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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Settembre 2012
 
   
  SANITÀ: SINTESI DELL´INTERVENTO ASSESSORE PUGLIA IERI IN CONSIGLIO REGIONALE

 
   
   Bari, 20 settembre 2012 - Di seguito, una sintesi dell’intervento dell’assessore Attolini ieri mattina durante la seduta monotematica sulla sanità: “Per comprendere pienamente la situazione del sistema sanitario pugliese, è necessario considerare il contesto nazionale e la condizione socio-economica in cui siamo costretti ad operare, che prevede un costante definanziamento dei sistemi sanitari regionali. Ed in questo quadro ci siamo posti l’obiettivo di modernizzare il sistema sanitario pugliese, riorganizzando innanzitutto la rete delle cure primarie, attraverso il potenziamento dei servizi da offrire ai cittadini sui territori.” Così ieri l’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha iniziato la sua relazione in Consiglio Regionale sullo stato dei livelli essenziali di assistenza e sull’organizzazione funzionale del sistema sanitario pugliese. “Va detto che il contesto nazionale sta influenzando negativamente la riorganizzazione del nostro sistema sanitario. La continua erosione di quote di finanziamento dei sistemi sanitari regionali, e quindi anche di quello pugliese, rischia di mettere fortemente in discussione l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Un minore finanziamento di 18 miliardi di euro in tre anni alla sanità costituisce una pesante ipoteca sul futuro del sistema sanitario pubblico e mina alla base il nuovo Patto della Salute, in discussione fra le Regioni e il governo. Di fatto, la discussione sul nuovo Patto della Salute, che prevedeva la revisione dei livelli essenziali di assistenza e il miglioramento della qualità dei servizi da offrire ai cittadini, si è bruscamente interrotta nei mesi scorsi ed è stata superata dal decreto sulla spending review, che ha contribuito a rendere più difficoltoso il ruolo delle regioni nell’erogazione dei servizi essenziali per i cittadini. Alla luce di questi dati, quindi, - ha continuato l’assessore Attolini – viene naturale chiedere quale modello di sanità scaturisce da provvedimenti di questo tipo, dal momento che uno dei risultati certi di tutti questi tagli sarà l’entrata in piano di rientro per quasi tutte le regioni italiane nel prossimo anno.” L’assessore Attolini ha poi proseguito illustrando le diverse fasi che hanno caratterizzato il Piano di Rientro, sottolineando gli elementi di modernizzazione introdotti nel sistema, a partire proprio dal potenziamento dei servizi offerti nei territori. “Nessuna struttura è stata chiusa, o sarà chiusa. Le 21 strutture individuate come inappropriate e poco funzionali dal Piano di riordino saranno, e in parte già lo sono, riconvertite in moderne strutture territoriali, in cui i cittadini già ricevono l’assistenza adeguata alle loro esigenze. L’analisi della rete ospedaliera nel 2010 in Puglia ha evidenziato come l’elevata ospedalizzazione e l’eccessiva disponibilità di posti letto nelle strutture sia indice spesso di inappropriatezza dell’utilizzo dei presidi ospedalieri e dei ricoveri. Basti considerare che, secondo i dati del 2010, tra i 20 Drg (raggruppamenti di diagnosi) per cui più frequentemente ci si ricovera in Puglia, 11 sono considerati dal Ministero della Salute “ad alto rischio di inappropriatezza se erogati in regime di ricovero”; inoltre, si è calcolato che circa il 24% dei ricoveri per acuti del 2010 avrebbe potuto essere trasferito in un setting non residenziale. Più nello specifico, è stato evidenziato che circa 195.000 ricoveri per acuti nel 2010 avrebbero potuto essere trattati con forme assistenziali differenti dal ricovero, e di questi, ben 139.000 avrebbero potuto usufruire di prestazioni ambulatoriali, senza il ricorso al posto letto. E’ chiaro, quindi, che un elevato numero di ospedali e di posti letto non è garanzia di buona sanità e di buona assistenza.” “Consci e consapevoli di questi dati, stiamo procedendo contestualmente, quindi, alla riorganizzazione dei servizi territoriali, puntando con decisione sul Chronic Care Model, ovvero un modello di cura e presa in carico dei pazienti con patologie croniche che molto spesso vengono erroneamente ospedalizzati, con l’obiettivo di fornire le cure necessarie direttamente a domicilio dei pazienti; a questo si aggiungano esperienze ormai fondamentali per la salute dei pugliesi, come la telecardiologia e la telediabetologia, che utilizzate anche a supporto della rete di emergenza/urgenza ci consente di salvare molte vite.” “Alla riorganizzazione della rete ospedaliera ha fatto, quindi, da contraltare il potenziamento dei servizi territoriali: come si evidenzia dai dati di analisi, dal 2002 al 2011 il tasso dei ricoveri inappropriati è stato abbattuto del50% e la mobilità passiva dal 2006 al 2011 del 14%, mentre solo nell’ultimo anno sono cresciute del 20% le presetazioni specialistiche ambulatoriali. Il taglio dei posti letto non ha determinato, pertanto, un depauperamento dei servizi ai cittadini, né una fuga verso altre regioni. Nonostante le esigenze imposte dal contenimento dei costi – ha proseguito Attolini – è stato dato grande impulso alle politiche di promozione attiva della salute; abbiamo voluto coniugare l’obiettivo del risparmio con quello del miglioramento dei livelli di appropriatezza e di qualificazione dell’offerta specialistica, migliorando l’accessibilità delle prestazioni specialistiche sul territorio pugliese.” E a proposito di servizi territoriali, l’assessore Attolini ha citato poi i Centri Polifunzionali Territoriali e gli ambulatori dei medici di medicina generale associati, indicandoli come un’altra importante innovazione introdotta in Puglia, ben prima del decreto del Ministro Balduzzi. “Il vero collo di bottiglia del nostro sistema sanitario – prosegue Attolini - è la drammatica carenza di personale nelle strutture, che rischia di inficiare tutti gli sforzi effettuati dal nostro sistema per modernizzarsi e andare incontro alle necessità di salute dei cittadini. La nostra rete dei servizi sanitari si regge oggi sul lavoro di pochi addetti, cui non possiamo più continuare a chiedere sforzi così importanti. Da mesi poniamo la questione all’attenzione del tavolo di discussione con il Ministero della Salute e il Ministero delle Finanze, chiedendo le deroghe al blocco del turn over, per consentire di fornire ai lavoratori e a tutto il sistema l’ossigeno necessario a continuare il lavoro egregio che quotidianamente viene svolto.” “La mancanza di personale in Puglia è il frutto del combinato disposto di due fattori: innanzitutto la norma finanziaria del 2006, che limitava la spesa per il personale sanitario delle regioni alla quota di spesa sostenuta nel 2004, ridotta del 1,4%; in secondo luogo è intervenuto il blocco totale del turn over, previsto dal Piano di Rientro 2010-2012. A conferma di quanto dico, confrontando i dati della Regione Puglia con quelli di regioni con una numerosità di popolazione sovrapponibile, come ad esempio l’ Emilia Romagna, si evidenzia un divario nel costo del personale sanitario del 40% a sfavore della Puglia. Questo divario fra l’Emilia Romagna e la Puglia è andato costantemente allargandosi, considerando anche che negli ultimi due anni il sistema sanitario pugliese ha perso circa 5.000 lavoratori per raggiungimento dell’età pensionabile, che non sono stati sostituiti.” Per la risoluzione di questa criticità l’assessore Attolini ha espressamente chiesto l’impegno di tutta la politica pugliese. L’assessore ha poi fatto riferimento ad alcune buone pratiche del sistema sanitario pugliese: ha esposto i dati sul contenimento della spesa del sistema sanitario, che ha raggiunto importanti risultati, con l’abbattimento di 2/3 del deficit. “Abbiamo ottenuto il contenimento della spesa farmaceutica e dell’acquisto di beni e servizi, facendo ricorso al sistema della centralizzazione degli acquisti e ad una maggiore appropriatezza delle prescrizioni mediche, evitando così inutili sprechi. Va detto anche che stiamo mettendo in campo tutte le iniziative possibili per tutelare i fornitori.” Successivamente ha illustrato “Edotto”, il nuovo sistema di Sanità elettronica pugliese. Infine, ha fatto riferimento alla legge regionale sulla valutazione dei danni alla salute derivanti da problematiche ambientali, utile al governo e al censimento delle criticità di salute dei cittadini che vivono in aree a rischio come Taranto.  
   
 

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