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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Ottobre 2012
 
   
  GLI INCUNABILI DEI FRATI MINORI DI FIRENZE: UN IMMENSO TESORO DI CULTURA ORA IN VOLUME

 
   
  Firenze, 23 ottobre 2012 – Sono 214 gli incunaboli (documenti stampati con la tecnologia dei caratteri mobili, realizzati tra la metà del 1400 fino al 1500) conservati nella Biblioteca Provinciale dei Frati Minori di Firenze. A questo prezioso patrimonio culturale è stato dedicato l’ultimo volume della collana regionale Toscana Biblioteche e Archivi, intitolato appunto “Gli incunaboli della Biblioteca Provinciale dei Frati Minori di Firenze”, a cura di Chiara Razzolini, Elisa di Renzo, Irene Zanella, presentato oggi a Firenze. Il volume descrive accuratamente sia le edizioni che le caratteristiche dei singoli esemplari: le antiche legature, le decorazioni e le miniature, le note manoscritte e di possesso. Questo permette di ricostruire la storia di queste opere, che provengono da molti conventi francescani della Toscana, ora in gran parte chiusi. Il catalogo testimonia lo sforzo portato avanti negli anni dalla Provincia toscana dei Frati minori e dalla Regione, che esercita le competenze di tutela dei beni librari, per preservare questo importante patrimonio e favorire in tutte le possibili forme la conservazione della memoria di un tessuto religioso e culturale che non esiste più nelle forme di diffusione capillare che lo aveva caratterizzato fino alla prima metà del secolo scorso. Una grande quantità di informazioni, utili ad ampliare le conoscenze sul libro del Quattrocento, sono messe a disposizione degli studiosi e degli appassionati; ma gli autori danno conto nel volume dell’importante processo di concentrazione di raccolte librarie fino a pochi anni fa conservate in antiche biblioteche della Toscana, che recentemente sono confluite nella Biblioteca Provinciale dei Frati minori. Grazie all’attenta descrizione delle note di provenienza, effettuata con la catalogazione dei singoli esemplari, è possibile preservare la memoria dei nuclei più antichi delle preesistenti biblioteche conventuali, alcune delle quali di origine quattro-cinquecentesca.  
   
 

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