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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Febbraio 2007
 
   
  LA VALUTAZIONE DELL´IMPATTO TERRITORIALE DELLE GRANDI POLARITÀ COMMERCIALI: FACTORY OUTLET CENTRE, MULTIPLEX, PARCHI COMMERCIALI.

 
   
  Un approccio interregionale 1. Perché una ricerca sulle polarità commerciali interregionali Il processo di modernizzazione del sistema commerciale italiano sta procedendo in modo accelerato, con un panorama mutevole sia per quando riguarda la ripartizione tra commercio indipendente e distribuzione organizzata, sia per quanto riguarda i cambiamenti all’interno degli universi, ancora impropriamente considerati chiusi e separati, della distribuzione definita “tradizionale” e “moderna”. L’innovazione dei formati è estesa a molti comparti della distribuzione, condizione indispensabile per rispondere ai cambiamenti molto intensi e frequenti della domanda. Questo è un processo interessante e positivo, che tuttavia va in qualche modo monitorato affinché non lasci troppi effetti perversi sul suo cammino. Non vi è dubbio che molti dei segmenti più deboli del sistema di offerta hanno pagato pesantemente i costi del processo di modernizzazione complessiva, con la chiusura di molte piccole imprese indipendenti e la deprivazione di servizi commerciali nelle aree a basso sviluppo demografico ed economico, ma è altrettanto certo che anche in Italia si è assistito ad una intensa dinamica di crescita e di innovazione delle tipologie della distribuzione cosiddetta moderna e alla comparsa di una gamma più ampia che in passato di strutture o di luoghi in cui le attività commerciali sono integrate con altre attività (terziario commerciale, intrattenimento, accoglienza, tempo libero). Le varie aree commerciali sviluppano, infatti, forme di specializzazione e di offerta differenziate, diversamente attrattive nei confronti di un’utenza molto mobile e in grado di accedere in modo selettivo e mutevole ai diversi segmenti: factory outlet, mega centri commerciali (mega malls), leisure centres e, ultima generazione, i centri commerciali integrati agli stadi calcistici. In molti casi attraverso la localizzazione di attività commerciali integrate si configurano nuove, consistenti polaritˆ territoriali, che modificano la gerarchia tradizionale della distribuzione dei luoghi centrali. In questa riorganizzazione delle funzioni, che vede in parallelo lo sviluppo della diffusione urbana ed il condensarsi di attività in vecchie e nuove polarità, le attività commerciali integrate sono un elemento economicamente e socialmente rilevante. Si vedano le attività riconducibili al consumo-tempo libero (shoppertaiment) come i multiplex, ultima (per ora) forma di evoluzione dello spazio dedicato allo spettacolo cinematografico: un nuovo tipo di struttura che risponde a requisiti che non rimandano esclusivamente alla moltiplicazione del numero delle sale di proiezione, ma anche ad una concezione più complessa della “modernizzazione” del luogo per il cinema, in cui lo spettacolo, caratterizzato da alti standard tecnologici, è integrato dal consumo commerciale e da altre attività di carattere ludico. Oppure i grandi factory outlet centres, pensati come un “villaggio commerciale”, realizzato in un ambiente accogliente e attrattivo con spericolati e discutibili riferimenti all’architettura vernacolare o tematica, con parcheggi adeguati a alti flussi di consumatori che provengono da bacini gravitazionali estesi di scala interprovinciale e interregionale, corredati di spazi verdi, strade pedonali, iniziative di animazione; collocati in aree ad alta accessibilità dalla rete primaria della viabilità su gomma, spesso con vocazione turistica, puntano sull’effetto di polarizzazione per i consumatori. Si pensi anche agli esercizi inseriti all´interno di stazioni ferroviarie, aeroporti e altri nodi delle reti di trasporto collettivo: non svolgono tranne che parzialmente un servizio di prossimità, in quanto i servizi commerciali sono rivolti prevalentemente agli utenti delle reti; le aree di sosta sono dedicate ai mezzi di trasporto individuale degli utenti che usano il nodo come punto di interscambio con la rete urbana e interurbana. Potremmo dire che fino a qualche tempo avevamo a che fare con delle strutture commerciali di dimensioni rilevanti ma di relativa complessità. In un certo senso era ormai nota la natura delle grandi superfici e gli studi di carattere settoriale avevano chiarito come valutarne gli impatti economici o gli impatti sulla mobilità (modellistica). Le strutture commerciali complesse con cui ci confrontiamo oggi – e la complessità è un elemento necessario del successo dei nuovi interventi – sono ancora un oggetto in parte sconosciuto, non solo nella sua fenomenologia mutevole, ma soprattutto nei suoi effetti socioeconomici e territoriali. Infatti i bacini di utenza potenziale si sono enormemente dilatati, raggiungendo una scala interprovinciale e interregionale; i formati presenti nelle strutture complesse delle polarità si rivolgono a diversi tipi di utenti, con diverse offerte di beni, materiali e immateriali, con diverse possibilità di frequenza nel tempo. Questo aspetto ha una forte ricaduta anche in termini di governo della localizzazione di tali strutture, poichè il riferimento territoriale – e quindi l’insieme dei soggetti coinvolti nella decisione o nelle sue ricadute – è largamente più esteso rispetto al luogo fisico della localizzazione stessa. Una forte dinamica economica sostiene negli ultimi anni le spinte localizzative delle grandi strutture commerciali e di quelle - ad esse sempre più collegate – dedicate all’intrattenimento e al tempo libero. In questa fase storica dello sviluppo territoriale ed economico italiano esse rappresentano, infatti, per gli operatori un canale importante di investimento e di promozione immobiliare, mentre, dal punto di vista delle amministrazioni locali, rappresentano una potenziale risorsa in termini di acquisizioni di oneri di urbanizzazione, realizzazione di opere di compensazione, entrate fiscali. Nell’ambito di questa ricerca ci interessano in particolare i formati che possiedono alcuni requisiti che ne determinano la grande capacità di attrazione, che fa sì che i loro bacini di utenza prescindano dalle ripartizioni amministrative del territorio, a cui pure è d’obbligo fare riferimento per tutti gli aspetti autorizzativi che ne permettono la localizzazione. Lo studio di questi formati e la procedura metodologica che consente di localizzarli nelle mappe interregionali predisposte specificamente per questa ricerca, consentono di individuare le polaritˆ commerciali interregionali, primo esito del lavoro. La tesi che si intende sostenere è che il governo della localizzazione delle grandi polarità e delle relative esternalità non è solo questione di strumenti normativi, più o meno complessi o rigidi, ma che un accettabile livello di efficacia sia piuttosto raggiungibile attraverso delle politiche per il commercio che agiscono su diversi piani e diversi settori, attraverso l’integrazione con le politiche territoriali (vincoli al consumo di suolo, riutilizzo dell’esistente dismesso sottoutilizzato o degradato, ecc. ), infrastrutturali (valorizzazione della rete di accessibilità, in termini realistici e non futuribili), con politiche di premialità per incentivare una competizione verso il miglioramento qualitativo dei programmi localizzativi e dei progetti. La ricerca apre quindi alle Regioni che promuovono questo lavoro la possibilità di dotarsi di strumenti conoscitivi e metodologici comuni (definizioni, costruzione di data base, modalità di rappresentazione cartografica) e di sperimentare una prospettiva per degli orientamenti condivisi sulle politiche di governo delle localizzazioni e dello sviluppo delle grandi polarità interregionali. 2. I temi di ricerca - Nella prima fase di ricerca sono stati sviluppati i seguenti ambiti di approfondimento orientati a: - ricomporre un quadro conoscitivo di carattere territoriale della presenze di grandi strutture di offerta commerciale, esistenti e in progetto, nelle tre regioni; - ricostruire la mappa dei soggetti promotori di alcune delle polarità interregionali individuate nell’ambito territoriale oggetto dello studio; - individuare i programmi insediativi che accompagnano la loro realizzazione. Su tali aspetti vengono presentati primi risultati che, in particolare, riguardano: i. L’impostazione di una metodologia comune di rappresentazione cartografica e interpretazione della dinamica insediativa recente, relativamente alla localizzazione di alcune tipologie di formati commerciali (Factory Outlet Centre, parchi commerciali, multiplex, cash and carry) considerate significative dal punto di vista dell’impatto territoriale; ii. La definizione della metodologia per l’individuazione delle polarità di livello interregionale, con particolare attenzione alla precisazione dei relativi criteri di localizzazione che sono stati considerati per individuare le specificità funzionali e insediative di ciascuna; iii. Lo studio di alcune delle polarità interregionali definite, orientato attraverso una griglia comune di analisi a mettere in luce i caratteri del processo di decisione e le specificità fisiche e funzionali dell’insediamento; iv. La definizione di criteri e indirizzi di programmazione interregionale al fine di orientare azioni comuni di valorizzazione territoriale. 3. Gli esiti della ricerca - I risultati della ricerca evidenziano gli aspetti salienti della dinamica insediativa in atto nelle tre regioni, consentendo di individuare caratteri insediativi comuni e specificità locali di tale processo di trasformazione. Si riportano di seguito alcuni degli esiti raggiunti con questa prima ricognizione e interpretazione. Una prima questione riguarda la concentrazione della dinamica espansiva delle grandi superfici commerciali in alcuni ambiti territoriali di insediamento, collocati prevalentemente attorno alle principali direttrici e nodi di interscambio di viabilità sovraregionale, a conferma del ruolo giocato dal livello di accessibilità quale parametro discriminate di localizzazione unito alla dimensione complessiva degli aggregati di offerta commerciale che costituiscono una “polarità”. Una seconda questione riguarda il livello di integrazione funzionale che emerge quale carattere comune a gran parte delle polarità interregionali individuate, a conferma dell’evoluzione in atto nella dinamica insediativa dei nuovi formati di offerta commerciale che non si collocano più soltanto nell’ambito del settore della grande distribuzione commerciale o del commercio di prossimità, ma investono anche i settori del terziario, del turismo, della residenza, dei servizi per il tempo libero. Così come emergono dalle elaborazioni cartografiche effettuate, tali condizioni evidenziano l’emergere di una nuova logica insediativa che accomuna le polarità di offerta commerciale di rango interregionale presenti nelle tre Regioni evidenziando, oltre agli ormai noti criteri insediativi che contraddistinguono le economie di localizzazione e di agglomerazione dei grandi formati commerciali (accessibilità, ampiezza del bacino gravitazionale, integrazione con servizi accessori comuni), nuovi ‘fattori’ – quali, appunto, l’integrazione funzionale e l’accessibilità (di livello nazionale e internazionale) – che caratterizzano la fase insediativa attuale. In particolare, il criterio di localizzazione che ha guidato nella ricerca il processo di definizione delle polarità interregionali è costituito dal bacino di gravitazione che rappresenta la condizione necessaria sia per la selezione, sia per la definizione di diverse tipologie di polarità. Emerge la presenza di tre condizioni che identificano polarità interregionali di differente livello, dove il bacino di gravitazione unito ad altri fattori insediativi – dimensione, accessibilità, integrazione funzionale – gioca un ruolo fondamentale nella definizione di precise tipologia insediative definite quale esito della ricerca svolta. A prescindere dalle specificità insediative di ogni polarità individuata, appare evidente la rilevanza di ciascuna delle tre tipologie, nella prospettiva di un approccio integrato di programmazione regionale che consideri sia l’opportunità di elaborare indirizzi territoriali strategici comuni alle tre regioni – differenziati per “tipologia” di polarità – sia il rafforzamento e l’integrazione con le politiche “interne” ai diversi settori di intervento di ciascuna Regione – in particolare, pianificazione e trasporti. Come mostrato dai primi approfondimenti effettuati su alcune delle polarità individuate (tutti appartenenti alla Iii tipologia) le esternalità territoriali evidenziate, di tipo diretto e indiretto, non possono essere unicamente rinviate ad azioni di mera mitigazione e/o compensazione, ma anche ad un insieme di azioni locali di pianificazione capaci di valorizzare, ove presenti, le ricadute positive in termini di nuove opportunità per lo sviluppo territoriale locale. In tale prospettiva, sono state perciò verificate per ciascuna polarità non solo il livello di interazione funzionale, interno a ciascun insediamento, ma anche il grado di integrazione con il sistema territoriale nel suo complesso, nel tentativo di governare, alla scala interregionale di programmazione, gli emergenti fenomeni di congestione e di gestire, alla scala “regionale/ locale” di programmazione e pianificazione gli intensi processi di ri-funzionalizzazione insediativa innescati dalle polarità realizzate e programmate nel corso della recente dinamica. Gruppo di lavoro Politecnico di Torino: Grazia Brunetta, Carlo Rega, Luca Staricco gruppo di lavoro Politecnico di Milano: Corinna Morandi, Luca Tamini, Onorio Zappi, Giorgio Limonta gruppo di lavoro Universitˆ di Parma: Gianpiero Lugli, Beatrice Luceri, Sabrina Latusi .  
   
 

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