Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2003
 
   
  VERONA: XVIII EDIZIONE GIORNATE INTERNAZIONALI DELL´ARREDO SI CONFERMA IL TREND DI CRESCITA INTERNAZIONALE

 
   
  Milano, 20 ottobre 2003 - Il clima generale di incertezza economica non sembra aver influito sulla buona riuscita della Xviii edizione di Abitare il Tempo. Sia per quanto concerne la presenza di espositori, che si sono attestati complessivamente sul numero di 600, sia e soprattutto per quanto riguarda l´entità degli operatori esteri che hanno visitato quest´anno la rassegna e che hanno fatto registrare un più 7,18%: una percentuale che sale a + 9,24% se si include anche il numero dei giornalisti provenienti dal resto del mondo. In attesa dei dati ufficiali certificati da Fkm, si può comunque anticipare che a fronte di un numero di operatori italiani pressoché invariato (43.260) e comunque in aumento, è stato registrato un totale di 6280 visitatori esteri. La qual cosa conferma il trend di crescita internazionale che contraddistingue le ultime edizioni di Abitare il Tempo. A convalida della sua centralità per il sistema dell´arredamento a 360° gioca anche l´interesse della stampa internazionale i cui esponenti arrivano sempre più numerosi a Verona: i giornalisti totali registrati sono stati infatti 570 ed hanno segnato un incremento del 23,38% rispetto al 2002. Grande interesse ha suscitato il programma degli eventi progettati appositamente per arricchire con variegati e numerosi spunti culturali la visita di questa edizione, che ha coperto complessivamente una superficie espositiva di 80.000 metri quadrati, a cominciare dalla mostra Edentity, a cura di gumdesign, sul tema dei giardini, allestita nel piazzale di ingresso dei padiglioni fieristici. L´idea centrale di questa 1 a Esposizione di giardini tematici è quella di trovare nuove soluzioni applicabili ai giardini domestici e ai parchi pubblici. Un discorso speciale va al repertorio di materiali tessili visibili ad Abitare il Tempo 2003 grazie alla presenza, tra gli espositori, delle aziende di Incontri (Mostra del tessuto d´arredamento e del tappeto d´autore) e al tema della mostra "Il teatro del tessuto", curata da Ettore Mocchetti e dedicata all´alta decorazione. Entrambi i casi hanno dato modo di vedere e apprezzare collezioni di tessuti che si ispirano alla moda per quanto concerne le sequenze cromatiche che vengono proposte su materiali nobili (lana e sete soprattutto) il cui pregio sta ancora una volta nell´evocare immagini di grande forza sensoriale. La suggestiva scenografia della mostra, inoltre, ha inteso richiamare il modernismo metafisico dell´architettura italiana di fine anni ´30. In questo contesto si aprivano quattro grandi stanze, allestite secondo i progetti di Michele Bònan, Stefano Dorata, Anna Gili e Paola Navone, mentre una sequenza di nicchie ideate come veri e propri "quadri" esaltavano le qualità dei tessuti dei più prestigiosi editori tessili italiani ed esteri. Giovedì 18 settembre, un pubblico commosso ha a lungo applaudito Maddalena De Padova nel momento in cui il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi le ha conferito il Premio Abitare il Tempo. Per il 2003 infatti, il Comitato di Indirizzo Scientifico e Culturale ha deciso di premiare questa forte personalità, che con il suo modo di pensare e promuovere il design lo ha consacrato come idea fondante del bello nel nostro vivere quotidiano. Tendenze: sottofondo di cultura umanistica per l´abitare Grande curiosità hanno rivestito le sperimentazioni relative alle possibili applicazioni del progetto di design nell´architettura d´interni contemporanea, frutto del lavoro di una numerosa équipe di professionisti affermati e di giovani emergenti, partecipanti all´ampio programma di Mostre e Laboratori. Sintetizzando il repertorio di immagini immagazzinate nella memoria visiva di chi abbia visto tutte le proposte di Abitare il Tempo edizione 2003, sia quelle esposte nei padiglioni degli espositori, sia quelle suggerite negli eventi culturali, si potrebbe dire che mai come quest´anno esisteva un legame di continuità fra le concretezze della produzione reale e le ipotesi ideali della progettazione. Valgano come esempio i prototipi di casa, all´interno del laboratorio Abitare il Xxi secolo (curata da Carlo Amadori, Vanni Pasca e Luca Scacchetti), ed ideati da Piero Lissoni ("Labirinti Domestici"), Peter Bottazzi e Tanja Solci ("Room - zattera in una stanza"), Giulio Cappellini ("A tavola"), Fabio Novembre ("Casa"), Nucleo design solutions ("Nucleo Home"), dove i criteri di funzionalità e comfort si esplicano in un contesto di grande serenità e distensione: spazi senza tempo realizzati con prodotti di serie ma resi emozionanti dall´apporto di materiali raffinati, colori discreti, arredi dalle linee classiche. Che significa maggiore attenzione alla sensorialità, perché al centro dell´attenzione c´è l´uomo e i suoi bisogni fondamentali. A questo spirito è anche riconducibile la mostra "Casa Colombo", a cura di Carlo Colombo, allestita nei padiglioni promozionali. Per quanto attiene la ricerca e la sperimentazione, un filo conduttore legava per altri versi le ricognizioni sulle aree territoriali dominate da un imprinting storico qual è la tradizione nel lavoro di tipo artigianale. Le tre mostre attinenti a questo argomento "Metamorfosi - La tradizione tra forma e funzione" (a cura di Gianmaria Colognese), "La casa e il luogo - Bassano identità e modernità" (a cura di Luca Scacchetti) e "Finis terrae - La casa di frontiera" (a cura di Francesco Spada) sovrappongono a tre distinte identità geografiche italiane (nell´ordine, Verona, Bassano e Salento) dei linguaggi progettuali innovativi che diversificano in modo dialettico le tipologie di prodotto locali. Più fedele alla storia è stata invece la riedizione filologica "Il mobile delle Avanguardie sovietiche degli anni Venti" (a cura di Giuseppe Albanese) che ha messo in risalto la versatilità delle aziende veronesi nell´interpretare e costruire talune opere dei maestri russi che ancora oggi risultano di grande interesse dal punto di vista del design. Con la mostra Alessandro Mendini + Cleto Munari "Micromacro" (a cura di Elvilino Zangrandi) due grandi personaggi, lavorando insieme, hanno dato vita a sedici micro architetture in acciaio e vetro soffiato a Murano, per dimostrare che l´architettura può essere ancora "la madre di tutte le arti". Enzo Mari, "A cosa serve un tavolo", è stata la risposta di un designer intransigente alle "aberrazioni dei mercato globale". La sua proposta, che nasce dall´intenzione di trovare una soluzione intermedia nell´ambito di trasformazioni ormai inevitabili, si è esplicata in oggetti (tavoli e sedie) compatibili con i bisogni primari dell´uomo. Ettore Sottsass con "La superficie virtuale", ha simulato un paesaggio insolito e inaspettato per presentare le potenzialità di una nuova materia, il laminato. Terminando il percorso nel Pad. 8, il Politecnico di Milano con il contributo di Group Environmental Affairs Ab Electrolux-sweden ed Electrolux Zanussi Italia ha affrontato il tema della sostenibilità in relazione con il mondo degli elettrodomestici nella mostra "Scenari di sostenibilità domestica". Il rapporto tra materiali nobili in natura, architettura e interior design ha visto una ulteriore forte concretizzazione al padiglione 1: la mostra "La casa di pietra" curata da Roberto e Ludovica Palomba (nel contesto del Laboratorio Abitare il Xxi secolo), ha inteso valorizzare le qualità di marmo e pietre nei luoghi domestici, mentre "International Award Architecture in Stone", a cura di Vincenzo Pavan ha presentato le sette opere che hanno vinto l´omonimo premio dedicato alle architetture più significative nell´uso dei materiali lapidei. Insieme, le due mostre, coordinate da Carlo Amadori e Vincenzo Pavan, sono il frutto della sinergia fra Abitare il Tempo e Marmomacc (Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie). L´indagine progettuale è stata completata da Philippe Daverio con la mostra "L´occhio nervoso di Giotto a casa di Giulietta". L´autore del progetto 2003, legato al mondo dell´arte, ha visto nella storia dei due amanti veronesi gli esiti di una profonda rivoluzione sociale che riportava in primo piano sentimenti e idealità. Lo stesso mutamento che Giotto esaltava nei suoi affreschi di Padova e Assisi. Un pubblico numeroso e attento ha inoltre seguito lo svolgimento del convegno a cura di Federmobili "il modello italiano della distribuzione", svoltosi venerdì 19 settembre e dedicato ai fattori di competitività di questo settore, ancora connotato da una forte polverizzazione, e al ruolo dell´innovazione necessaria per recuperare i gap negativi e conciliare i ruoli di designer, produttori e distributori, ovvero di soggetti con interessi coincidenti. Convivialita´ Abitare il Tempo è da sempre anche un evento dove ritrovare il piacere dello stare insieme. Con questo spirito, grande successo hanno avuto le due splendide Serate di gaia organizzate a Villa Giusti, giovedì 18 e venerdì 19, che hanno visto la partecipazione di rappresentanti del mondo del design e dell´architettura, giornalisti ed ospiti internazionali. La cena è stata preceduta dalla performance musicale "11 Bosco dell´Acqua", installazione di Giorgio Correggiari, musica di Giovanni Mirabile e voce di Antonella Ruggiero. Infine, anche quest´anno Abitare il Tempo ha organizzato I´happy Hour, open bar per gli ospiti della Fiera, presso il Foyer del Teatro Nuovo, nel cuore di Verona e proprio di fronte alla Casa di Giulietta. L´edizione 2004 di Abitare il Tempo si terrà dal 16 al 20 settembre.  
   
 

<<BACK