Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Ottobre 2012
 
   
  LE AGENZIE DELL’UE, PRESE IN ESAME DALLA CORTE DEI CONTI NON HANNO GESTITO ADEGUATAMENTE LE SITUAZIONI DI CONFLITTO D’INTERESSI

 
   
  Lussemburgo, 15 ottobre 2012 - Negli ultimi anni, la stampa ha riferito di numerosi presunti casi di conflitto d’interessi riguardanti certe agenzie Ue e a proposito dei quali il Parlamento europeo ha espresso la propria preoccupazione. Nel 2011, il Parlamento europeo ha invitato la Corte a “procedere a un´analisi globale dell´approccio delle agenzie alla gestione delle situazioni in cui sussiste un potenziale conflitto d´interessi”. Gli auditor della Corte hanno valutato le politiche e le procedure per la gestione di situazioni di conflitto d’interessi di quattro Agenzie, che sono state selezionate in quanto prendono decisioni di vitale importanza per la sicurezza e la salute dei consumatori. Esse sono l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Aesa), l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema). La Corte dei conti europea ha concluso che nessuna delle Agenzie controllate ha gestito adeguatamente le situazioni di conflitto d’interessi. Nelle politiche e nelle procedure specifiche di ciascuna Agenzia, come pure nell’attuazione delle stesse, si è riscontrata una serie di carenze di diversa importanza. “Dopo avere esaminato la situazione in queste Agenzie, abbiamo formulato una serie di raccomandazioni di carattere generale e specifico che, se attuate in modo appropriato, potrebbero apportare significativi miglioramenti alla gestione delle situazioni di conflitto d’interessi non solo presso le Agenzie selezionate ma anche nell’insieme delle istituzioni e degli organismi decentrati dell’Ue”, ha affermato Igors Ludboržs, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione in questione. Note per la stampa: Le relazioni speciali della Corte dei conti europea sono pubblicate nel corso dell’anno e presentano i risultati di audit selezionati su specifici settori del bilancio Ue o su temi relativi alla gestione. La relazione speciale n. 15/2012 “La gestione del conflitto di interessi in quattro Agenzie Ue” ha esaminato e valutato le politiche e le procedure per la gestione di situazioni di conflitto d’interessi in quattro Agenzie che sono state selezionate in quanto prendono decisioni di vitale importanza per la sicurezza e la salute dei consumatori. Viene definito come conflitto d’interessi il conflitto tra la missione pubblica e gli interessi privati di un funzionario pubblico, in cui quest’ultimo possiede a titolo privato interessi che potrebbero influire indebitamente sull’assolvimento dei suoi obblighi e responsabilità pubblici. Certi rischi di conflitto d’interesse sono insiti nella struttura delle Agenzie selezionate (ad esempio, la stessa organizzazione è al tempo stesso un rappresentante della direzione ed un fornitore di servizi) e nella loro dipendenza dalla ricerca svolta dalle industrie. In quest’ottica, è fondamentale che le Agenzie selezionate abbiano solidi sistemi per gestire un elevato rischio inerente di conflitto d’interessi. Non vi è alcun quadro normativo generale a livello Ue dedicato al conflitto d’interessi che sia in grado di garantire requisiti minimi comparabili in materia d’indipendenza e trasparenza validi per tutte le agenzie Ue e per tutti i soggetti importanti che influiscono sulla strategia, sull’attività e sul processo decisionale. In mancanza di tale quadro normativo, gli orientamenti dell’Ocse in materia, che fissano un parametro internazionale per la definizione di una politica generale in materia di conflitto d’interessi, sono stati considerati quale parte del quadro di riferimento per l’audit in questione. La Corte ha concluso che nessuna delle Agenzie selezionate ha gestito in modo adeguato le situazioni di conflitto d’interessi. Le carenze rilevate sono tuttavia di diversa importanza. Nell’ambito delle Agenzie selezionate, l’Ema e l’Efsa hanno sviluppato le politiche e le procedure più avanzate per quel che riguarda la dichiarazione, la valutazione e la gestione del conflitto d’interessi. Sebbene l’Echa abbia sviluppato una propria politica e specifiche procedure per la gestione del conflitto d’interessi, la politica e le procedure per il personale e la commissione di ricorso dell’Agenzia presentano carenze significative. La Corte ha rilevato che l’Aesa non dispone di una propria politica e di proprie procedure in materia di conflitto d’interessi. L’aesa non richiede, o non valuta, le dichiarazioni d’interessi del personale, dei membri del consiglio di amministrazione e della commissione di ricorso e degli esperti. La Corte raccomanda che le Agenzie selezionate migliorino le proprie politiche e procedure in materia di conflitto d’interessi nel modo seguente: i) effettuando uno scrutinio dei candidati, prima della loro nomina, per quel che riguarda il conflitto d’interessi; ii) definendo politiche e procedure in materia di conflitto d’interessi in grado di garantire che le situazioni di conflitto d’interessi siano gestite secondo norme comparabili da parte delle autorità nazionali che svolgono compiti esternalizzati (Aesa ed Ema); iii) stabilendo criteri chiari e oggettivi per la valutazione delle dichiarazioni d’interessi ed applicandoli in maniera coerente; iv) introducendo politiche e procedure in materia di regali e inviti valide per l’intera Agenzia (Aesa, Echa ed Efsa); v) definendo politiche e procedure chiare, trasparenti e coerenti in materia di abuso di fiducia valide per l’intera Agenzia; vi) migliorando la trasparenza degli interessi dichiarati nel corso delle riunioni e nel contesto dei processi decisionali scientifici; vii) garantendo una formazione esauriente e obbligatoria sui conflitti d’interesse; viii) affrontando i problemi che intervengono successivamente alla fine del rapporto di lavoro in maniera coordinata con tutti gli organi competenti per la nomina. La Corte dei conti europea raccomanda inoltre che il legislatore Ue, possibilmente in consultazione con altre istituzioni dell’Ue, consideri di sviluppare ulteriormente il quadro normativo Ue volto alla gestione di situazioni di conflitto d’interesse, utilizzando quale riferimento gli orientamenti dell’Ocse e le migliori pratiche esistenti.  
   
 

<<BACK