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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
 
   
  DAL PARLAMENTO EUROPEO: BIOCARBURANTI NEI SERBATOI CONTRO I RINCARI DEL PETROLIO

 
   
  Starsburgo, 19 febbraio 2007 - LŽaumento del prezzo del petrolio mina la crescita economica e riduce il potere dŽacquisto delle famiglie. Il Parlamento chiede quindi maggiori sforzi sul fronte dellŽefficienza, inclusa unŽimposta armonizzata sui veicoli basato sul Co2, e lŽaumento delle riserve minime di petrolio. Sollecita anche massicci investimenti nelle reti infrastrutturali e la loro separazione dai fornitori. Occorre poi promuovere fonti verdi e giungere allŽeliminazione totale dei combustibili fossili nei trasporti. Adottando la relazione di Manuel António dos Santos (Pse, Pt), il Parlamento esprime anzitutto inquietudine per la grande fluttuazione e il fortissimo aumento del prezzo del petrolio, passato da 12 dollari al barile prima del 2000 a 79 dollari al barile lŽ8 agosto 2006. Paragonando le ultime impennate dei prezzi alle crisi degli anni Ž70 e Ž80, ritiene però che esse siano dovute più alla crescita della domanda (soprattutto in Cina) che alla scarsità dellŽofferta. Inoltre, sostiene che il recente aumento del prezzo presenta una componente «essenzialmente permanente». Sottolinea poi che, se non si adottano adesso misure, la dipendenza dellŽEuropa dalle importazioni di energia passerà dal 50% odierno al 71% nel 2030 (le importazioni di petrolio incidono per il 94%), aggravando quindi le ripercussioni negative sullŽeconomia europea. I deputati temono che lŽaumento del prezzo del petrolio possa pregiudicare la ripresa economica europea, attraverso il rallentamento della crescita del prodotto interno lordo (Pil), delllŽoccupazione e degli investimenti, «rafforzando le pressioni inflazionistiche e i tassi dŽinteresse». Al riguardo, rilevando che la Bce ha già aumentato i tassi dŽinteresse cinque volte dal dicembre 2005, esprimono preoccupazione per la crescente imprevedibilità del costo del credito per le Pmi e per le ripercussioni negative sullŽinvestimento e sullŽoccupazione nellŽUnione europea. Deplorano inoltre che la pressione inflazionistica «rende inevitabile un certo rigore della politica monetaria» e sottolineano i rischi per la crescita di un aumento dei tassi dŽinteresse. Attirano poi lŽattenzione sui rischi connessi allŽevoluzione del tasso di cambio dellŽeuro e al prezzo del petrolio «a causa del loro impatto sul potere dŽacquisto delle famiglie». A questo proposito, esprimono preoccupazione riguardo agli effetti sociali di questi aumenti che, portando a una crescita dei prezzi al consumo, con i salari «che registrano aumenti moderati», causano una diminuzione del reddito disponibile. LŽaumento del costo degli alloggi, del riscaldamento e dei trasporti, è poi sottolineato, colpisce in particolar modo, «i segmenti della popolazione a basso reddito, poveri e vulnerabili». Per tale motivo sollecitano gli Stati membri a prendere le opportune misure al fine di garantire ugualmente «la mobilità e scongiurare lŽesclusione sociale e lŽimpoverimento». Nel ricordare poi lŽurgenza di far diminuire i prezzi dellŽenergia sui mercati nazionali dellŽenergia, Il Parlamento constata che questi restano essenzialmente nazionali e «sono dominati da una manciata di società sia private che pubbliche che spesso possiedono anche le infrastrutture». Invita pertanto la Commissione e le autorità garanti nazionali in materia di concorrenza «a sorvegliare con attenzione le società operanti nel settore dellŽenergia». Sottolineando che la separazione delle infrastrutture dai fornitori «è essenziale per il corretto funzionamento dei mercati nazionali e del mercato interno nonché per incentivare lŽinvestimento nelle infrastrutture», il Parlamento evidenzia anche la necessità nei prossimi anni di «massicci investimenti nelle infrastrutture e nellŽapprovvigionamento energetico». Rileva inoltre la necessità di orientare le infrastrutture energetiche verso la cogenerazione di elettricità e calore e la produzione di energia decentralizzata e ritengono che «il petrolio non andrebbe utilizzato per generare energia». Chiedono anche il completamento del mercato interno dellŽenergia mediante lŽadozione di misure «volte a superare le attuali divergenze relative alle competenze delle autorità, lŽassenza di unŽautorità europea in materia di energia competente delle questioni transfrontaliere, lŽassenza di un piano prioritario di interconnessione, di norme di rete, di regimi di equilibrio e di stoccaggio del gas». Ponendo poi lŽaccento «sui promettenti mercati per le tecnologie relative alle energie rinnovabili e allŽaumento dellŽefficienza energetica», il Parlamento invita la Commissione e il Consiglio a elaborare un piano dettagliato per ridurre la dipendenza dellŽUnione europea dalle importazioni petrolifere e per passare allŽenergia pulita. Chiede inoltre lŽimmediata adozione di misure volte a migliorare lŽefficienza energetica, ricordando che questŽultima «è di gran lunga il metodo più economico per ridurre le emissioni di anidride carbonica e aumentare la sicurezza energetica». Ritiene pertanto che occorra inserire gli obiettivi relativi allŽefficienza energetica in altre politiche settoriali, in particolare nelle politiche fiscali, dei trasporti e di coesione. Più precisamente, sostiene che i regimi fiscali dovrebbero adottare il principio "chi inquina paga". Il Parlamento osservando che il settore dei trasporti assorbe il 56% del consumo totale del petrolio nellŽUnione europea e sottolinea che il mutamento dei modi di trasporto «è un importante mezzo per ridurre il consumo di petrolio. Chiede pertanto una strategia completa Ue per la progressiva eliminazione totale dei combustibili fossili in tale settore che, a suo parere, «porterebbe a una riduzione progressiva della dipendenza Ue dal petrolio e allŽimpiego progressivo di energie pulite». In proposito, ritiene che «le forniture di combustibili destinati ai trasporti potrebbero essere potenziate agevolando la produzione di combustibili liquidi e oli non convenzionali a base di gas naturali o carbone», qualora ciò sia economicamente realizzabile. Si dice poi favorevole allo sviluppo e alla produzione di combustibili alternativi come biocarburanti, di veicoli a idrogeno/cellule di combustibile e di veicoli ibridi. Il Parlamento chiede una direttiva quadro sullŽefficacia energetica nei trasporti ed è favorevole allŽarmonizzazione delle legislazioni sulle automobili private, ivi compresa unŽimposta dei veicoli in base al Co2 e armonizzata a livello dellŽUnione europea con procedure di certificazione, di etichettatura e di incentivi fiscali per diversificare le fonti energetiche. Sollecita poi una strategia globale per favorire lŽarrivo sul mercato di veicoli a bassa emissione di Co2, utilizzando biocombustibili di ultima generazione e/o bioidrogeno. I deputati sottolineano inoltre lŽimportanza di misure fiscali adeguate, anche nel settore degli alloggi, «come mezzo per ridurre la dipendenza economica dai combustibili fossili, affrontare il cambiamento climatico e stimolare gli investimenti nellŽefficacia energetica, nelle energie rinnovabili e nei prodotti rispettosi dellŽambiente». A loro parere, dŽaltra parte, la politica energetica, in particolare la sicurezza dellŽapprovvigionamento energetico, deve diventare parte integrante della politica esterna comune, nonché delle politiche commerciale e di sicurezza dellŽUnione europea. Chiedono quindi una strategia comune per garantire e diversificare gli approvvigionamenti e le rotte di transito, assicurando la solidarietà nellŽambito dellŽUe. A tal fine, propongono di utilizzare gli accordi di partenariato e di cooperazione con regioni produttrici di petrolio per promuovere gli investimenti nelle infrastrutture di sfruttamento e di trasporto e per garantire gli approvvigionamenti a lungo termine. Nel chiedere poi che sia accordato un ruolo centrale alla costituzione di un vero e proprio mercato euromediterraneo dellŽenergia, sottolineano lŽimportanza di integrare nella nuova diplomazia dellŽenergia dellŽUnione europea un dialogo costruttivo con i paesi esportatori di petrolio, i paesi che si trovano sulle rotte di trasporto e tutti i grandi consumatori di energia. Il Parlamento, infine, invita la Commissione a esaminare eventuali misure volte a ridurre lŽimpatto del picco del petrolio sui cittadini dellŽUe, compresa unŽanalisi di proposte programmatiche quali il protocollo sullŽesaurimento mondiale degli idrocarburi che renderebbe meno drammatica lŽeliminazione di carburanti fossili. In proposito, peraltro, chiede la creazione di un meccanismo dŽurgenza integrato dellŽUnione europea per la sicurezza dellŽapprovvigionamento con un aumento delle riserve minime di petrolio nellŽUnione europea, passando dai 90 ai 120 giorni di consumo e la costituzione di riserve di gas minime per almeno 90 giorni di consumo. A tale riguardo deplora che la Commissione non abbia proposto lŽaumento e la ripartizione delle riserve di emergenza di petrolio e di gas nel contesto del suo pacchetto integrato sullŽenergia e il cambiamento climatico. .  
   
 

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