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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Febbraio 2007
 
   
  RICERCA INDUSTRIALE E RILANCIO DELL´ECONOMIA DEL PAESE: UNA PROPOSTA PER UN´INIZIATIVA NAZIONALE PLURIENNALE SULLE NANOTECNOLOGIE. AIRI E NANOTECH.IT CHIEDONO AL GOVERNO DI VARARE UN PROGRAMMA PLURIENNALE A SOSTEGNO DEL SETTORE

 
   
  Milano, 15 febbraio 2007 - Airi e Nanotec. It hanno lanciato nell´ultimo anno una serie di iniziative per il sostegno dello sviluppo delle nanotecnologie in Italia. L´obiettivo di questo forte impegno è quello di sensibilizzare classe politica, opinione pubblica e mondo produttivo verso un comparto tecnologico in rapidissima evoluzione e per il quale l´apporto di una efficiente e continua attenzione per la ricerca è fondamentale. Airi e Nanotec. It a questo scopo si sono fatti promotori di una lettera aperta al Presidente del Consiglio Onorevole Prodi intitolata "Proposta per un´iniziativa nazionale per le nanotecnologie". La lettera firmata dai responsabili di una ventina tra i maggiori e prestigiosi centri ricerche di grandi aziende italiane e multinazionali non ha ancora avuto concreta risposta, ma Airi e Nanotec. It continuano ad attendere fiduciosi. Il nuovo incontro con la stampa promosso oggi vuole quindi mantenere alta l´attenzione su questo argomento che tutti i Paesi industrializzati, ma anche emergenti come Cina e India, ritengono prioritario per la loro competitività tecnologica nei sistemi di produzione e nei servizi avanzati. Negli Usa già con la presidenza Clinton si era dato un forte impulso al sostegno di una iniziativa nazionale sulle nanotecnologie destinando importanti finanziamenti pluriennali, che sono ancora in corso e si incrementano ogni anno, e sostenendo politicamente nel Paese le ragioni di questo sforzo. In Europa le nanotecnologie, anche a livello dell´Unione Europea, godono di grande attenzione. Il recente modello tedesco di una iniziativa nazionale presentato questa mattina da Elvio Mantovani, Direttore Nanotec. It, (in allegato la presentazione) ne è la prova concreta. In Italia invece non vi è ancora una iniziativa nazionale dalle stesse caratteristiche proposte con successo all´estero, fondata quindi su parametri di programmazione selettiva, continuità dello sforzo finanziario e razionalizzazione delle molte e sparse attività di ricerca. Le nanotecnologie sono importanti per l´Italia, poiché sono tecnologie abilitanti trasversali che possono incidere sulla competitività anche dei settori tradizionali del Made in Italy (tessile, arredamento, pellami), oltre che di settori di avanguardia high­tech (nanoelettronica, nanofotonica, nanomedicina). Come Airi e Nanotec. It avevano gia sottolineato nella lettera aperta inviata nello scorso settembre all´Onorevole Prodi: "Le nanotecnologie sono una delle priorità dell´ultimo Piano Nazionale di Ricerca (Pnr) ma non sono indicati obiettivi precisi né dedicati fondi ad hoc. Il "Secondo Censimento italiano delle nanotecnologie", realizzato da Airi/nanotec It, ha evidenziato che l´impegno in questo campo è piuttosto intenso: vi sono, infatti, molti gruppi di ricerca impegnati nelle nanotecnologie, in parte di dimensioni ridotte, negli istituti universitari e negli Enti di ricerca, l´attività dei quali pero´ risulta talvolta frammentaria e non inserita in un disegno organico nazionale. Accanto a questi vi è anche una significativa attività in campo industriale che coinvolge sia grandi che piccole e medie imprese, di cui alcune all´avanguardia nel loro settore. ". E´ possibile quindi una "via italiana" alle nanotecnologie, ma la mancanza di risposte concrete e precise da parte ´del sistema Italia, incluso quello politico e produttivo, fa scorrere in modo inesorabile il tempo che il nostro Paese ha ancora a disposizione per poter "saltare sul treno delle nanotecnologie". A questo proposito il Professor Renato Ugo Presidente Airi ha ricordato che "L´italia negli anni ´80 ha perso l´occasione di inserirsi in maniera autorevole nell´area delle biotecnologie e ora sta faticosamente cercando di recuperare una posizione di intrinseca debolezza, sia in termini scientifici e tecnologici, sia in termini di produzione. Ora non si può più compiere lo stesso errore nel settore delle nanotecnologie, che per l´Italia si delinea ancora più attraente, poiché per le sue grandi trasversalità permetterebbe di recuperare competitività con iniezioni di alta tecnologia nei settori tradizionali della produzione italiana, oltre che a immettere germi di iniziative produttive nei nuovi settori emergenti della nanoelettronica, nanofotonica, nanomedicina, ecc. Si tratta non di un´opzione, ma di un imperativo categorico per il Paese". .  
   
 

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