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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
 
   
  RIORDINO SETTORE ENERGETICO, LA CNA DI BASILICATA SCRIVE AL GOVERNO

 
   
   Potenza, 19 febbraio 2007 - Con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Romano Prodi, ai Ministri per le Politiche Comunitarie e dello Sviluppo Economico Bonino e Bersani nonché al Sottosegretario allo Sviluppo Economico Filippo Bubbico e a tutti i Parlamentari lucani la Cna Regionale di Basilicata ha espresso la propria ferma contrarietà alla norma contenuta nello schema di Decreto Legge recante disposizioni urgenti volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali che prevede la soppressione del comma 34, art. 1 della Legge 239/04 “Riordino del settore energetico”, meglio nota come Legge Marzano. “Tale provvedimento – afferma Leonardo Montemurro Segretario Regionale Cna - è estremamente sbagliato ed ingiustificabile e, se convertito in legge, penalizzerebbe la libera concorrenza tra imprese con pari opportunità e favorirebbe l’espansione di monopoli basati su concessioni pubbliche remunerate dall’intera collettività. Infatti il comma 34 della Legge Marzano, approvato dal Parlamento quasi all’unanimità, vietando alle aziende distributrici di energia di operare sugli impianti a valle del contatore, limitatamente ai territori nei quali esse operano come concessionarie di pubblico servizio, pone le condizioni basilari affinchè il mercato non sia squilibrato dall’intervento di soggetti in posizione oggettivamente privilegiata, ed in tal modo al contempo si da la possibilità a tante piccole e micro imprese installatrici, principalmente artigiane, di proseguire nella propria attività. E’ del tutto evidente – continua Montemurro - che l’abrogazione del comma 34 della Legge Marzano danneggerebbe tutti i cittadini assoggettando gli stessi alle volontà delle società monopoliste e contrasterebbe con la volontà liberalizzatrice espressa in altre occasione dal Governo. Abbiamo già mobilitato la categoria degli installatori, coinvolto in questa nostra iniziativa le altre Confederazioni artigiane e tutti insieme chiediamo con forza che non sia alterata la libertà di concorrenza. Chiediamo, infine, - conclude Montemurro - che il Governo incontri le Associazioni di Categoria e concerti le modalità di risposta alla procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea”. .  
   
 

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