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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Ottobre 2012
 
   
  PISTOIA: ANCORA TENDENZA NEGATIVA PER LE IMPRESE

 
   
  Pistoia, 2 ottobre 2012 - Di seguito l’intervento del segretario della Camera di Commercio di Pistoia, sull’andamento economico delle imprese pistoiesi. “La crisi che ormai da tempo interessa l’economia italiana sta determinando una spinta verso cambiamenti strutturali che vedono tutti i soggetti – famiglie, imprese e pubblica amministrazione – adattare i loro livelli di spesa a ridotti valori di reddito atteso al fine di tendere a nuovi equilibri caratterizzati, sicuramente, da un tenore di vita più basso. Ciò ha determinato – e continua a determinare – una caduta della domanda interna il cui recupero a breve appare difficilmente ipotizzabile, proprio per le caratteristiche strutturali delle modificazioni in atto. Parallelamente anche la domanda estera non mostra risultati particolarmente incoraggianti, soprattutto con riferimento al territorio provinciale i cui paesi di sbocco sono ancora prevalentemente concentrati nel vecchio continente. I dati congiunturali non sfuggono a questo quadro generale manifestando il perdurare di una crisi diffusa che colpisce trasversalmente tutti i settori economici, anche quelli che finora avevano mantenuto livelli di crescita costante come l’industria alimentare. I risultati delle indagini congiunturali dell’industria e del commercio riferiti al 2° trimestre dell’anno mostrano, in media, valori negativi. Nell’industria manifatturiera la produzione è calata del 7,7% e il fatturato del 7,6% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, mentre nel commercio il valore delle vendite è sceso in maniera pesante (-4,8%) anche se in misura inferire rispetto alla media toscana (-6,0%). In entrambi i settori ancora una volta i risultati peggiori si riscontrano nelle imprese di più piccole dimensioni, mentre le grandi hanno subito flessioni molto più lievi e in qualche caso hanno visto una crescita moderata: nel manifatturiero le imprese più piccole (con un numero di addetti compreso tra 10 e 50) hanno registrato un calo della produzione del 9,6% e una riduzione del fatturato del 9,4%, mentre le imprese con oltre 50 addetti mostrano un incremento dell’1,1% della produzione ed un fatturato sostanzialmente stabile (-0,6%). Nel commercio la disaggregazione del dato per classe dimensionale di impresa conferma le performance peggiori nella piccola e media distribuzione, rispettivamente con -7,2% e -3,9%, ma in questo caso anche la grande distribuzione mostra una variazione di vendite negativa rispetto allo stesso trimestre 2011 e pari a -1,9%. Nell’industria manifatturiera, parallelamente alla contrazione della produzione e del fatturato, appare pesantemente negativa anche la stima dei nuovi ordinativi ridottisi mediamente del 7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (-8,7% nelle imprese di piccola dimensione). Di questi ultimi, quelli provenienti dall’estero mostrano una diminuzione del 10,5% (-12,8% nelle piccole imprese). Il dato è confermato anche dai risultati pubblicati dall’Istat sul commercio estero: nel 2° trimestre 2012 il valore delle esportazioni dal territorio pistoiese è cresciuto dell’1%, tuttavia la disaggregazione settoriale mostra come il comparto manifatturiero abbia registrato una diminuzione del 2,2%, con valori particolarmente negativi per i settori del mobile (-8%), carta e cartone (-2,2%), alimentari (-7%) e materie plastiche (-3,2%). Unico settore che mostra performance positive, sia dal punto di vista delle variazioni congiunturali che del volume di esportazioni, è quello legato alla produzione delle calzature (export +1,2%; produzione +0,1%; fatturato +1,5%). Dal punto di vista occupazionale l’industria manifatturiera pistoiese rileva una contrazione della manodopera mediamente pari allo 0,9%, con valori che oscillano fra il -4% del settore cartario e il +0,4% del settore del cuoio e della produzione di calzature ancora una volta l’unico settore a presentare una variazione positiva. Da questo quadro di partenza le previsioni non possono che essere all’insegna del pessimismo. Nel commercio solo il 13% degli imprenditori pistoiesi prevedono un aumento delle vendite, il 52% le prevedono stabili mentre sale al 35% la quota di coloro che ne prevedono una diminuzione. Nell’industria manifatturiera il saldo fra chi si aspetta un aumento di attività e chi invece ne prevede una diminuzione risulta negativo per tutte le variabili: produzione -1,2%, occupazione -1,2%, domanda estera -12,6%, domanda interna -7,2%, produzione annuale -14,5%. Diminuisce infatti ancora, rispetto al trimestre precedente, la quota di coloro che prevedono una situazione generalmente stazionaria, mentre sale chi si aspetta una diminuzione”..  
   
 

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