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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Ottobre 2012
 
   
  MILANO (TEATRO STUDIO EXPO ):“LEI DUNQUE CAPIRÀ” - IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE SECONDO CLAUDIO MAGRIS - UN TOCCANTE MONOLOGO INTERPRETATO DA DANIELA GIOVANETTI, DIRETTA DA ANTONIO CALENDA - DAL 23 AL 28 OTTOBRE

 
   
  Lei dunque capirà, diretto da Antonio Calenda e prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, arriva, dopo una fortunata tournèe nazionale ed internazionale, al Piccolo Teatro Studio Expo, dal 23 al 28 ottobre 2012. Una silenziosa e liquida penombra circonda la protagonista dell’inedito monologo che Claudio Magris ha scritto per Daniela Giovanetti. A lei, il celebre germanista triestino affida il ruolo di novella Euridice, testimone di un amore la cui eco si ripete, sempre più forte, oltre il tempo e lo spazio. Ad Antonio Calenda il compito di trasporre sulla scena le suggestioni del testo di Magris. I suoi moderni Orfeo ed Euridice sono tratteggiati nella loro umanità, ricca di sentimenti e contraddizioni. Un trascolorare di immagini e sensazioni, che racconteranno – per usare le parole dell’autore – “la felicità, il vuoto, la catastrofe, la pienezza insostenibile di stare insieme”. Rispetto al resto dell’opera di Magris, Lei dunque capirà è sorprendente: i topoi della sua scrittura come il tema del disincanto, i richiami alla cultura mitteleuropea (evocata qui da suggestive atmosfere kafkiane) percorrono un testo che si incentra però su una storia intima ed avvincente, sulla verità e l’impossibilità di un amore struggente e totale, raccontato in una dimensione che gioca sul filo fra realtà e metafora, rifacendosi al mito d’Orfeo. Suggestioni che Antonio Calenda ha tradotto sul palcoscenico costruendo un universo di spazi, luci, ombre, suoni ove il realismo si fonde al mistero. È la rappresentazione attuale dell’Averno, così come lo intuisce Magris, così come lo sente Calenda: una casa silenziosa e grigia, essenziale negli arredi, inquietante talvolta. Forse una casa di riposo… Un posto, comunque, ove si entra per non uscirne più: come vorrebbe la sorte di Euridice, la toccante figura monologante cui Daniela Giovanetti si avvicina intrecciando appassionate memorie e malinconica dolcezza a una lancinante, femminile determinazione. “Ho lavorato a lungo sulla rivisitazione e sull’attualità del mito nelle stagioni passate”, spiega il regista. “La proposta metaforica di un mito per parlare di noi, dei moti dell’anima e delle cose che oggi ci riguardano è una soluzione drammaturgica che non ha tempo”. Uno spettacolo da non perdere, per la limpida prosa di Magris, esaltata dalla recitazione di Daniela Giovanetti. Per l´immortalità di un mito che non finisce mai di commuovere  
   
 

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