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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Ottobre 2012
 
   
  PRATO: LA CULTURA IN 3D A PALAZZO BUONAMICI CON “RIMODELLARE LA STORIA” IN MOSTRA GLI INNOVATIVI STRUMENTI INFORMATICI CHE FACILITANO E AMPLIANO L´ACCESSO AI CAPOLAVORI DELL´ARTE

 
   
   Prato, 10 ottobre 2012 - La tecnologia 3D sarà la chiave per richiamare in vita i capolavori del nostro passato e proiettarli in un futuro dove i beni culturali, non più prigionieri delle sale dei musei, potranno essere avvicinati e studiati più facilmente e da un pubblico più vasto. Un´idea concreta delle opportunità che si aprono con gli innovativi strumenti informatici oggi disponibili è in grado di darla “Rimodellare la storia”, esposizione che presenta i risultati del progetto europeo 3D-coform sulle applicazioni della tecnologia 3D ai beni culturali. Il progetto è coordinato dall’Università inglese di Brighton e ha 19 partner, fra i quali la Provincia di Prato e il Pin, organizzatore della mostra a Prato. Ieri mattina la vice presidente della Provincia Ambra Giorgi, Franco Niccolucci e Enrico Banchelli del Pin hanno presenziato all´anteprima della mostra, che apre ufficialmente al pubblico oggi alle 15,30. L´allestimento infatti sarà visitabile dal 10 al 18 ottobre nella sala ovale di palazzo Buonamici in via Ricasoli 17 tutti i giorni dalle 15,30 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 19 (domenica chiuso). Su appuntamento anche visite guidate per studenti o gruppi con la presenza di un esperto chiamando lo 0574 602578. L´ingresso è libero. “Si tratta di un progetto europeo che a cui la Provincia collabora insieme al Pin. E´ un approccio affascinante e innovativo ai Beni culturali che già oggi consente innumerevoli applicazioni, ma soprattutto propone un nuovo modo, estremamente accattivante di avvicinarsi all´opera d´arte”, ha spiegato la vice presidente Giorgi. Niccolucci e Banchelli hanno illustrato l´attività del Pin in questo settore che è in grande sviluppo. “Attualmente ad esempio abbiamo tre stampanti 3D che ci permettono di eseguire copie perfette utili per la ricerca e il restauro degli originali. E a differenza di questi ultimi possono viaggiare senza rischio di danni, addirittura su file per essere poi stampate là dove si vuole esporle”, ha detto Niccolucci. La modellazione in tre dimensioni e la relativa visualizzazione facilitano sia la ricerca che la comunicazione dei beni culturali e rendono più facile apprezzarli anche da parte di un pubblico di giovani. Il progetto 3D-coform ha sviluppato una serie di strumenti informatici specifici per i beni culturali di cui l’esposizione dimostra l’utilizzo. I casi di studio presentati nella mostra riguardano circostanze e oggetti famosi e altri meno noti. Ulteriori applicazioni potranno essere realizzate in seguito poiché tutti i prodotti saranno resi disponibili come software open source. La mostra è costituita da sistemi multimediali touch-screen ognuno dei quali è dedicato a una specifica applicazione, dal restauro del David a quello di una Madonna in terracotta distrutta dal terremoto in Abruzzo, dallo studio della statua di un grifone di bronzo posta sul duomo di Pisa, probabile bottino di guerra proveniente dalle Baleari, alla presentazione di una collezione di monete, ai vasi di ceramica islamica del Louvre, fino all´analisi di un autoritratto di Van Dyck.  
   
 

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