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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Febbraio 2007
 
   
  DA ORTOMAC INDICAZIONI E PROSPETTIVE

 
   
  Conclusa la convention dedicata all’orticoltura (Cesena 7-8 febbraio 2007) – Tampieri convoca un tavolo triangolare – Si chiederà l’Igp per la Fragola romagnola – Ribadito il valore salutare degli ortaggi e della fragola Gli ortaggi sono importanti a livello internazionale e nazionale. Per capire meglio, nel periodo gennaio-agosto 2006 le famiglie italiane hanno acquistato verdure fresche per 2,9 milioni di tonnellate (+3,3% sull’analogo periodo del 2005) spendendo 4,6 miliardi di Euro (+10% sul 2005). Agli ortaggi è dedicata Ortomac, la convention organizzata da Cesena Fiera, la cui sesta edizione si è tenuta a Cesena il 7 e 8 febbraio. Concludendo il convegno “Verifica delle Leggi che disciplinano le produzioni sementiere con particolare riferimento a quelle regionali”, il Sottosegretario all’Agricoltura Guido Tampieri ha “incaricato” Daniele Govi della Regione Emilia Romagna di raccogliere osservazioni e proposte per ritrovarsi presto al Ministero a Roma per «una riunione triangolare Governo-regioni-portatori di interesse». E’ un primo risultato ottenuto da Ortomac, in quanto c’è in gioco la modifica del regolamento Ue per la coltivazione e riproduzione delle sementi orticole, un comparto che oggi vale almeno 150 milioni di Euro (tutte le sementi in Italia arrivano a circa 500 milioni). In Italia dal 2004 al 2006 (dati diffusi a Ortomac da l’Ais – Associazione Italiana Sementi) le colture portaseme per gli ortaggi sono passate da 10. 190 ettari a 9. 890 (-3%), favorendo in Europa il primato francese con circa 11. 000 ettari. Si consideri che nel 2006 il totale delle colture portaseme in Italia è stato di 183. 540 (-33% sul 2004) con i cereali che “occupano” 123. 350 ettari. L’emilia Romana con 6. 276 ettari risulta la regione più … sementiera, seguita da Marche (2. 262 ettari) Puglia (860) e Umbria (150 ettari). «Il sementiero –ha sottolineato Tampieri- è un settore con alcune fragilità però “tiene”, nonostante lo stato della ricerca sia insoddisfacente, esista una disomogeneità di regolazioni regionali e una debole strategia di marketing, come del resto è debole in tutta l’agricoltura italiana. In più, siamo carenti nell’applicare le leggi esistenti». «Ortomac è una convention che, affrontando le problematiche innovative del settore orticolo e delle sementi, aiuta e stimola ad ottenere produzioni competitive e di qualità –sottolinea Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera- anche perchè il consumatore italiano ed europeo acquista più verdura che frutta. E’ indispensabile, però, in un mercato globalizzato come è quello attuale, fare sistema tutti assieme». Per quanto riguarda la modifica della Direttiva 91/414 Cee per l’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari esponenti del Ministero della Salute (Antonio De Salvo) dell’Agricoltura (Maurizio De Santis), Roxane Feller, della Segretaria del Copa Cogeca (organismo dell’Ue), produttori (Ais e Agrofarma) si sono confrontati ad Ortomac, ad esempio se dividere l’Europa in una sola zona o in tre. E ancora, di fronte al calo delle sostanze attive (fitofarmaci ecc) come salvaguardare le sementi. All’interno di questa discussione (il Regolamento va approvato entro il 2008) si vorrebbero dividere le sementi per alimenti (ravanello e cavolo, tanto per citare) da quelle non food (canapa e biomasse), il tutto deve poi “fare i conti” con l’industria, per la quale si spenderebbero 150 milioni di Euro per preparare (ricerca, prove ecc) una sola sostanza attiva in Italia. Ovvio che questo va a discapito di quelle colture considerate “minori” perché sono meno diffuse sia sui campi che sulla tavola. Giovedì 8 febbraio si è fatto il punto della Difesa Biologica. Per Giorgio Celli la Lotta Biologica ha una enorme rilevanza perchè l’alternativa sono i “pesticidi” (parola che il professore dice di voler usare ancora, anche se fuori moda), con tutte le conseguenze ambientali e sulle persone. Un metodo di lotta che si basa su uso di insetti (soprattutto per le colture in serra), bacilli (come nel caso delle zanzare). Per produrre questi insetti esistono le Biofabbriche (25 in Europa), fra cui la Bioplanet di Cesena, tuttora l’unica struttura produttiva privata italiana che opera su più mercati producendo varie specie di insetti ed acari utili. E riguardo l’uso degli insetti c’è una novità. Si stanno sperimentando alcune forme di lancio di insetti utili tramite diffusione meccanica, ovvero “soffiandoli” nelle serre. Sono stati predisposti prototipi ed attrezzature ad hoc, e sono in corso parecchie prove con confronto con la diffusione manuale. I risultati sono soddisfacenti, in base alle relazioni presentare a Ortomac. All’incontro “Ortaggi e benessere: l’innovazione del comparto”,si è sottolineato che «la tavola diventa il punto principale della salute». Perchè regimi alimentari ricchi di vegetali hanno una funzione protettiva e di prevenzione su alcune malattie cardiovascolari, fra cui diabete, ictus e neoplasie. Nel 2005 al mondo per queste malattie sono morte 35 milioni di persone, e secondo l’Oms si prevede un incremento di mortalità del 17% nei prossimi 10 anni. Fra gli alimenti di origine vegetale, gli ortaggi giocano un ruolo importante perché sono ricchi di sostanze preziose per la difesa dell’organismo. E la novità del terzo millennio sono i nutraceutici, ovvero alimenti che uniscono nutrizione e farmaceutica, ovvero contengono una maggior percentuale di quelle sostanze protettive. Al Convegno “La fragola: aggiornamenti tecnici e varietali”, Walter Faedi ha fatto il punto sulla fragola. La fragola, pur rappresentando solo il 3% in quantità sul complesso dell’ortofrutta italiana, raggiunge il 6% del valore del settore. In Italia nel 2006 si sono coltivati 3. 400 ettari a fragola (-5% sul 2005), dei quali 350 in Emilia Romagna (preceduta dai 745 ettari della Campania, dai 600 del Veneto e dai 400 ha della Basilicata). La maggior parte in provincia di Forlì-cesena. Fra i fattori limitanti della fragolicoltura romagnola vi sono le troppe varietà coltivate e la piccola dimensione delle coltivazioni. «Forse -è stata la proposta di Faedi- occorre iniziare a pensare ad una Igp per la fragola di Cesena o di Romagna, che permetta il riconoscimento di tale vocazionalità in modo più forte». Siamo sulla strada giusta –è il commento finale del ricercatore. Inoltre dal Convegno è emerso che la ricerca ed il miglioramento genetico in genere, devono concentrarsi verso varietà con frutti rosso brillante, con buone qualità organolettiche e maggior sapore che possano concorrere sul mercato con le varietà delle altre zone produttive. A questo proposito sono stati confermati i positivi risultati di alcune varietà, fra cui Queen Elisa e Dora introdotte nell’ultimo triennio nel cesenate e molto apprezzate, (Apofruit Italia le utilizza per la propria linea commerciale di alta qualità “Dulcis in fragola”), oltre a Asia e Antea di più recente introduzione. Inoltre si stanno sperimentando altre varietà quali Gemma, a maturazione intermedia, o Nf 137, a maturazione medio tardiva. Anche la fragola va considerato un alimento nutraceutico per le sue capacità antiossidanti, il contenuto di polifenoli e di acido ascorbico-Vitamina C. .  
   
 

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