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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Febbraio 2007
 
   
  ACETO BALSAMICO DI MODENA: NO ALL’IGP SENZA LEGAME CON IL TERRITORIO

 
   
  È questa la posizione delle Organizzazioni Professionali Agricole e Cooperative dell’Emilia Romagna “Siamo favorevoli al raggiungimento dell’Igp (Identificazione Geografica Protetta) per l’Aceto Balsamico di Modena a patto che si mantenga un forte legame con il territorio, sia per quanto riguarda la localizzazione degli impianti produttivi, sia per l’approvvigionamento delle materie prime agricole utilizzate, vale a dire i mosti ottenuti da vitigni coltivati in Emilia Romagna”. È quanto sostengono le Organizzazioni Professionali Agricole (Coldiretti, Confagricoltura e C. I. A. ) e Cooperative emiliano-romagnole (Confcooperative-fedagri e Legacoop Agroalimentare) in un documento congiunto inviato al presidente del Consiglio Romano Prodi, al ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, all’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, al presidente della Provincia di Modena Emilio Sabatini, all’assessore provinciale all’Agricoltura di Modena Graziano Poggioli e al sindaco di Modena Giorgio Pighi. Secondo queste Organizzazioni è inoltre necessario cogliere l’opportunità di rafforzare un settore che deve vedere coinvolti, con la stessa dignità, le realtà produttive agricole e quelle industriali. Le Organizzazioni Agricole e Cooperative ribadiscono quindi la loro ferma contrarietà a proposte di disciplinare che non prevedano un coinvolgimento attivo del sistema produttivo agroalimentare e ripetono il no deciso all’ipotesi di approvvigionamento dei mosti in ogni parte del mondo. Potrebbe infatti essere questa la conseguenza delle condizioni poste dall’Unione Europea per riconoscere l’Indicazione Geografica Protetta a tutela di questo pregiato condimento. Una scelta che provocherebbe una banalizzazione dell’Igp, determinando la progressiva perdita di distintività delle migliori produzioni agroalimentari italiane, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, e creando ancora maggior disorientamento tra i consumatori. Secondo le Organizzazioni, l’Identificazione Geografica Protetta conferirà all’Aceto Balsamico di Modena la dignità che merita soltanto se poggerà su un sistema agroalimentare di filiera che ne garantisca, dall’origine dei mosti sino alla preparazione secondo le antiche ricette, la riconoscibilità da parte del consumatore. Solo così l’Igp potrà essere realmente sinonimo di qualità, territorialità, salvaguardia della tradizione e della tipicità di un prodotto. .  
   
 

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