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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Ottobre 2012 |
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VENDOLA REPLICA A CALDORO SU PATTO DI STABILITÀ: "SVOLTA DI POLITICA ECONOMICA"
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Bari, 22 ottobre 2012 - “Nel corso della conferenza stampa di ieri, ho evitato in qualsiasi modo un confronto con le altre regioni, soprattutto con quelle meridionali e ancora di più con la Campania, una regione considerata maglia nera per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi europei. Sono convinto della inopportunità di ergersi a giudice nei confronti degli altri anche perché ritengo che ciascuna regione abbia le sue singole specificità e le sue singole problematiche. Purtroppo oggi constato che il Presidente Caldoro non la pensa come me e questo mi costringe a replicare”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in risposta al governatore della Campania Stefano Caldoro (intervenuto il 18 ottobre sul “Corriere del Mezzogiorno”) all’indomani della conferenza stampa di annuncio della scelta della Regione Puglia di sforare il Patto di stabilità per cofinanziare la spesa dei fondi comunitari. “Vorrei ricordare a Caldoro - ha continuato Vendola - che se la Campania non ha problemi sul Patto di stabilità dipende esclusivamente dai livelli di spesa comunitaria della sua Regione che si presentano molto più bassi rispetto a quelli pugliesi. La percentuale attuale di spesa certificata dei fondi europei per la Campania è 14,4% a fronte del target di spesa da raggiungere entro fine anno (31/12/2012) fissato al 21,1% mentre la percentuale certificata attuale dei fondi europei per la Puglia è di 25,6% a fronte del target di spesa da raggiungere entro la fine dell’anno del 34,8%. Basta guardare queste cifre per rendersi conto di come Caldoro non abbia problemi di Patto di stabilità rispetto alla Puglia. Con la scelta del mio governo - ha aggiunto il Presidente Vendola - di sforare il patto di stabilità, che rappresenta oggi la peggiore tra le politiche recessive, vogliamo dare un segnale forte a tutte quelle politiche intrise di liberismo e di monetarismo che oggi svelano il loro totale fallimento. Ma sono stupefatto ancora di più che in Italia, a differenza che nel resto del mondo dove almeno ci si chiede cosa sia meglio tra il fiscal compact recessivo e le politiche di espansione, tutta la classe dirigente, a prescindere dalla formazione, dalla cultura e dalla provenienza, sia concentrata solo sulle scelte di recessione piuttosto che su quelle di crescita, diventando quindi più liberisti dei liberisti e più monetaristi dei monetaristi e dimostrando nei fatti un provincialismo da paese ultimo della classe”. Per Vendola “dalla Puglia può partire una svolta di politica economica”. “Lo ripeto – ha detto Vendola - voglio fare come fece Roosevelt in America. Voglio aprire i cantieri e attuare politiche di espansione a favore delle imprese e del lavoro. Personalmente sono per i tagli alla spesa pubblica corrente e l’ho dimostrato in questi anni ridimensionando (di oltre un miliardo) il debito che la Puglia aveva nei confronti del sistema bancario e riducendo di molto la spesa corrente pugliese. Inoltre vorrei tranquillizzare Caldoro. Le assunzioni in sanità non entrano per nulla nelle cosidette mini sanzioni che il governo ci potrebbe applicare per il 2013. Lo sforamento del Patto di stabilità lo facciamo esclusivamente per garantire la spesa comunuitaria e, lo ripeto, in questo caso non c’è alcun effetto sulla sanità. Infine - ha concluso Vendola - vorrei che Caldoro comprendesse quanto la scelta della Puglia possa contribuire a fare bene anche alla Campania. Se noi non facessimo così infatti, andremmo in disimpegno automatico, dovremmo restituire le risorse a Bruxelles e faremmo un pessimo servizio oltre che alla Puglia anche alla Campania mettendo in crisi le politiche di coesione”. |
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