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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Ottobre 2012
 
   
  BRINDISI CANDIDATA CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT 2014

 
   
  Bari, 9 ottobre 2012 - La Regione ha deciso: è Brindisi l’unica candidata pugliese per l’assegnazione del titolo “Città europea dello sport 2014. L’annuncio lo ha dato ieri l’assessore regionale allo Sport, Maria Campese, intervenendo durante la conferenza stampa organizzata dall’amministrazione comunale di Brindisi in occasione della visita della Commissione di Valutazione Aces Europe (associazioni delle capitali europee), chiamata a valutare le candidature fra tutte le città appartenenti all’Ue. “La scelta di Brindisi – ha detto l’assessore Campese – trova le sue motivazioni nel fatto che la città ha tutte le carte in regola per vincere la sfida, in quanto si riconosce nei valori e negli obiettivi olimpici che la commissione di valutazione indica come prioritari per l’assegnazione del titolo. Inizialmente – ha spiegato - anche altri comuni erano interessati alla candidatura, ma la Regione ha scelto di non disperdere le forze, facendo preliminarmente uno screening: questo ci ha consentito di anticipare i tempi tanto che non è stato necessario firmare alcun protocollo d’intesa e con la visita odierna la commissione giudicante inizierà a esaminare sia le caratteristiche del territorio, sia il tessuto sportivo e l’accessibilità degli impianti. Da questo punto di vista – ha aggiunto l’assessore allo Sport - Brindisi è una garanzia, grazie a una cultura dello sport che ha radici lontane e che le consentono di esprimersi su standard di eccellenza elevati anche sotto il profilo dell’organizzazione di eventi internazionali, come testimonia la regata Brindisi-corfù”. Campese ha quindi ringraziato il sindaco Mimmo Consales per aver creduto nell’iniziativa e avanzato ufficialmente la proposta. “Una proposta – ha concluso l’assessore - che è stata portata avanti anche nel ricordo delle vittime del tragico attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo Falcone. Volevamo dare un segnale forte di vicinanza al mondo giovanile, di attenzione ai loro problemi, di fiducia: lo sport non è la panacea per tutti i mali ma può fare la differenza nella costruzione di un nuovo modello di società perché in grado di aggregare i giovani attorno a valori positivi e solidi principi morali”.  
   
 

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