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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Ottobre 2012
 
   
  VALLI ALPINE,CON IL PTRA NUOVA FASE DI SVILUPPO LA GIUNTA LOMBARDA DA´ IL VIA ALLA FASE DI ELABORAZIONE E DEFINIZIONE STRUMENTO DI INDIRIZZO PER IL FUTURO DELLA MONTAGNA

 
   
   Milano, 2 ottobre 2012 - Uno strumento di crescita e sviluppo per il territorio, condiviso con tutte le parti interessate, che vengono rese partecipi della sua messa a punto. I soggetti coinvolti sono, oltre a 45 Comuni, di cui 41 dell´Alta Valle Brembana e della Valle Seriana e 4 della Valsassina, le due Province di Lecco e Bergamo, il Parco delle Orobie bergamasche e tre Comunità montane (Valle Brembana, Valle Seriana e Valsassina-valvarrone). E´ il Piano territoriale regionale d´area delle Valli Alpine (Ptra Orobie bergamasche e Altopiano Valsassina), di cui la Giunta regionale ha deliberato l´avvio del procedimento di approvazione, su proposta dell´assessore al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti. Coinvolta Universita´ Di Bergamo - Il Piano, presentato a sindaci e rappresentanti degli enti coinvolti a Bergamo lo scorso 5 maggio, entra ora in una fase di consultazione e condivisione da parte dei soggetti pubblici e privati interessati. Per redigere questo Piano, previsto dalla legge 12 del 2005 e individuato dal Piano Territoriale Regionale come approfondimento di maggior dettaglio di un ambito territoriale sotto il profilo dello sviluppo socioeconomico, saranno messi a disposizione dei Comuni di quest´area - tutti per lo più molto piccoli - tecnici regionali e dell´università di Bergamo. Ptra, Occasione Di Crescita Da Costruire Insieme - "Nulla sarà calato dall´alto - ha detto l´assessore Belotti -. Il Piano sarà, al contrario, il frutto della partecipazione e della collaborazione degli enti locali e territoriali. Obiettivo: definire un nuovo modello di sviluppo, che valorizzi le Orobie bergamasche e l´altopiano della Valsassina, esaltando le loro peculiarità e risorse e dando vita a un nuovo ordine urbano e a nuovi scenari di sviluppo". "Perché - ha proseguito Daniele Belotti - con le seconde case abbiamo raggiunto il limite. Il territorio è già stato pesantemente compromesso da questa ormai superata tipologia di turismo e lo sviluppo futuro delle valli bergamasche e della parte montana della provincia di Lecco, non dovrà più passare per la villetta in montagna ´svenduta´ in televisione: questo non dovrà e non potrà essere più elemento trainante di un sano sviluppo". Peculiare la dimensione dei 45 Comuni: di questi ben 30 hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti (dati Istat 2011) e 8 di loro hanno addirittura meno di 200 abitanti. "Questo piano d´area - ha ribadito ancora una volta l´assessore Belotti - non è un Pgt e non impone vincoli, ma rappresenta un´opportunità per perseguire uno sviluppo ordinato e una crescita più omogenea e moderna, riordinando lo sviluppo turistico e preservando l´identità dei territori e del loro tessuto economico ´tipico´". Pianificazione Attenta E Semplificazione Normativa - "Si è costruito tanto, troppo - ha proseguito Belotti - e in molti casi, purtroppo, anche male. Il dato di utilizzo medio delle seconde case - 17/20 giorni l´anno - è desolante. Dobbiamo quindi puntare a uno sviluppo più omogeneo e duraturo, che costituisca le basi di un´economia interna in grado di offrire possibilità di lavoro e crescita ai residenti, che punti a evitare lo spopolamento e attiri nuovi abitanti". E proprio tra gli obiettivi fondamentali del documento figura l´impegno a garantire servizi minimi e occasioni di sviluppo per favorire la permanenza nella valli della popolazione autoctona, oltre che per attirare chi, in presenza di determinate condizioni, voglia tornare a risiedere in montagna. Impedire Dissetto Idrogeologico - "Dobbiamo impedire che l´ambiente venga sfruttato in modo indiscriminato, anche perché la prima forma di prevenzione del dissesto idrogeologico, è la pianificazione attenta. Con i sindaci - ha concluso l´assessore - lavoreremo anche e soprattutto per semplificare le norme. Attueremo un processo di ascolto, un lavoro di approfondimento dei bisogni del territorio, per arrivare, entro un paio d´anni, a fissare i paletti necessari per una crescita sana, ove la qualità dell´ambiente e del paesaggio non siano messi in discussione da scelte urbanistiche penalizzanti".  
   
 

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