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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Settembre 2012
 
   
  GRANDI STRUTTURE DI VENDITA IN TOSCANA: PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E PEREQUAZIONE TERRITORIALE

 
   
  Firenze, 26 settembre 2012 – “La pianificazione sovracomunale delle grandi strutture di vendita, con priorità al riutilizzo delle strutture già esistenti. I nuovi criteri di valutazione della sostenibilità, e la perequazione degli oneri di urbanizzazione a livello intercomunale. Sono questi gli aspetti principali delle modifiche alla legge regionale 1/2005 sul governo del territorio che insieme alle modifiche del Codice del commercio provvedono a disciplinare le ‘liberalizzazioni’ sul commercio indotte dal decreto Salva Italia”. Lo ha affermato l’assessore al governo del territorio Anna Marson subito dopo l’approvazione da parte del Consiglio della Pdl 166, che modifica contestualmente le leggi regionali 28/2005 e 1/2005. Per quanto riguarda l’apertura delle grandi strutture di vendita, le previsioni di insediamento sono consentite solo se sostenibili a livello di ambito sovracomunale e, nel caso di nuova edificazione, se non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. Per effettuare tale verifica viene stabilita una procedura che prevede la convocazione da parte del comune di una conferenza di pianificazione cui partecipano le strutture tecniche dei comuni appartenenti all’ambito sovracomunale, della Regione e della provincia, nonché dei comuni confinanti che ricadono in un altro ambito sovracomunale. La conferenza deve verificare che le previsioni siano coerenti con le prescrizioni e gli indirizzi del Pit. Viene confermata anche la necessità di una specifica destinazione d’uso e, nella l.R. 1/2005, si stabilisce che il Pit deve indicare le prescrizioni e gli indirizzi per la pianificazione territoriale in questo settore. A tali prescrizioni le province ed i comuni devono conformarsi nei loro strumenti di pianificazione territoriale e negli atti di governo del territorio. Riguardo alla fase decisionale della conferenza di pianificazione il parere negativo della Regione avrà un effetto vincolante, vista la valutazione complessiva che questa è in grado di effettuare. Si è inoltre previsto che in base alla verifica potranno essere formulate misure di mitigazione e compensazione delle previsioni e specifiche prescrizioni. Analogo potere vincolante del parere regionale, per gli insediamenti superiori ai 5000 metri quadrati, è previsto in sede di conferenza dei servizi che, una volta localizzata la previsione, dovrà valutare il progetto. Fra i criteri di verifica della sostenibilità ambientale anche l’incidenza sulla permanenza degli esercizi commerciali di prossimità nelle aree più scarsamente popolate (anche per scongiurare il rischio dei “food desert”), e sui caratteri specifici dei centri storici, al fine di garantire la permanenza delle attività commerciali d’interesse storico, di tradizione e di tipicità. “Queste modifiche alla legge 1 – afferma ancora l’assessore Marson – che hanno purtroppo rallentato la revisione complessiva della legge per l’impegno che hanno comportato per i nostri uffici (sia della stesura iniziale che del lavoro in commissione), anticipano tuttavia alcune innovazioni significative che pensiamo di generalizzare anche nella disciplina di altre trasformazioni del territorio. Accolgo quindi con soddisfazione il plauso di numerose componenti del consiglio rispetto ad esse, e mi auguro che la discussione prosegua prossimamente in modo altrettanto collaborativo sulla modifica più organica alla legge sul governo del territorio”.  
   
 

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