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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Ottobre 2012
 
   
  BOXE TITOLO ITALIANO A SEGRATE

 
   
  Segrate, 3 ottobre 2012 - Da via Padova a Segrate la strada è stata molto più lunga di quanto si possa immaginare: solo pochi chilometri in linea d’aria, ma ben dieci incontri da professionista in giro per i ring di tutta Italia prima di arrivare finalmente a combattere davanti ai propri tifosi, a due passi da casa. L’appuntamento, che segnerà il ritorno della grande boxe professionistica nel Milanese, è fissato per venerdì 12 ottobre al palazzetto dello sport di Segrate, in via Xxv aprile, con la sfida valevole per il titolo italiano dei pesi superleggeri (limite dei 63,5 kg) tra il campione in carica Renato De Donato, milanese doc di via Padova, e lo sfidante ufficiale Alfredo Di Feto, di Parma. L’evento, che sarà trasmesso in diretta su Raisport, sarà organizzato dalla Boxe Cavallari in collaborazione con la Segrate Boxe, il Comune di Segrate e Akos Consulting, e prevede prima del match clou un ‘antipasto’ di cinque incontri con impegnato anche un altro ‘figlio’ di via Padova: l’imbattuto peso welter Riccardo Pintaudi contro il serbo Didanovic. In cartellone anche tre dilettanti locali (Alessandro Alloro, Bien Jerome Aquino e Carlo Olimpio) ed il campione italiano dei pesi superpiuma Andrea Scarpa di Torino contro l’altro serbo Petrovics. I biglietti sono già disponibili in prevendita nelle palestre della Segrate Boxe, Thunder Gym e Ursus Milano (per dettagli vedi sotto). 26enne mancino del Team Cavallari, il campione italiano in carica Renato De Donato è considerato dagli addetti ai lavori uno degli astri nascenti della boxe professionistica italiana, grazie al suo pugilato tecnico, veloce e altamente spettacolare, ed al suo curriculum che parla di nove vittorie su dieci match in appena due anni di professionismo dopo una brillante carriera da dilettante che l’ha visto vestire più volte la maglia della nazionale. Renato è un pugile atipico: 26enne ultimo di nove fratelli, profilo da attore, quasi laureato (discuterà la tesi della laurea specialistica in Scienze Motorie pochi giorni dopo il match per il titolo), di professione (oltre che pugile) allenatore nelle squadre giovanili del Cus Milano Rugby e personal trainer, porta sul ring una boxe che non esprime un senso di violenza (alla Tyson, per intenderci), ma tutta giocata sul filo di lana, tecnica e veloce (alla Sugar Ray Leonard), che incanta gli spettatori e che a volte gli fa correre qualche rischio di troppo facendo preoccupare il maestro Nello Iovino ed il manager Sergio Cavallari. Il 12 ottobre si troverà di fronte Alfredo Di Feto, tutto un altro tipo di pugile: il 31enne parmense è un vero e proprio animale da ring, un carrarmato he attacca gli avversari dal primo all’ultimo secondo del match asfissiandoli con una boxe di rara intensità e potenza. De Donato, se vorrà conservare la cintura, dovrà essere bravo a far valere la propria maggior tecnica, sfuggendo agli assalti dell’avversario con rapidità e tempismo ed andandolo a colpire di incontro. «Ho grande rispetto per il mio avversario _ dichiara Renato _ che sarà motivatissimo e sul ring sarà una jena; dovrò esser bravo a respingerne gli assalti soprattutto nelle prime riprese. Non sarà facile, ma sarò altrettanto motivato perché non voglio perdere la cintura di Campione Italiano dopo tutta la fatica fatta per conquistarla, e perché finalmente combatterò davanti alla mia gente. Via Padova, dove vivo, gode di cattiva fama, ma io credo sia la via migliore di Milano: è l’unica in cui si respira ancora l’aria della vecchia Milano, con le persone vive per strada e non chiuse in casa davanti alla televisione o al computer. Ci tengo a fare bella figura, a conservare la cintura, a migliorare come pugile per aspirare a traguardi anche più ambiziosi».  
   
 

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