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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2012
 
   
  NUOVE NORME PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI PIEMONTESI

 
   
  Torino, 16 ottobre 2012 - “L’accordo di programma tra Comune, Provincia e Regione per analizzare ed approvare la realizzazione di ampie aree commerciali è un importate strumento di valutazione che responsabilizza tutti gli enti e li rende partecipi nelle scelte commerciali del territorio. Finalmente ognuno si assumerà le proprie responsabilità senza più nascondersi dietro un dito”: l’assessore regionale al Commercio, William Casoni, commenta così i lavori della seduta del 12 ottobre della Iii Commissione consiliare, che ha analizzato la delibera di revisione degli indirizzi generali e dei criteri di programmazione urbanistica per l’insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa. In questo modo, quando un Comune proporrà di realizzare aree commerciali di grandi dimensioni dovrà chiedere anche il parere degli altri due enti, che saranno chiamati ad analizzare la richiesta ed esaminarne le motivazioni. Un eventuale parere negativo diventerà vincolante. La decisione della Commissione mette pertanto dei paletti alle liberalizzazioni approvate dal Governo Monti, che non ponevano più tetti massimi di espansione. Viene infatti introdotto un tetto massimo di superficie per gli insediamenti sotto i 2500 mq, che non sono raddoppiati ma aumentati del 50 per cento. “Questa disposizione - annota Casoni - vale per potenziare i centri cittadini, perché è solo supportando e valorizzando la rete all’interno delle città che si crea economia, lavoro e sviluppo. Gli insediamenti in aree lontane dal centro non portano nulla alle attività commerciali e ai negozi di vicinato” La soglia massima per quelli oltre i 2500 mq diventa molto più bassa rispetto a prima ed ogni Comune è libero di individuare aree ed insediamenti nell’ambito delle procedure ordinarie, altrimenti anche Provincia e Regione devono esprimere il proprio parere. “Il mondo del lavoro, l’economia e il mercato globale stanno cambiando, era necessario trovare soluzioni adeguate per rispondere alle nuove esigenze. La delibera redatta dalla Iii Commissione - conclude l’assessore - prevede anche la trasformazione di una realtà, come può essere un’azienda che ha dovuto chiudere l’attività, in un’altra realtà commerciale, al fine di fornire un’occasione di lavoro in maniera rapida a chi altrimenti resterebbe disoccupato. Inoltre, non dimentichiamo che tra poco ci saranno anche numerosi immobili dello Stato che verranno dismessi e la possibilità di poterli riconvertire in attività commerciali è un’opportunità economica e lavorativa che non va certo persa”.  
   
 

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