Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Ottobre 2012
 
   
  FAMIGLIE VULNERABILI: DA REGIONE UMBRIA SOSTEGNO AI NUCLEI IN DIFFICOLTÀ, OLTRE 2MILA LE RICHIESTE EVASE

 
   
  Perugia, 3 ottobre 2012 - L´ingresso dei figli nel circuito dell´istruzione, una riduzione del reddito a causa della perdita o diminuzione dell´orario di lavoro, malattia, la nascita di un altro figlio, problemi di alloggio o separazione e divorzio, sono le principali cause della sofferenza economica delle famiglie umbre: è quanto emerge dal monitoraggio effettuato su richiesta della Regione Umbria-assessorato alle Politiche sociali, relativamente alla presentazione delle domande agli uffici delle Zone sociali per il finanziamento di interventi previsti dall´articolo 7 della legge regionale "13/2010" che tutela in generale la famiglia e, nello specifico dell´articolo citato, le famiglie vulnerabili. Il periodo rilevato va dal 5 settembre 2011 al 31 luglio 2012 e i dati riguardano le 12 Zone sociali: "Si tratta del periodo di vigenza del primo avviso - ha commentato la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari - Le risorse destinate a finanziare l´avviso per l´anno 2011 e 2012 ammontano a 1milione 500 mila euro, allo stato attuale è stato utilizzato il 95,84 per cento delle risorse, di conseguenza il rimanente va sommato alle risorse che andranno a finanziare il prossimo avviso 2012/2013. Va comunque precisato che Città di Castello, Perugia, Panicale, Foligno e Narni hanno utilizzato il 100 per cento del finanziamento, Assisi, Gubbio, Norcia e Terni il 99 per cento, Marsciano 81 per cento e Spoleto 62 per cento. Le Zone che hanno utilizzato tutte le risorse trasferite hanno chiuso in anticipo l´avviso rispetto alla scadenza del 31 luglio 2012". Complessivamente le 12 Zone hanno sottoscritto con le famiglie richiedenti 2070 ´contratti di sostegno´, di cui 416 a Perugia, 283 a Terni, Foligno 247, Gubbio 233 e Città di Castello 182. Il 66 per cento hanno fruito di un contributo compreso tra 300 e 800 euro, il 24 per cento tra 300 e 800 euro, il 13 per cento tra 800 e mille euro. Rispetto a quest´ultimo dato emerge quello della Zona di Perugia che ribalta parzialmente l´andamento delle altre Zone, in quanto di 416 domande accolte a 76 famiglie è stato riconosciuto un contributo superiore a 600 euro. "Tutte le richieste sono pervenute da famiglie con residenza anagrafica nella Regione Umbria e nessuna richiesta da parte di famiglie domiciliate o dimoranti nella regione - ha precisato la vicepresidente Casciari - Lo conferma il dato secondo il quale l´83 per cento dei richiedenti è cittadino italiano e solo il 17 per cento è composto da stranieri che risiedono in Umbria". Altra caratteristica importante che rileva la situazione di sofferenza delle famiglie è quella relativa alla persona richiedente: "La percentuale più alta, pari al 72 per cento, è di domande pervenute da persone tra i 36-64 anni di età quindi ancora in età lavorativa, mentre il 20 per cento di richieste è stato presentato da persone tra 18-35 anni e solo il 8 per cento da ultra 65enni. Emerge inoltre, una forte incidenza di richiesta da parte di lavoratori dipendenti, pari al 49per cento, a seguire i disoccupati (22per cento), persone in cassa integrazione (10per cento), pensionati (9 per cento),altre categorie, tra cui le casalinghe, il 7 per cento. Solo il 4 per cento di domande sono state presentate da lavoratori autonomi e precari". In merito alla tipologia di famiglia che ha presentato domanda, i dati del monitoraggio mostrano che: il 41 per cento sono pervenute da famiglie con figli, il 30 per cento da famiglie con 4 o più componenti, mentre il 17 per cento di domande state presentate da madri o padri con figli e il 12 per cento da nuclei unipersonali. L´l´82 per cento di domande sono pervenute da persone con Isee da 7.500 a 15.000, il 18 per cento con Isee da 15.001 a 23.000 euro. In merito al ´rischio vulnerabilità´ "risulta confermato che la causa prioritaria di vulnerabilità è rappresentata dall´ingresso dei figli nel circuito dell´istruzione la richiesta (il 37 per cento delle domande) - ha riferito Casciari - A seguire la riduzione di reddito, motivo addotto dal 29 per cento delle famiglie, che hanno subito, l´ 11% famiglie con persone malate in famiglia". Il 10 per cento dei nuclei familiari è entrato in sofferenza economica per la nascita di un altro figlio, il 4 per cento per problemi di alloggio, o per scomposizione familiare, o gravate dal carico di cura di una persona non autosufficiente". Concludendo la vicepresidente ha segnalato che "rispetto alle domande pervenute nel complesso alle Zone sociali 193 sono state respinte per mancanza di requisiti previsti dal regolamento e dal relativo avviso. La punta più elevata - ha detto - si registra a Spoleto con 62 domande non accolte, di cui 41 per mancanza del requisito Isee di accesso all´intervento". "In considerazione di ciò - ha reso noto Casciari - è stato deciso, anche dietro sollecitazione dei Comuni, di modificare il tetto minimo e il tetto massimo dell´Isee per accedere all´intervento stabilendo che lo status economico fissato dall´indicatore della situazione economica equivalente (Isee), deve essere ricompreso fra 4.500 e 15.000 euro anziché 7.500 e 23.000. Di conseguenza viene previsto che l´entità del sostegno riconosciuto alla famiglia vulnerabile ammonterà da 300 a euro 800 euro se l´Isee è ricompreso tra 4.500 e 9.500 euro, e da euro 300 a 500 se l´Isee è tra 9.501 euro e 15.000".  
   
 

<<BACK