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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Febbraio 2007
 
   
  TEATRO LITTA PRESENTA ASPETTANDO GODOT DI SAMUEL BECKETT COMPAGNIA LABORATORIO PONTEDERA DAL 20 FEBBRAIO AL 4 MARZO 2007

 
   
  Milano, 15 febbraio 2007 - Torna a Milano dopo molti anni una produzione Pontedera Teatro firmata da Roberto Bacci. L’allestimento di ŒAspettando Godot’ della Compagnia Laboratorio di Pontedera chiude un ciclo, iniziato anni fa con ‘Oblomov’ ­ spettacolo del 1999 tratto dall’omonimo romanzo di Ivan Gonciarov ­ e continuato attraverso gli incontri con Thomas Mann e ‘La montagna incantata’ (dalle sue pagine è tratto, nel 2001, lo spettacolo ‘Ciò che resta’), e con Dostoevskij (dall’’Idiota’ nasce nel 2003 ‘Il raglio dell’asino’). Lo spettacolo della Fondazione Pontedera Teatro, ‘Aspettando Godot’ di Samuel Beckett, diretto da Roberto Bacci, potrà tornare in scena, nonostante l’opposizione degli eredi del celebre drammaturgo irlandese, che hanno tentato di bloccare lo spettacolo perché contrari all’interpretazione dei personaggi maschili di Estragone e Vladimiro da parte di due attrici. La Fondazione Pontedera Teatro, infatti, ha vinto il ricorso presentato nei confronti della Siae e dell’Agenzia Teatrale D’arborio al fine di potere continuare a rappresentare lo spettacolo ³Aspettando Godot² di Samuel Beckett, nell’allestimento di Roberto Bacci. Le opere di Beckett sono una macchina drammaturgica assolutamente precisa e musicale. Per questo la nostra scelta per ³Aspettando Godot² è stata quella della fedeltà alla scrittura originale, trovando tuttavia i necessari tradimenti per dialogare con il testo. Si è aperto così un mondo nuovo in cui vivono antiche domande. Chi sia Godot o che cosa significhi l’attesa sono alcune di queste. Lo spettacolo potrà fare da ponte verso possibili risposte, anche se non c’è una vera speranza che ci riscatti dall’assurdità della nostra esistenza. Ogni possibile conclusione sta alla nostra coscienza individuale. Roberto Bacci ‘Aspettando Godot’ è un dramma che arriva all’anima. Perfetta si rivela la scelta di affidarlo ad attrici capaci di una speciale tenerezza. Se la regia di Bacci è scientifica, il lavoro delle Pasello è profondo fino all’astrazione, alla negazione di confini di genere Claudia Provvedini, Corriere della Sera, 26/11/05 E’ assoluta la fedeltà al testo dell’odierna pregevole recita, disposta in un lungo spazio ovale di passaggio contenuto tra due pareti dove le montagne ideate da Marcio Medina si confondono con le nuvole tra cui, alla fine delle due giornate, brilla la luna piena, davanti al proverbiale albero stecchito, qui appeso al cielo, senza radici. Franco Quadri, Repubblica, 21/11/05 In ‘Aspettando Godot’ la dimensione metatrale è evidente, ma quel che conta è il giioco teatrale che nasce da gag di una comicità da teatro di varietà o ispirata alle comiche del cinema slapstick. Passerebbe comunque il tempo, ma è consolante a volte che ci sia l’arte a farci compagnia. Gianni Manzella, Il Manifesto, 19/11/05 .  
   
 

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