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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2012
 
   
  OGM. IL VENETO ALLE REGIONI: UN PROGETTO DI RICERCA INDIPENDENTE. IL TEMA DISCUSSO GIOVEDÌ DALLA COMMISSIONE POLITICHE AGRICOLE

 
   
  Venezia - L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha proposto alle Regioni di esaminare la possibilità di intraprendere un progetto di ricerca indipendente sugli organismo geneticamente modificati, a valenza nazionale, verificandone la fattibilità in termini finanziari. Il coordinatore delle Regioni italiane, l’assessore della Puglia Dario Stefano, ha accolto la richiesta, inserendola tra le “varie ed eventuali” della riunione della Commissione politiche agricole in programma per giovedì a Roma. “L’iniziativa – ha fatto presente Manzato – è di per sé opportuna, ma appare necessaria alla luce della legge sulla spending review, che ha soppresso la Commissione Interministeriale di Valutazione sulla coesistenza, soppressione a fronte della quale il Ministero dell’Ambiente ha deciso di istituire un Gruppo di lavoro tecnico scientifico di supporto all’Autorità Nazionale sugli ogm, richiedendo la designazione di sei rappresentanti regionali da coinvolgere ‘se del caso’ da parte degli uffici istruttori ministeriali, per assicurare la continuità delle attività previste dalle normative nazionali e comunitarie”. “Tale situazione – ha sottolineato Manzato – mi preoccupa, perché sembra venir meno la possibilità di intervento diretto delle Amministrazioni regionali, competenti in materia agricola, nel procedimento istruttorio finalizzato all’autorizzazione al rilascio e alla sperimentazione in campo degli Ogm. Di qui l’esigenza di riprendere al nostro interno alcune riflessioni sull’opportunità di rivedere l’impianto del procedimento autorizzatorio, prevedendo un maggior coinvolgimento attivo delle Regioni”. “Nello stesso tempo, a livello comunitario si registrano il ritardo nell’iter di approvazione della prospettata modifica della Direttiva in materia e alcune le recenti pronunce della Corte di Giustizia. E’ una situazione che a mio avviso richiede l’approfondimento delle conoscenze scientifiche sul tema del rischio per la salute umana e per l’ambiente, in particolare alla luce dell’attuale carenza di studi sui possibili effetti a lungo termine degli Ogm. Di qui l’opportunità di un progetto di ricerca indipendente, a valenza nazionale”.  
   
 

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