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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2012
 
   
  DPEF, TOSCANA: UN MILIARDO IN MENO. COSTRUIAMO INSIEME UNA LINEA DEL PIAVE

 
   
   Firenze, 17 ottobre 2012 – Cinque obiettivi da finanziarie e un miliardo di euro di minor capacità di spesa con cui fare i conti. “Usando però equità e senza rinunciare agli investimenti”. Sono i quattro punti cardinali all’interno di cui l’assessore Riccardo Nencini ha inquadrato ieri in Consiglio regionale il documento di programmazione economica e la legge finanziaria e bilancio toscano che deriveranno. Un intervento di venticinque minuti all’inizio di una seduta tutta dedicata alla discussione del documento preliminare che la giunta ha inviato in Consiglio. Con la sottolineatura di due errori del governo Monti: il non aver riconosciuto una premialità alle Regioni da sempre virtuose nei bilanci e il voler riformare la Costituzione, prima con le Province e poi con le Regioni, a colpi di decreto. E con un appello finale: quello a “costruire una ‘linea del Piave’ attorno a cui chiamare ciascuno a fare il proprio dovere, dai sindacati alle imprese, dagli enti locali alle associazioni, per poter ripartire più forti e coesi in una Toscana oggi invece meno dinamica, più divisa e più conflittuale, dove il 23 per cento dei giovani tra 18 e 25 anni non studia, non lavora e non ha hobby, dove c’è il rischio della rendita e dell’accidia della borghesia”. Ancora spending review, ma nessun aumento sull’Irap - Il prossimo anno la Toscana dovrà fare i conti con 1 miliardo in meno da spendere. “Troveremo altri 25-30 milioni riducendo le spese di funzionamento, dopo già averne tagliati 80 tra il 2010 e il 2011 – spiega Nencini – . Lavoreremo di più sulla programmazione nazionale dei Fas e con le risorse comunitarie. Non alzeremo i costi della politica, che in Toscana peraltro sono da sempre i più bassi. Taglieremo gli affitti utilizzando gli immobili di proprietà e venderemo quelli che non utilizziamo”. Ci sarà anche una manovra fiscale, in parte già annunciata. “Nessuno finora ha comunque ipotizzato un aumento dell’Irap – replica l’assessore al presidente degli industriali di Prato – e sull’addizionale Irpef, in Toscana la più leggera d’Italia, faremo una verifica, ma se interverremmo non toccheremo le fasce di reddito più basse”. Per il resto è confermato l’aumento sul bollo auto, ma in modo differenziato a seconda della potenza del veicolo, scompare l’accisa sulla benzina di 6 centesimi al litro, ci saranno i ticket su farmaci e prestazioni sanitarie. Tra le possibilità, tutte ancora da verificare, anche eventuali tasse di scopo: l’assessore ha citato quella su decolli ed atterraggi negli aeroporti, in parte vincolata ad interventi a vantaggio dei quartieri attorno. Cinque obiettivi - “Le risorse trovate serviranno a sostenere cinque obiettivi”. Nencini le elenca: la coesione sociale e il welfare, colmando il vuoto lasciato da quello che lo Stato non finanzia più, scuola compresa; gli aiuti alle imprese, compreso l’accesso al credito, e al lavoro; le fusioni e Unioni dei Comuni e il riordino sanitario; il progetto giovani, i contratti di solidarietà e tutto quello che è inclusione; le infrastrutture, prime fra tutte l’autostrada Tirrenica e le decisioni che attendono lo scalo aeroportuale fiorentino. Tutti i tagli del governo e una buona notizia per il trasporto pubblico - Poco prima, all’inizio dell’intervento, Nencini aveva inquadrato l’intervento toscano all’interno del più vasto panorama italiano e mondiale. La cornice è quella del crollo della spesa pubblica in Italia, per Nencini destinata prevedibilmente a durare nel tempo, della stagnazione ed alto debito pubblico, della crisi internazionale che ha rallentato la corsa anche di locomotive come Cina, India e Brasile e della debolezza, tutta toscana, di imprese storicamente dal basso valore aggiunto dei loro prodotti. “Sono elementi – sottolinea – che allungano i tempi di fuoriuscita dalla crisi”. I tagli sono invece la conseguenza delle ultime manovre del governo: nove dal 2010, 14 dal 2008. “L’anno prossimo – ricorda Nencini nel dettaglio – ci saranno 150 milioni in meno da spendere, a causa di un irrigidimento del patto di stabilità: 550 milioni di capacità di spesa in meno dal 2010. Sempre nel 2013 ci saranno 500 milioni di minori risorse disponibili: solo con l’ultima manovra Monti ne sono stati tagliati 72, di cui 40 alla sanità. L’unica voce in attivo riguarda il trasporto pubblico”. Il fondo nazionale passa infatti da 1 miliardo e 200 milioni e 1 miliardo e 600 milioni. “Sono 400 milioni in più da ripartire tra le Regioni, con criteri di premialità” aggiunge. Alla Toscana potrebbero così arrivare, in tre anni, 144 milioni. Ma il quadro rimane in ogni caso a tinte fosche. Tra Fas, il fondo aree sottoutilizzate, non autosufficienza e politiche sociali sono 120 milioni in meno. “E con la crisi – annota l’assessore – caleranno anche le entrate tributarie e sarà più difficile recuperare dalle imprese i debiti per le tasse non pagate”. Solo con la legge di stabilità presentata dal governo e tuttora in discussione nei prossimi tre anni la Toscana avrà 216 milioni di tagli extra sanità e 170 milioni in meno sulla spesa sanitaria.  
   
 

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