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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Settembre 2012
 
   
  VENDOLA: I PARCHI PER RIPENSARE IL NOSTRO MODELLO DI SVILUPPO

 
   
  Bari, 20 settembre 2012 - “Si tratta di una certificazione di qualità che ci incoraggia a continuare sulla strada di uno sviluppo sistemico del turismo sostenibile”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina, insieme all’Assessore regionale per la Qualità del Territorio Angela Barbanente, alla conferenza stampa di presentazione dell’importante riconoscimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette destinato a sette parchi pugliesi: il Parco Dune costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo e il sistema dei parchi regionali del Salento (Parchi Rauccio; costa Otranto/s. Maria di Leuca - Bosco di Tricase; Litorale di Ugento; Punta Pizzo e Isola di S. Andrea; Porto Selvaggio e Palude del Capitano; Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo). “Una certificazione di qualità – ha spiegato Vendola – non è un fatto retorico, significa che questi sette parchi, inseriti in una rete europea di aree protette, da oggi prendono un impegno: realizzare quelle buone azioni che rendono il parco sempre più vitale e sempre più un luogo di organizzazione, di buona vita e di buona economia”. “In questi anni – ha evidenziato Vendola – abbiamo istituito quindici parchi, abbiamo messo in regola le nostre carte nei confronti di Bruxelles, ma soprattutto abbiamo cominciato a capovolgere il senso di una storia che è stata di abuso costante e sistematico e di violazione di ecosistemi. Il Salento è bellissimo e lo celebriamo, ma gridano vendetta le innumerevoli ferite che sono state inflitte sulla fascia costiera. La repressione, che va resa effettiva e forte e alla cui realizzazione noi abbiamo contribuito con una normativa regionale specifica, è una parte del problema. La crisi ambientale è la scena su cui dobbiamo collocare le nostre azioni e ricostruire il nostro senso di responsabilità: chi devasta una duna o chi sversa rifiuti illegali in una discarica abusiva, purtroppo nel nostro Paese non rischia molto, poiché i reati ambientali sono punibili alla stessa stregua di piccoli reati amministrativi; occorre, quindi, sul terreno della repressione operare una riqualificazione del penale. Tuttavia, repressione vuol dire intervenire quando il reato si è già consumato; noi, invece, dobbiamo soprattutto ricostruire l’integrità di ecosistemi preziosi, fare un lavoro di cura, manutenzione, messa in sicurezza del territorio: un lavoro di tutela e di valorizzazione del nostro paesaggio, delle cose che siamo e delle cose che abbiamo”. Da questo punto di vista, secondo il Presidente Vendola “i Parchi sono veramente un’esperienza pilota, un crocevia in cui precipitano tante questioni. I parchi rappresentano non soltanto il tema della conservazione, ma anche un elemento assai dinamico di ripensamento dei modelli di sviluppo, delle attività antropiche di un territorio, di riqualificazione del modello economico. I Parchi pugliesi sono buoni esempi di una relazione forte tra buona economia e razionale ecologia. Noi dovremmo scansare l’isteria, sia quando pronunciamo la parola economia, sia quando diciamo la parola ecologia. L’isteria è nemica dell’una e dell’altra, perché propone un approccio economicistico che è indifferente alla perdita di pezzi di biodiversità; l’ecologia, peraltro, quando è fuga dalla sfide della complessità e della modernità, rischia di essere semplicemente la coltivazione di una nostalgia o di un mito”. “Dobbiamo essere molto contenti – ha concluso Vendola – di questo riconoscimento, ad una condizione: il bel parco e la buona sostenibilità che realizziamo al suo interno, non siano mai un elemento di consolazione rispetto alle violenze che dobbiamo poter stigmatizzare. Dobbiamo chiudere con la stagione degli abusi, chiudere con l’idea che la biodiversità lungo la costa pugliese possa essere considerata una docile preda per le stagioni di caccia dei cementificatori. Abbiamo il diritto di entrare in un’epoca nella quale il rispetto dell’ambiente è la pre-condizione di qualsiasi attività antropica, incluse le ovvie attività di sviluppo economico”. “Sette parchi regionali – ha dichiarato l’Assessore Barbanente – hanno ottenuto il riconoscimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile. Non è un riconoscimento scontato, anzi, il sistema di valutazione è stato molto rigoroso e viene adottato da valutatori indipendenti. I nostri Parchi sostenuti e finanziati dalla Regione per affrontare questo processo, hanno dimostrato di avere le potenzialità per assumere degli impegni tesi a creare nel parco stesso forme di turismo sostenibile”. “Turismo sostenibile – ha concluso la Barbanente – vuol dire impegnarsi tutti assieme, operatori turistici e istituzioni locali, a lavorare nella medesima direzione. I parchi non possono essere vissuti come l’ennesima istituzione che grava sui procedimenti autorizzativi di ogni singolo cittadino, ma devono essere considerati come un valore aggiunto per una prospettiva ineludibile, che è quella della sostenibilità ambientale”. Alla Conferenza stampa hanno partecipato il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, la Presidente del Parco Dune costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo, Giulia Anglani e, per il sistema dei parchi regionali del Salento, il Presidente della Commissione Ambiente della Provincia di Lecce, Francesco Bruni. (Arol) La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette - La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (Cets) è una certificazione che permette una migliore gestione delle aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. Elemento centrale della Carta è sviluppare una collaborazione intensa e stabile tra tutte le parti interessate per una strategia comune ed un piano d´azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un´analisi approfondita della situazione locale. L´obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nell´area protetta a favore dell´ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori. La Cets prende spunto dalle raccomandazioni stilate nello studio di Europarc del 1993 dal titolo "Loving Them to Death? Sustainable Tourism in Europe´s Nature and National Parks", e rispecchia le priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell´Agenda 21, adottate durante il Summit della Terra a Rio nel 1992 e dal 6° programma comunitario di azioni per lo sviluppo sostenibile. La Carta è una delle priorità per i parchi europei definite nel programma d´azione dell´Uicn Parks for Life (1994). Inoltre, l´importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile, come tema d´interesse internazionale, è stata sottolineata dalle "Linee guida per il Turismo Sostenibile Internazionale" della Convenzione sulla Diversità Biologica. La Carta affronta direttamente i principi di queste linee guida e fornisce uno strumento pratico per la loro attuazione nelle aree protette a livello locale. La Cets è coordinata da Europarc Federation, che, col supporto delle sezioni nazionali della federazione (come Federparchi-europarc Italia), gestisce la procedura di conferimento della Carta alle aree protette. La Regione Puglia, prima in Italia, ha candidato i parchi regionali utilizzando a tal fine le risorse Fesr della Linea 4.4 “Interventi per la rete ecologica” dell’Asse Iv “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo”. I parchi sono stati selezionati, assieme a Federparchi, sulla base delle maggiori potenzialità di successo nell’ottenimento della certificazione Cets. In particolare, si tratta dei seguenti parchi: - Parco regionale delle Dune Costiere; - Sistema dei Parchi regionali del Salento, che comprende Rauccio, costa Otranto/s. Maria di Leuca - Bosco di Tricase, Litorale di Ugento, Punta Pizzo e Isola di S. Andrea, Porto Selvaggio e Palude del Capitano, Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo. La Regione, assieme a Federparchi, è particolarmente lieta di comunicare che tutti i parchi candidati hanno ottenuto da Europarc Federation la certificazione Cets - Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree protette. Obiettivi fondanti della Carta sono: - Migliorare la conoscenza ed il sostegno alle Aree Protette d´Europa, soggetti fondamentali del nostro patrimonio, che devono poter essere preservati e tutelati per le presenti e future generazioni; - Migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione di un turismo nelle aree protette che tenga conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali, delle attività imprenditoriali locali e dei visitatori. La Cets è basata su 10 principi, che tutti i partecipanti al processo della Carta sottoscrivono e che ispirano tutte le azioni della Carta. 1. Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell´area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione 2. Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d´azione per l´area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti 3. Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto 4. Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita 5. Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell´area 6. Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale 7. Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell´area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico 8. Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti 9. Benefici per l´economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l´economia locale 10. Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi. La procedura per l´ottenimento della Carta è articolata in tre fasi: I. Turismo sostenibile per l´area protetta; Ii. Turismo sostenibile per imprese turistiche locali; Iii. Iii. Turismo sostenibile per i tour operator. Per ottenere la Carta (fase I), ciascuna area protetta regionale, ha: • Presentato la candidatura ad Europarc Federation (nel caso della Puglia questa è stata avanzata dalla Regione per i parchi regionali sopra indicati); • Intrapreso un processo di formazione sulla Cets al personale dell´area protetta coinvolto, creare e gestire dei Forum e dei Tavoli di lavoro con i diversi attori dell´area coinvolti a vario titolo nel settore turistico (dalle imprese agli amministratori locali alle associazioni di categoria), e realizzare un´analisi partecipativa e una diagnosi del mercato turistico dell´area protetta, delle strategie già in atto, delle opportunità e dell´impatto dal punto di vista ambientale, economico e sociale. • Elaborato un documento finale di Strategia e del Piano d´Azione • Ottenuto la valutazione positiva da Europarc Federation sul Piano d´Azione e quindi il Diploma della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette. Una volta ottenuto il riconoscimento, l´area protetta deve mettere in pratica il Piano d´Azione. La Carta ha validità per cinque anni ed è rinnovabile. Le aree protette che hanno ottenuto la Carta possono, a loro volta, decidere di attuare le Fasi Ii e Iii della Carta, andando al di là del semplice coinvolgimento delle imprese turistiche e permettendo loro di ricevere riconoscimenti individuali come firmatari della Carta.  
   
 

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