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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Settembre 2012
 
   
  TRIELINA A MONTESCUDAIO, REGIONE TOSCANA E COMUNE AL GOVERNO: NORME NUOVE PER FAR PAGARE CHI HA INQUINATO

 
   
  Firenze, 27 settembre 2012 – La Regione Toscana con il Comune di Montescudaio sono d’accordo a impegnarsi affinché a pagare per l’inquinamento da trielina della falda di Poggio Gagliardo siano i veri responsabili. Per questo valuteranno tutte le vie possibili e lo faranno anche con il Governo, perché l’eventuale rivalsa e il recupero dei crediti possa essere riconducibile solo ed esclusivamente a chi ha inquinato. E’ quanto è emerso ieri dalla riunione che l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini ha avuto con il sindaco di Montescudaio Aurelio Pellegrini e con gli uffici regionali sulla questione della falda di Poggio Gagliardo. L’amministrazione regionale, come previsto dalla legge, sta lavorando per bonificare quanto prima il sito e la falda acquifera contaminati da trielina e percloroetilene, ma allo stesso tempo sta procedendo contro i responsabili dell’inquinamento. L’obiettivo è rivalersi su di loro per recuperare le risorse necessarie alla bonifica. Anche il Comune di Montescudaio sta procedendo con gli atti amministrativi necessari al recupero dei fondi che ha speso per la messa in sicurezza d’emergenza (“Mise”) nei confronti dei responsabili della contaminazione (la “Mise” è eseguita dal Comune a seguito dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2004). “Condividiamo, insieme al Comune di Montescudaio – ha detto l’assessore Bramerini -, le preoccupazioni dei proprietari incolpevoli dei terreni perché la normativa prevede che qualora non siano individuati i responsabili, o qualora le procedure amministrative per il recupero dei fondi dai responsabili siano infruttuose, la Regione che si è sostituita in danno, debba rivalersi sui proprietari, non per la totalità delle spese sostenute ma al massimo fino al valore di mercato dei terreni bonificati. Una procedura che comunque riteniamo ingiusta”. La Toscana, a seguito delle attività di caratterizzazione del sito e di progettazione dell’intervento definitivo di bonifica, ha individuato come responsabili dell’inquinamento due attività industriali presenti a Poggio Gagliardo negli anni ’80-’90: la conceria Massini, oggi fallita, e la lavanderia La Rapida, oggi chiusa. Per quanto riguarda la conceria, la Regione e il Comune si sono insinuati nel passivo fallimentare ed attendono l’esito della relativa procedura giudiziaria. Nei confronti dei proprietari della lavanderia, invece, la Regione ha emesso quattro ingiunzioni di pagamento (le prime due nel 2008, per un totale di circa 700mila euro, altre 2 nell’aprile scorso, per altri 90mila euro) per due delle quali si attende l’esito dei giudizi pendenti sia dinanzi al tribunale ordinario che di fronte al Consiglio di Stato, mentre per le più recenti è stato presentato dai privati ricorso al Tar e questo non ha concesso la sospensiva. Analoghe ingiunzioni sono in corso di adozione da parte del Comune.  
   
 

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