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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Ottobre 2012
 
   
  NOMOS & KHAOS 2012 VIII RAPPORTO SULLE PROSPETTIVE ECONOMICO-STRATEGICHE

 
   
  Bologna, 15 Ottobre 2012 - L’edizione 2012 di Nomos & Khaos – curata dal generale Giuseppe Cucchi, già Direttore del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio, e da Germano Dottori – rinnova l’esercizio con il quale l’Osservatorio Scenari Strategici e di Sicurezza di Nomisma traccia annualmente uno “stato del mondo”, esaminando i principali sviluppi intervenuti nell’ambito politico-strategico e in quello politico-economico negli ultimi dodici mesi. Il Rapporto, realizzato anche quest’anno con il contributo di Finmeccanica ed Elettronica, rileva la persistenza di rilevanti elementi di squilibrio sulla scena internazionale, instabile da entrambi punti di vista. Sotto il profilo politico-strategico emergono, infatti, tre elementi centrali. Il primo: il cambio di paradigma strategico operato dagli Stati Uniti alla fine del 2010 in favore del cosiddetto Smart Power si è dimostrato compatibile con le scelte più recenti compiute da Washington. Si sta affermando una “Dottrina Obama”, che implica ritiri selettivi delle forze statunitensi dai teatri ritenuti non più strategici, come l’Afghanistan Ciò allo scopo di concentrare le energie laddove paiono più necessarie, come nel Pacifico, e per trasferire su alleati, competitori e rivali la responsabilità di stabilizzare vaste aree del pianeta. L’america tenta così di perpetuare la propria supremazia in modo innovativo ed originale, contribuendo però con la generazione di nuovi “vuoti geopolitici” ad accrescere l’instabilità complessiva. Il secondo: a dispetto del ricorso alla creazione di diversioni strategiche per comprometterne le ambizioni navali ed aerospaziali, alcuni tra i maggiori rivali degli Stati Uniti non sembrano ancora aver alterato le proprie priorità. Cina, India e Russia continuano, infatti, ad investire ingenti risorse nelle capacità militari che gli Usa ritengono critiche ai fini degli equilibri globali e su cui essi appaiono decisi a mantenere una assoluta supremazia. Il terzo: l’Europa sembra invece soffrire notevolmente della nuova postura globale prescelta dagli Stati Uniti. Il ridimensionamento dell’importanza annessa da Washington al nostro Continente ha favorito, infatti, una rinazionalizzazione delle politiche dei suoi Stati membri, con effetti palesi tanto nel campo politico-strategico propriamente detto – dove si sta approfondendo la crisi dell’Alleanza Atlantica – quanto in quello economico-finanziario, nel quale è a rischio anche il futuro dell’euro. L’indebolimento europeo, al quale è dedicato un saggio di Lucio Caracciolo, ha quindi cause politiche oltre che tecnico-economiche.Viii Rapporto Nomisma sugli Scenari Strategici e di Sicurezza – Nomos & Khaos 2012 pag. 2 Al contrario di quanto da più parti si afferma, la politica non sarebbe pertanto impotente, malgrado il fatto che la deregulation e le nuove tecnologie abbiano sensibilmente modificato gli equilibri precedentemente esistenti tra gli Stati ed i mercati. Si riscontra piuttosto un’asimmetria tra le maggiori potenze, tuttora in grado di perseguire i propri interessi insieme ai più influenti produttori di informazione e ricchezza, dei quali spesso condividono obiettivi e visioni, e quelle meno forti, che appaiono invece in crescente difficoltà e sempre più eterodirette. Ciò permette di concludere che tra democrazia e mercati esista un confronto tuttora almeno in parte irrisolto, come evidenzia nel suo contributo il Presidente di Nomisma, Pietro Modiano. Lo svantaggio appare particolarmente pronunciato nell’infosfera, dove è ormai possibile ad alcuni Paesi esercitare un monitoraggio completo e continuo, in tempo reale, di quanto gli utenti del web scrivono, pensano ed acquistano, come sottolinea Francesco Vitali. È proprio in ragione della debolezza dei Paesi Ue singolarmente presi che Nomos & Khaos raccomanda ancora una volta il rilancio del processo di integrazione europea, muovendo dalla correzione delle maggiori vulnerabilità sistemiche dell’edificio comunitario. La crisi dei debiti sovrani, in questo senso, potrebbe essere una preziosa occasione, da sfruttare ad esempio per accrescere i poteri della Bce e sottrarre l’Eurozona ad un’applicazione meccanica ed intransigente del cosiddetto modello non accondiscendente di sviluppo, che ha finora avvantaggiato soprattutto la Germania. Il Rapporto, inoltre, esamina i problemi relativi alla governance politico-economica e politico-strategica internazionale, con apporti di Domenico Lombardi e Carlo Pelanda, nei quali è descritta la crisi che ha colpito i maggiori raggruppamenti multilaterali e si auspica un nuovo patto euro-atlantico. Nomos & Khaos contiene altresì approfondimenti dedicati alla gestione delle risorse agroalimentari (elaborato sotto la guida di Paolo De Castro), alla geopolitica dell’energia (Paolo Migliavacca e Davide Tabarelli), alle prospettive della cosiddetta Primavera Araba (Riccardo Radaelli) e del commercio estero (con un contributo redatto congiuntamente da Riccardo Monti e Federico Eichberg). Un saggio di Emanuele Castelli è inoltre dedicato al contenzioso sul nucleare che coinvolge Israele ed Iran. È infine presente una disamina degli avvenimenti di maggior importanza verificatisi nelle maggiori macroaree geopolitiche in cui, per comodità analitica, si è scelto di suddividere il pianeta. Hanno collaborato alla stesura dell’edizione 2012 di Nomos & Khaos, oltre agli autori già menzionati, prestigiosi accademici, giornalisti ed analisti italiani e stranieri: Felice Adinolfi, Gian Paolo Calchi Novati, Jorgelina Di Pasquale, David Gosset, Fyodor Lukyanov, Roberto Menotti, Roberto Nigido, Alessandro Politi, Daniele Riggio e Francesco Sisci.  
   
 

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