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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Febbraio 2007
 
   
  ANNO EUROPEO PARI OPPORTUNITÀ

 
   
  Trieste, 14 febbraio 2007 - La differenza di genere è un valore basilare del sistema democratico e pluralistico, occorre riscoprire la risorsa delle diversità e la forza delle pari opportunità in tutti i campi. Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini introducendo l´incontro promosso dalla Commissione regionale per le Pari Opportunità per l´apertura ufficiale dell´Anno europeo delle pari opportunità per tutti. Alla presenza del ministro per i diritti e le pari opportunità on. Barbara Pollastrini, dell´assessore competente Michela del Piero, della consigliera di Parità Maria Grazia Vendrame, oltre che della presidente della Commissione regionale pari opportunità Renata Brovedani, Tesini ha sottolineato che anche il Friuli Venezia Giulia, in questo anno, in sintonia con gli obiettivi Ue, metterà in cantiere una serie di iniziative incentrate sulle tematiche di genere, "perché - ha affermato in più passaggi - il problema della parità non è del tutto risolto, si deve parlare di uguaglianza imperfetta, non è del tutto colmata la distanza tra l´affermazione formale dei diritti e la loro sostanziale realizzazione, occorre passare dalla parità formale all´uguaglianza sostanziale tra i generi". Citando alcuni indicatori di questa distanza (occupazione, precarietà nel lavoro, presenza nei luoghi decisionali), Tesini ha ricordato il dovere costituzionale di promuovere le pari opportunità, sancito con la riforma del 2003, che crea una cornice giuridica ideale per interventi nuovi. Il Consiglio è attualmente impegnato a tradurre nella legge statutaria sulla forma di governo e il sistema elettorale il principio delle pari opportunità di accesso di donne e uomini alla carica di consigliere - ha detto Tesini ricordando le soluzioni contenute nelle quattro proposte finora presentate e le indicazioni della Commissione pari opportunità per una partecipazione paritaria alla competizione, e sottolineando che la proposta di legge costituzionale sul nuovo Statuto si occupa di pari opportunità anche in rapporto a profili diversi da quelli della rappresentanza politica. Nel corso della legislatura il Consiglio, sul versante legislativo, è intervenuto a integrare la prospettiva delle pari opportunità in alcune politiche sociali e del lavoro (dalla legge 18 del 2005 "del buon lavoro" a quelle sul sistema educativo integrato dei servizi alla prima infanzia, sull´integrazione sociale degli immigrati, sul mobbing, fino alla legge 6 del 2006 per i servizi sociali. Un complesso di politiche tra loro strettamente correlate, che rendono utile quanto fatto per declinare nell´ambito regionale lo spirito di quest´anno europeo - ha affermato ancora Tesini indicando un duplice ordine di impegno per accorciare le distanze tra i generi, ovvero adottando politiche istituzionali che assumano la lettura di genere e promuovendo una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali, della politica e dell´economia. Il percorso in Regione non parte da zero, non solo per la delega assessorile alle pari opportunità - ha concluso Tesini sottolineando che la democrazia paritaria è un orizzonte al quale guardare andando oltre i principi generali e operando un cambiamento radicale nella cultura e nei comportamenti. Occuparsi di pari opportunità come rappresentanti di un´istituzione significa impegnarsi affinché ogni cittadino abbia il diritto di godere di uguale trattamento e di vivere una vita libera da qualsiasi discriminazione. Significa lavorare politicamente per assicurare le stesse opportunità a tutti, senza differenze di trattamento dovute a questioni di genere, razza, religione, possibilità fisiche e ogni altro ostacolo, all´uguaglianza. Ha esordito così l´assessore regionale per le Pari opportunità Michela Del Piero, che ha sottolineato come il tema trattato sia un obiettivo all´attenzione di tutti, per raggiungere il quale però servirà ancora un´azione politica precisa così da modificare nel tempo una cultura ancora presente di discriminazione della differenza. La Del Piero ha ricordato quindi come la Giunta Illy e lo stesso Consiglio regionale abbiano varato norme innovative su welfare, famiglia, reddito di cittadinanza, badanti, asili nido, buon lavoro. Temi che trasversalmente riguardano tutti le pari opportunità. E ha affidato un assessorato importante come quello alle Finanze a una donna, dotandolo di una delega nuova e innovativa come le Pari opportunità, con capacità di spesa consistente e uno staff adeguato. Il 2006 ha anche visto nascere un Servizio apposito, come braccio operativo dell´assessorato, capace di rendere realtà effettiva i principi ispiratori di uguaglianza di genere. Guardando avanti, la Del Piero ha detto che gli sforzi andranno verso tre macro aree - la conciliazione, il bilancio di genere e un progressivo coinvolgimento del mondo imprenditoriale - e ne ha specificato i contenuti prima di concludere annunciando che al Salone delle Pari opportunità, che si svolgerà in occasione della Fiera Rosa in programma a Udine dal 2 al 4 marzo prossimi, l´assessorato presenterà la struttura del nuovo Servizio, l´attività svolta, il nuovo logo e il sito Internet. L´incontro di ieri, realizzato grazie all´impegno congiunto di tre organismi regionali di parità (assessorato e commissione e consigliera di parità) che in Friuli Venezia Giulia lavorano insieme per la promozione di buone pratiche relative alle pari opportunità tra uomo e donna, è la conferma di una strategia condivisa che ha portato le donne delle istituzioni, dell´associazionismo e della società civile, ad una grande iniziativa unitaria, capace di testimoniare al Paese la forza delle donne di questa regione, la loro competenza, la loro autorevolezza. Sottolineandolo, la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Renata Brovedani, che ha portato il suo saluto anche in friulano e sloveno, ha parlato dell´impegno e del programma di lavoro di questo organismo definendolo un sensore istituzionale per il suo essere in relazione con altri organi consultivi decentrati oltre che profondamente radicato nel territorio, a contatto con i percorsi e le aggregazioni delle forze femminili attive della società. All´espressione pari opportunità aggiungiamo sempre "di genere", nella consapevolezza che è il soggetto maschile che fa da standard di misura al diritto moderno - ha detto delineando i compiti della Commissione e ha parlato dei due progetti di legge di cui la Commissione si sta occupando, ovvero la legge riguardante le politiche per i giovani e la legge elettorale regionale. Uno strumento importante della democrazia partecipata, quest´ultimo, perché trasforma i voti in seggi e a seconda di come è congegnata può favorire o meno la presenza di più donne nell´Assemblea legislativa - ha detto ancora sintetizzando i contenuti della proposta elaborata in merito dalla Commissione e discussa con le associazioni di donne di tutta la regione. Fra le iniziative tematiche, i progetti sulle pari opportunità di genere realizzati dagli istituti scolastici e il convegno che, in collaborazione con varie esperte italiane, spagnole, francesi, verterà sulla laicità delle donne, tra consuetudini domestiche e diritti civili: una riflessione sull´interesse che le donne hanno nel difendere la laicità dello Stato - ha sottolineanto - poiché vi sono anche ragioni attinenti al genere che inducono a prediligerla. L´impegno più ambizioso è però la creazione di reti: rete delle donne elette, elenco delle associazioni femminili della regione, creazione di una rete con le Commissioni pari opportunità locali, per facilitare la reciproca informazione e lo scambio di iniziative e progetti, con l´obiettivo di stimolare la crescita della cultura di genere nelle Amministrazioni locali. Fra i compiti istituzionali le ricerche su aspetti della condizione femminile: due in programma, una riguardante le madri sole, fenomeno sottostimato nelle statistiche e poco indagato, e una sulla violenza sulle donne: violenza di genere, che si manifesta in forme fisiche, sessuali, economiche, psicologiche - ha sottolineato la Brovedani - e che è un problema sociale, diffuso e persistente, la cui soluzione deve diventare responsabilità di tutti. L´indagine riguarderà un segmento specifico del problema e cioè la "percezione della violenza tra giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni". Concludendo, la Brovedani ha posto al ministro Pollastrini richieste di chiarimento circa il cosiddetto "Codice" di pari opportunità, varato alla fine della precedente legislatura, la cui adeguatezza e completezza sono già state oggetto di perplessità e critiche a livello nazionale e la Commissione nazionale, la cui autonomia e pluralismo interno sono stati fortemente intaccati, con ricadute negative proprio per quel lavoro di rete che doveva qualificare il rapporto con tutte le commissioni territoriali. Dopo gli interventi della consigliera di parità Maria Grazia Vendrame e dei presidenti delle Amministrazioni provinciali - Maria Teresa Bassa Poropat (Trieste), Enrico Gherghetta (Gorizia), Elio De Anna (Pordenone) e Marzio Strassoldo (Udine) - a concludere i lavori è stata l´on. Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità. Sono venuta qui e tornerò qui - ha detto la Pollastrini -perché ho visto e conosciuto una realtà, una classe dirigente che ho avuto modo di apprezzare. Con il mio ministero farò in modo che il 2007, anno europeo delle pari opportunità, non sia celebrativo e tanto meno commemorativo: voglio che sia qualcosa di serio, di partecipato, che ci metta anche a rischio, ma che possa dare dei frutti concreti. Un anno europeo delle pari opportunità che il Governo ha interpretato mantenendo un impegno che aveva preso per presentare un disegno di legge sui diritti delle persone conviventi che proprio in questi giorni ha visto la luce. Spero che sulla legge sui Dico nessuno metta davanti un no aprioristico e che si possa discuterne con il contributo di cultura, di storia che ciascuno si porta dietro. Così l´anno europeo delle pari opportunità si apre con questo primo risultato, dopo intere legislature e Governi che si erano dati questo obiettivo e non lo avevano raggiunto. Abbiamo aperto una porta e ora la parola spetterà al Parlamento. Un anno europeo per i diritti delle pari opportunità che dev´essere soprattutto per le donne, perché ce n´é proprio bisogno, ha aggiunto l´on. Pollastrini che ha quindi anticipato le politiche e gli impegni che vengono portati avanti dal suo ministero e, dopo un´attenta disamina della situazione occupazionale del Paese e una difesa al presidente Napolitano dalle accuse mosse da Mesic, ha concluso affermando che per il vero salto di qualità servirà predisporre un piano straordinario a tre/cinque anni per le pari opportunità delle donne in termini sociali, di lavoro, di rispetto, di autonomia, di dignità, di rappresentanza, di libertà femminile e di leadership, senza il quale il rischio di declino del Paese e della sua democrazia è reale ed elevato. .  
   
 

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