Italia hanno condizionato la regolamentazione contrattuale del Mercato del Lavoro. Si profila, pertanto, un altro convitato ai tavoli negoziali che per il suo ruolo di intermediario ha una visione costantemente aggiornata della domanda/offerta di lavoro. L’ultimo, ma non meno importante è un’auspicabile rafforzamento della cultura delle risorse umane: queste altro non sono che un capitale di conoscenze al servizio della competitività delle imprese. Solo questa consapevolezza può eliminare il fai da te che ha caratterizzato il mercato del lavoro per molto tempo e può contribuire a renderlo a tutti gli effetti un settore dei di servizi, professionale e competitivo.  
   
 

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