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Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Ottobre 2012
 
   
  MILANO (EX AREA INDUSTRIALE DI VIA MECENATE): RINASCE QBEER - NUOVE SERATE, TANTISSIMI EVENTI … A TUTTA BIRRA

 
   
  Nascosto all’interno di un cortile, nell’area di via Mecenate ora sede di importanti aziende e studi di produzione, il Qbeer nasce una decina di anni fa come micro birrificio con birreria annessa, in uno di quei caratteristici edifici di mattoni rossi che hanno segnato la storia architettonica industriale milanese della prima metà del ‘900, per diventare nell’ultimo decennio ritrovo gastronomico abituale della variegata “popolazione” degli studi, delle location e delle importanti aziende che lo circondano: il Centro di Produzione Mecenate della Rai, le Officine del Volo e gli East and Studio’s e altre location e aziende di primaria importanza. Qualche anno fa la produzione della birra è stata sospesa, ma è rimasto attivo il locale, che oggi viene riproposto come ritrovo per tutti gli appassionati della migliore birra e della buona musica. Aperto a pranzo come ristorante, Qbeer inaugurerà da fine settembre i suoi nuovi appuntamenti serali a tema: la serata Milonga, la musica revival, concerti di tribute band, le sfide a quiz tra i tavoli. La grande novità sarà una carta di 50 birre, accuratamente selezionate tra le migliori birre del mondo, che proporrà birre d’abbazia, porter, stout, ipa, barley wine, kriek, lambic, blanche e, seguendo la stagione, le birre speciali. Le birre saranno accompagnate da un tradizionale menu da pub: burgers, piadine, hot dog, bruschette e tapas, con gustose proposte anche vegetariane, tutto rigorosamente cucinato con passione e cura dallo chef Jorge Fiallos con la supervisione esperta e scrupolosa dello chef Simone Iozzo, già alla guida della cucina de I Chiostri di San Barnaba. Caratterizzato a livello architettonico da interessanti contrasti, presenta grossi tubi che attraversano il soffitto, affiancati alle lampade molto basse in stile bistrò che incorniciano il bancone centrale affiancate a grossi bocchettoni di aspirazione; le linee squadrate del bancone e degli alti sgabelli che lo circondano, dei tavoli e delle sedie contrastano volutamente con le forme tondeggianti delle grosse lampade a soffitto e dei mini lampadari, mentre la controsoffittatura pare appoggiare sulle colonne di cemento, rimaste dalla struttura originaria. Il risultato è una location suggestiva e affascinante, fortemente ispirata all’ambiente operaio dei primi decenni del Novecento. Anche la pavimentazione - parte in ferro, parte in scuro parquet, a tagliare quasi a metà la superficie del locale - crea un forte impatto visivo. Le pareti sono chiare, alcune rivestite da pannelli di tela color corda: lo sfondo ideale per ospitare i disegni, i dipinti o le fotografie delle esposizioni trimestrali di opere d’arte di artisti emergenti o già affermati nell’ambiente milanese. Il palco che si trova in fondo alla sala, che crea un’area più riservata, è utilizzato per serate con musica dal vivo che vedono alternarsi musicisti già conosciuti ad esordienti, esponenti del genere jazz, swing, pop anni ’80 e folk milanese. Orari E Giorni Di Apertura Aperto a pranzo dal lunedì al venerdì e la sera da giovedì a sabato. Contatti Qbeer Via Mecenate, 76 20138 Milano Tel.02 58029230 info@qbeer.It  Le Birre Nonostante la birra non venga più prodotta, l’anima di questo locale rimane satura del nettare dorato e da oggi, grazie alla passione e all’impegno di Luca e Simone, può vantare un’accurata selezione di più di 50 birre, anche artigianali, dei migliori birrifici del mondo: una carta di etichette selezionate tra le più “votate” del sito www.ratebeer.Com, che spazia dalle gloriose belghe trappiste a vere e proprie chicche dei microbirrifici britannici, passando per il vivacissimo mondo delle artigianali americane senza dimenticare il panorama italiano. L’arte L’esperienza e la passione per l’arte di Luisa, cuore e anima del Qbeer, si percepiscono dalla scelta degli artisti e dalla capacità di allestire armonicamente le pareti del locale con esposizioni molto diverse tra loro, espressione di diversi ambienti e formazioni culturali dei singoli artisti. “Ho una grande passione per i linguaggi. E l´arte in generale è uno di quelli che mi colpisce di più: per me è un dialogo con l´esterno, che parte da un alfabeto che non necessariamente è composto da lettere, ma può essere fatto da segni, colori, immagini, movimenti o note…Quando guardo un´opera d´arte, sicuramente mi oriento pescando dal mio bagaglio di studi, ma mi piace anche soffermarmi sui particolari, immaginare da quale esperienza dell´artista possa essere nata, quale possa essere il terreno sul quale è cresciuto, provare a pensare come possano aver reagito i contemporanei dell´artista davanti all´opera. Ed è per questo che mi soffermo molto a lungo: per cercare di sintonizzarmi con quello che vedo, per utilizzare ciò che ho davanti come scalino per toccare punti che da sola non avrei raggiunto.” La Storia Il tessuto urbano di Milano che si sviluppa attorno al Qbeer, ha subito negli ultimi decenni una poderosa trasformazione, che ha il suo motore nella riconversione e riutilizzo di numerose aree industriali dismesse. La vasta area esterna alle mura cittadine, che prende il nome dalla scomparsa “Cascina Taliedo” e dal tuttora esistente nucleo storico di Monluè, venne tramutata agli inizi del ‘900 da territorio agricolo a sede del primo Circuito Aereo italiano, per poi essere riadattato qualche anno dopo dal Ministero della Guerra ad insediamento militare permanente alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Grazie al posizionamento ideale per il volo, libero da insediamenti umani, la base si ampliò tanto da portare alla nascita della “Società per lo sviluppo della Aviazione in Italia”, fondata dall’ ing. Caproni con l’aiuto di grossi nomi della finanza milanese, che si insediò anche sul campo di volo di Taliedo. Dopo un periodo di stasi, con l’avvento del Fascismo le attività aeronautiche civili e militari ebbero una graduale ripresa, tanto che durante gli anni ’20 sul campo di Taliedo si insediarono anche altre ditte aeronautiche. Nella seconda metà degli anni ’30 l’aeroporto di Taliedo venne abbandonato come aeroporto e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la società “Aeroplani Caproni”, che nel frattempo era divenuta un gruppo industriale ampio e variegato, si trovò in grande difficoltà per il crollo delle commesse militari. Nonostante vari tentativi di riconvertirla a nuove produzioni, nel 1950 l’azienda fu costretta a dichiarare bancarotta e recuperare fondi vendendo o affittando un po’ alla volte i capannoni, riconvertendoli a nuove funzioni. Le grandi aree di montaggio finale dei velivoli, assieme ad altri spazi all´interno dell´insediamento, sono stati riutilizzati come uffici, spazi per grandi eventi e studi di ripresa da società di produzione televisiva e cinematografica, o, nel caso del Qbeer, con un suggestivo riutilizzo di una parte di un capannone come birrificio  
   
 

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