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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2012
 
   
  CORTINA 2019: AL VIA L’INCONTRO PUBBLICO CON CHI I MONDIALI DI SCI LI HA OSPITATI E SA CHE FRUTTI POSSANO PORTARE. IL SINDACO FRANCESCHI: “DATI ED ESPERIENZE CONCRETE PERMETTANO ALLA COMUNITA’ DI SCEGLIERE IL PROPRIO FUTURO E CONQUISTARLO UNITA”.

 
   
  Cortina, 17 ottobre 2012 - Cosa può significare un Mondiale di sci per una località come Cortina, come ce lo si aggiudica, perché sono necessarie più candidature, quali sono le regole dello sport internazionale e cosa rimarrà negli anni futuri di quest’esperienza? Questi saranno i temi sollevati la sera del 24 Ottobre, ore 20,30, al Cinema Eden da tre ospiti d’eccezione come Ernesto Rigoni, Bruno Felicetti e Maurizio Gandolfi, rispettivamente Docente di Economia del Turismo e responsabile dell’Area Sport Events al Master Sbs di Ca’ Foscari e membri dei Comitati organizzatori dei Mondiali della Val di Fiemme 2003/2013 e di Bormio 2005. Ad invitarli al cinema Eden alle 20 e trenta - con la partecipazione della Federazione Italiana Sport Invernali - è stato il Comitato Promotore Cortina 2019 presieduto dal sindaco Andrea Franceschi. Obiettivo dell´incontro, spiega lui stesso, è fornire quelle spiegazioni “che i cortinesi chiedono e delle quali hanno diritto in quanto è da loro più che da altri che dipende il successo di Cortina 2019”. Per Franceschi, infatti, “è sulla coesione locale che si gioca il successo della candidatura”. Gli altri requisiti ci sono. “C’è il progetto approvato dalla Federazione Internazionale dello Sci per le candidature precedenti e migliorato seguendo le istruzione dei suoi ispettori” aggiunge Enrico Valle, anche lui membro del Comitato e delegato del consiglio direttivo per le relazioni Fis. A favore di Cortina c’è anche ‘l’anzianità’ delle candidature, che pesa nell’assegnazione dei Mondiali seguendo un’ufficiosa rotazione tra le non molte località al mondo che possono aspirare ad ospitarli. La Val di Fiemme, per esempio, se li è aggiudicati tre volte in vent’anni: nel 1991, nel 2003 e nel 2013 e, per l’edizione 2003, solo dopo essersi candidata nel 1996 e nel 1998. “Sempre parlando di candidature” riprende Valle, “alla località sciistica austriaca di Schladming ne sono occorse 4 prima di ottenere i Mondiali, e sei a quella tedesca di Garmisch-partenkirchen”. Il ritiro della candidatura in Corea assume, in quest’ottica “il significato di un investimento per il 2019 e non di una sconfitta”. A questa considerazione si aggiunga che, questa volta, Cortina non ha concorrenti di pari livello e si capisce perché Valle sia convinto che questa può veramente essere “la volta buona”. Ma tutto ciò, riprende Franceschi “deve essere trasmesso perché le persone lo devono sapere. E le testimonianze non possono venire dall’interno di Cortina, che ancora non ha vissuto il suo Mondiale, ma da località che un Mondiale, invece, l’hanno ospitato e sanno cosa sia e cosa possa portare per una Comunità. Cosa significhi poter disporre delle infrastrutture costruite e rimaste in dote al territorio, di servizi ammodernati, della fama proveniente dall’essere, agli occhi di centinaia di milioni di persone, la prima località sciistica del mondo. E ancora: che cosa venga ai ragazzi da un’esperienza in un evento di caratura internazionale, quanto influenzi lo sviluppo della loro cultura imprenditoriale e quanto, a livello turistico, la località che ospita i Mondiali benefici della loro aurea negli anni che seguono o precedono l’assegnazione: tutto questo va detto e capito, se si vuole decidere basandosi sulla concretezza dei dati e delle esperienze reali”. Proprio quello che si chiede ai tre ospiti che il Comitato ha voluto invitare a Cortina nella convinzione, come sottolinea Franceschi, che “di tutti gli ingredienti necessari a portare il Mondiale 2019 a Cortina ne manchi solo uno: “Il più importante. Il coinvolgimento della Comunità in un progetto che è un’avventura e un´opportunità straordinaria e lo sarà per molti anni a venire. Ma prima di coinvolgersi, i cortinesi devono avere la possibilità di capire e, per capire, non c’è fonte migliore di ascoltare chi ha vissuto un’esperienza sulla propria pelle e ha costruito con le proprie mani un evento di grande successo. Poi giudicheranno. Ma fin da ora mi auguro che vengano numerosi ad ascoltare, dando prova una volta di più come la nostra Comunità sappia riunirsi per decidere il proprio futuro e fare gioco di squadra per conquistarselo”.  
   
 

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