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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Febbraio 2007
 
   
  LAVORO: FABBIANI, PIU´ COESIONE SOCIALE CON IL POR 2007-2013

 
   
   Pescara, 14 febbraio 2007 - Assecondare il cammino verso la competitività del sistema regionale favorendo l´accesso delle piccole e medie imprese all´innovazione tecnologica ed innovativa. Accrescere la coesione sociale rendendo più inclusivo il modello di lavoro e stimolando la partecipazione di uomini e donne dotati di conoscenze ed esperienze adeguate e rafforzate. Sono questi i principali obiettivi del nuovo Piano Operativo Fse (Fondo Sociale Europeo) e della Programmazione 2007-2013, illustrati ieri, a Pescara, nella sede di Abruzzo Lavoro, dall´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani, dalla direttrice delle´ente strumentale, Rita Del Campo, e dal direttore del settore politiche Attive del Lavoro della Regione, Antonio Di Paolo. Amnmontano a 318 milioni di euro le risorse a disposizione (fondi Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale, e Fse, fondo sociale europeo) per combattere i crescenti fenomeni di povertà e di disagio, l´atomizzazione del sitema produttivo, la disoccupazione, in particolare quella femminile, la precarizzazione del mercato del lavoro ed i ritardi nell´innovazione e nella ricerca. "Alcune attività sono state anticipate nel vecchio Por" ha detto l´assessore Fabbiani "i Bandi relativi sono in scadenza a fine mese e riguardano pre-formazione, formazione professionale, accompagnamento al ricollocamento al lavoro e misure di varie a favore di categorie svantaggiate come gli immigrati, avviate verso modalità di autoimpiego". Un occhi particolare è stato dato anche alla situazione di crisi di alcune aree del territorio regionale. "E´ il caso della Valle Peligna dove si registra un tasso di disoccupazione del 27% mentre quello femminile va oltre il 35%" ha affermato Fabbiani. "Inoltre, in relazione alle vertenze occupazionali in atto in quella zona, si riunirà a giorni tavolo regionale con l´obiettivo di sottoporle all´attenzione del Ministero per lo Sviluppo Economico. Creare una più forte coesione sociale" ha aggiunto l´assessore " significa generare posti di lavoro reali. Non come la legge 30 che ha fatto coincidere la flessibilità con la precarietà". Fabbiani ha, poi, posto l´accento sul nuovo ruolo di Abruzzo Lavoro. "In passato, è stato un po´ accantonato" ha dichiarato Fabbbani "ma, nella sua veste di ente strumentale della Regione, puntiamo a farlo diventare il principale partner di tutte le nostre attività ed un punto di riferimento privilegiato per le Province che si apprestano a ricevere la delega della formazione". Intanto, è al vaglio del Consiglio regionale il disegno di legge, approvato dalla Giunta, nello scorso settembre, sulla cittadinanza solidale. Attualmente, in Abruzzo, ben 12 mila famiglie hanno un reddito inferiore alla soglia di povertà. Il nuovo Programma Operativo introduce, peraltro, anche misure per far emergere il lavoro irregolare e quello sommerso. Sette sono gli assi di intervento del nuovo Programma Operativo: l´adattabilità, l´occupabilità, l´inclusione sociale, il capitale umano, la transnazionalità e l´interregionalità, l´assistenza tecnica e la capacità istituzionale. "Entro marzo prossimo" ha annunciato il direttore del settore Lavoro, Antonio Di Paolo "il Programma sarà inviato alla Commissione Europea, poi avrà luogo le fase di consultazione e di negoziato. La decisione di accoglimento da parte degli organismi comunitari è attesa per l´ultimo trimestre dell´anno in corso". Rita Del Campo, ribadendo la strategicità della programmazione, ha rimarcato come questo Governo regionale abbia voluto restituire compiti e prestigio ad Abruzzo Lavoro, "unico ente strumentale della Regione ad essere privo di Consiglio di Amministrazione e quindi struttura estremamente flessibile ed incline all´operatività" ha chiarito la direttrice. "Puntiamo, senza mezzi termini" ha concluso Rita Del Campo "alla certificazione dei risultati ed all´apporto dei Comitati scientifici di indirizzo". Una delle principali novità del Por 2007-2013 è data, infine, dagli Osservatori della conoscenza che forniranno le informazioni fondamentali per lo svilupoo delle politiche attive del Lavoro. .  
   
 

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