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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2012
 
   
  TOSCANA: SICUREZZA E INSICUREZZA, PROVINCIA PER PROVINCIA

 
   
  Firenze, 17 ottobre 2012 – I toscani si sentono un po’ meno sicuri. Ma non tutti. E non tutti allo stesso modo. Fa eccezione ad esempio Arezzo, l’unica provincia in cui i residenti che percepiscono un aumento della criminalità sono meno nel 2011 che nel 2010: il 14 per cento contro il 14,1. A Lucca, dove più alta che ovunque è anche la percezione del degrado urbano, i cittadini che percepiscono una maggiore insicurezza sono raddoppiati (dal 15,4 al 29,4%), a Prato e Pistoia poco meno (dal 15,5 al 26,5 e dall’8,4 al 13,9). A Grosseto sono addirittura tre volte tanto (dal 7,9% al 22%). A Prato è anche più facile imbattersi in persone che si drogano (lo dichiara il 17,3%, contro l’11,3% dell’intera regione) ed è più facile trovare siringhe in terra (20%), persone che spacciano (17,7%), ubriachi che molestano i passanti (11,7%) e prostitute in cerca di clienti (27,9%). Nelle province di Firenze e Livorno è maggiore la probabilità di vedere mendicanti, vagabondi e persone senza fissa dimora. A Livorno e Massa Carrara sono più diffusi i fenomeni di vandalismo. Se la sicurezza è la terza emergenza in Toscana, citata dal 33 per cento degli intervistati, appena sopra la media sono Siena, Lucca e Massa e al di sotto Pistoia e Pisa. La lotta all’evasione fiscale è meno avvertita come priorità ad Arezzo e Prato. Il reato più temuto rimane il furto in casa, nel 2011 come nel 2010 e 2009. Lo è per il 63,9% dei toscani. Al secondo posto lo scippo e il borseggio (52,2%), quindi la rapina e la violenza sessuale (49,5 e 44,5 per cento, comunque in calo) e il furto dell’auto (37,1%). Un toscano su tre (il 34,6% degli intervistati) dichiara di essere molto o abbastanza influenzato dalla criminalità nel determinare le proprie abitudini quotidiane. Un dato pressoché costante, anche se qualcosa è migliorato rispetto al 2009 quando erano il 37,6%. Anche gli stranieri percepiscono l’insicurezza in egual misura. Ma si sentono anche discriminati: a Pisa, dove è stata condotta un’indagine, il 62% ha ascoltato frasi contro di loro e il 41% si è visto rifiutare qualcosa. Naturalmente c’è poi la differenza tra città e campagna. In città ci si sente in genere più insicuri. In campagna e nei piccoli paesi, dove tutti si conoscono e maggiore è il senso di comunità, la percezione del rischio è minore o quasi del tutto assente. Anche se non mancano le eccezioni.  
   
 

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