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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2012
 
   
  STATO DI CALAMITÀ PER GLI ALLEVATORI DELLA MONTAGNA PIEMONTESE

 
   
  La Regione Piemonte, nel corso di una riunione svoltasi il 5 settembre a Roma, ha chiesto che venga riconosciuto agli allevatori di montagna lo stato di calamità. L’iniziativa deriva dal fatto che nel corso dell’estate il pascolo in alta quota, per via delle estreme condizioni atmosferiche verificatesi in altura, è andato incontro a notevoli difficoltà: prima le alte temperature unite ad una evidente carenza di acqua e manto erboso, poi il feddo anticipato e le prime precipitazioni nevose. Al ministro Catania, presenta alla riunione, è stato anche richiesto di valutando tutte le iniziative attuabili per far fronte ai disagi subiti dagli allevatori, in molti casi costretti a rientrare a valle anticipatamente registrando la perdita di qualche animale, spesso i capi più deboli che non hanno retto alle condizioni climatiche eccezionali. Il riconoscimento della causa di forza maggiore permetterà di garantire anche a loro il premio di permanenza in altura. “Abbiamo voluto agire immediatamente - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto - e seguiremo la partita con particolare attenzione, sollecitando con forza il riconoscimento dello stato di calamità e fornendo la documentazione necessaria. Gli allevatori penalizzati da una stagione estiva al di fuori della media non possono subire un ulteriore danno quale l’annullamento dei pagamenti spettanti”. “È assolutamente importante che arrivi al più presto il riconoscimento dello stato di calamità - ha aggiunto il presidente Roberto Cota - perché si possano avere gli strumenti adatti per tutelare gli allevatori di montagna”.  
   
 

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