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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Settembre 2012
 
   
  MODA, A MILANO VESTIRSI (BENE) COSTA MENO CHE ALL’ESTERO

 
   
  Milano capitale della moda, ma anche conveniente. Tra i dieci grandi centri (tradizionali ed emergenti) della moda mondiale, per vestire (di marca) in autunno una donna dalla testa ai piedi occorrono in media a Milano 661 euro. Solo New York risulta più conveniente di Milano, mentre Parigi rimane sullo stesso livello (572 euro). Decisamente più costose tutte le altre città: in Europa si passa ai 777 euro di Berlino, agli 824 di Londra, ai 923 euro di Madrid. Per non parlare del resto del mondo: a Tokyo si superano gli 800 euro, a Mosca si sfiorano i 1.000 euro (+47% rispetto a Milano) e a Pechino ci vogliono quasi 1.600 euro (+138%). Tra le singole voci, Milano risulta relativamente più cara per le scarpe (prezzo medio: 185 euro, al 6° posto; prima Pechino con 348 euro). Più conveniente il prezzo di un abito (prezzo medio: 380 euro, all’8° posto; prima ancora Pechino con 893 euro), di un cardigan/maglioncino (90 euro, al 9° posto; prima Pechino con 318 euro) e di un collant (6 euro, al 9° posto; prima New York con 17 euro). E la competitività sui prezzi e sulla qualità di Milano paga: all’anno, il giro di affari prodotto dal turismo per shopping nel capoluogo lombardo si aggira su 1 miliardo di euro. Ma il settore della moda porta anche imprese e lavoro: complessivamente la Lombardia è la seconda regione in Europa per numero di imprese del settore moda-manifatturiero, quasi doppiata l’Île de France e Parigi (60% delle imprese del settore in più). Su 100 imprese di moda in Europa, 6 sono localizzate in Lombardia. Nel solo settore dell’abbigliamento, la Lombardia passa al primo posto, mentre l’Île de France e Parigi si devono accontentare del terzo posto. La Lombardia è prima anche per numero di imprese nel settore tessile. I dati emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sugli ultimi dati disponibili di statistiche internazionali prezzi relative al 2012 su marche di vestito comparabili, su dati Eurostat 2012 e sulla ricerca “Shopping a Milano” in collaborazione con Iulm. Turisti per shopping. Fare shopping rappresenta un motivo che spinge a restare più a lungo a Milano per quasi un turista su due (42,8%), soprattutto tra gli stranieri (47%). Un indotto annuale che vale un miliardo. Punto di riferimento per il turismo da shopping la zona intorno al Duomo, seguita da corso Vittorio Emanuele, via Torino e Buenos Aires. Il settore: sono quasi 13mila le imprese della moda a Milano e provincia su un totale nazionale di quasi 244mila. Maggiore il peso di Milano per gli addetti: oltre 70mila a Milano su un totale nazionale di oltre 800mila, quasi uno su dieci. Peso ancora maggiore per il fatturato: circa 15 miliardi quello milanese del settore su circa 100 miliardi a livello nazionale. In crescita l’export milanese: +12% confrontando i primi sei mesi di quest’anno con i primi sei mesi dell’anno scorso. Fonte: elaborazione Servizio Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere al 2011, su banca dati Aida e Istat al primo trimestre 2012. “Il settore della moda - ha commentato Alberto Meomartini, vice presidente della Camera di Commercio di Milano – con tutta la sua filiera rappresenta un elemento importante dell’economia di Milano e dell’Italia. Il nostro successo è costruito sul buon gusto, sull’innovazione e sull’attenzione alla qualità che rappresentano caratteristiche durature del modo di lavorare delle imprese di moda. Ma soprattutto sul legame tra artigianato, creatività e industria. La Camera di Commercio è accanto alla Camera della Moda in questi giorni di impegno a servizio delle oltre 200mila imprese coinvolte nel Paese. La moda è un fattore decisivo, alla base della nostra immagine e competitività internazionale su cui occorre ancor più investire in questo momento di crisi economica”.  
   
 

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