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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Febbraio 2007
 
   
  VITERBO: PARTE IL MONITORAGGIO CONTRO IL CINIPIDE GALLIGENO

 
   
  Ha preso il via il 19 febbraio l’opera di monitoraggio sul cinipide galligeno coordinata dal Centro studi e ricerca sul nocciolo e castagno, insediato presso il Cefas, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Viterbo. Nel mirino dei rilevatori l’odiosa vespa, nemica dei castagni, che da qualche anno e in forma limitata ha fatto la sua comparsa anche nella Tuscia, portando con sé una fama tutt’altro che benevola, dopo i guasti prodotti in Piemonte e in altre zone del mondo. Da qui l’avvio dell’iniziativa di monitoraggio, concordata con il Servizio fitosanitario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, su tutta la superficie provinciale interessata. La prima fase - programmata per le prossime tre settimane nei Comuni di Vallerano, Canepina, Bagnoregio, Soriano nel Cimino e Vetralla - riguarderà i castagni cedui, ovvero da taglio per legname, ubicati in prossimità dei focolai individuati la scorsa estate, sulla base delle segnalazioni ricevute da castanicoltori e potatori. Nella seconda fase, dal mese di aprile per sei settimane, sarà sviluppata un‘azione su una superficie più estesa e toccherà gli alberi da frutto. “Questa monitoraggio sistematico – spiega Andrea Vannini, coordinatore del progetto e docente dell’Università degli Studi della Tuscia – ci consentirà di avere il quadro più chiaro sulla diffusione del cinipide nella nostra provincia, ampliando il lavoro di prevenzione avviato lo scorso anno per contenere l’infestazione”. Le rilevazioni saranno svolte da sei squadre di tre persone ciascuna, opportunamente formate, composte da tirocinanti della Facoltà di Agraria, dalle guardie della Riserva naturale del lago di Vico, dal personale della Polizia provinciale e del Corpo Forestale dello Stato, dai volontari indicati dalle Associazioni di produttori e dai Comuni interessati. L’opera di mappatura - finanziata in questo primo momento dalla Camera di Commercio di Viterbo, dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Viterbo e dalla Comunità montana dei Cimini - consiste nell’individuazione delle cosiddette “galle”, dove si ritiene che sia presente l’insetto. Gli operatori provvedono con il Gps a tracciare le coordinate geografiche della zona a rischio, a rendere individuabili a vista le piante con nastro segnaletico e a compilare la scheda di rilevazione, che in serata sarà trasmessa via fax direttamente al Servizio Fitosanitario della Regione Lazio. Questo, nei giorni seguenti, effettuerà il sopralluogo per l’accertamento e la prescrizione finalizzata a contenere l’infestazione in corso. “Sulla questione del cinipide – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – c’è stata una risposta tempestiva, concertata e qualificata di tutte le forze in campo: istituzionali, imprenditoriali e scientifiche. Questo fare sistema ci permette di procedere secondo una strategia comune, evitando dispersioni di risorse e di tempo”. .  
   
 

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