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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Settembre 2012
 
   
  CAL, IL PRESIDENTE GIANI: "GIÙ LE MANI DALLA CITTÀ METROPOLITANA" "CI OPPORREMO DURAMENTE A CHI VUOLE FAR REGREDIRE FIRENZE INSERENDOLA NELL´AREA VASTA CON PRATO E PISTOIA"

 
   
  Firenze, 26 settembre 2012 - Il dibattito che si sta sviluppando fra le varie istituzioni locali in Toscana e principalmente nel Cal (il Comitato per le autonomie locali chiamato ad esprimere un parere al governo per il riordino delle ex province) presenta per Firenze caratteri di pericolosa volontà di omologare ciò che la legge prevede per la città metropolitana al resto delle future province. L’idea di una area vasta Firenze-prato-pistoia non è infatti il linea con la legge, ma porterebbe di fatto a far regredire Firenze da città metropolitana (prevista nell’articolo 18 della legge nel contesto delle 10 più importanti città italiane) ad essere invece insieme a Prato e Pistoia parte di un’ordinaria provincia, che all’articolo 17 della stessa legge prevede chiaramente una diminuzione di potere e di ruolo. A Firenze ci opporremo con tutte le nostre energie a questa regressione di competenze e funzioni, che invece nel contesto delle 10 città più importanti d’Italia la legge Monti ha attribuito a Firenze. Siamo di nuovo a quella concezione che in Toscana più volte è echeggiata di gelosia per il ruolo della città di Firenze, e quindi di tentativo di ridimensionamento delle sue funzioni, quali invece una legge dello Stato oggi gli attribuisce attraverso l’articolo 18. Ha avuto ragione il vicesindaco Nardella a difendere, nell’assemblea del Cal, il fatto che la nuova città metropolitana deve partire riproducendo l’attuale territorio in 44 comuni nella provincia di Firenze, e sappiamo che sarà questo ente a decidere scelte strategiche importanti come l’aeroporto, il nuovo termovalorizzatore, le infrastrutture pubbliche che dalla tranvia alle nuove strade di grande percorrenza, saranno la base dello sviluppo dell’area. Se Firenze uscisse dal numero delle città metropolitane per essere una indifferenziata provincia con Prato e Pistoia, verrebbero meno le prerogative e le risorse per fare queste scelte. Auspico che nel dibattito che si svilupperà in Regione Toscana si eviti il muro contro muro fra chi sostiene la città metropolitana così come prevista dalla legge Monti, e chi invece teorizza l’area vasta Firenze-prato-pistoia. In questo caso comunque, personalmente sono convinto di sostenere una decisa battaglia per la tutela della legalità, anche sollevando la questione di competenza e conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale, se si intendesse forzare il significato della legge nazionale sulle autonomie locali.  
   
 

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