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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Ottobre 2012
 
   
  MILANO, CRESCE LA SFIDUCIA DEI CITTADINI VERSO LE IMPRESE E LA RIPRESA

 
   
  Milano, 23 ottobre 2012 - Cresce in questi ultimi giorni la sfiducia di milanesi e lombardi verso la politica rispetto al dato italiano (fonte: Camera di Commercio di Milano - Voices from the Blogs- Università degli Studi di Milano) e gli imprenditori sono più preoccupati per l’economia del Paese che per gli affari (fonte: Camera di Commercio di Milano - Ispo di Mannheimer). Un calo di fiducia proprio nel momento in cui si avvertivano i primi timidi segnali di ripresa, nel contesto di una crisi che intacca soprattutto fatturato, ordini, tempi di pagamento e che colpisce di più le piccole imprese. “Abbiamo voluto riunire imprenditori, economisti e istituzioni per dare voce alle imprese in un momento di forti incertezze politiche e profonda crisi economica – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Ci arrivano segnali contrastanti, di forte disagio ma anche di qualche speranza in una ripresa. Dobbiamo lavorare per il rilancio dell’economia attraverso le alleanze tra imprese e rafforzando la collaborazione tra le istituzioni. Per fare questo è necessario assicurare anche sul territorio un contesto di stabilità istituzionale”. Il 90% dà un giudizio negativo, superiore al dato italiano di 4 punti (86,1%) mentre in passato le due percentuali erano simili. Ancora di più e quasi la totalità, il 92,8% (+8% rispetto a giugno) vuole ridurre i costi della politica (Fonte: Camera di Commercio di Milano attraverso Voices from the Blogs, www.Voicesfromtheblogs.com  , osservatorio dell’Università degli Studi di Milano su oltre 10 mila tweet milanesi e 43mila italiani della scorsa settimana). Imprese: la crisi si sente, ma si avvertono anche i primi lievi segnali di ripresa - A settembre per la prima volta da cinque mesi a questa parte gli imprenditori milanesi si mostrano in maggioranza ottimisti sul futuro della situazione economica della propria impresa: +2 nell’indice (ottimisti: 47%, pessimisti: 45%) rispetto al -8 di giugno. Ma gli imprenditori sono più preoccupati per il Paese che per gli affari: 57% per l’economia italiana e 45% per l’impresa sono le rispettive prospettive di peggioramento per l’anno prossimo. Emerge da una indagine demoscopica effettuata preso un campione statisticamente rappresentativo di 500 imprese della provincia di Milano da parte del Monitor Ispo di Mannheimer per la Camera di Commercio di Milano. 2012 anno difficile per le imprese milanesi - 6 imprese su 10 hanno visto ridursi ancora il fatturato. Le aree più critiche sofferte da circa una impresa su due sono costi, tempi di pagamento, ordini, fatturato. Piccole imprese più in difficoltà - E tra le più colpite ci sono le piccole imprese e così la percentuale di imprenditori contenti di condurre un’azienda di piccole dimensioni scende dall’anno scorso ad oggi di 5 punti (dal 43% al 38%), anche perché cresce la preoccupazione di non avere sufficiente potere contrattuale, specie nell’accesso al credito (18%: +7 punti rispetto all’anno scorso) e nel sostegno dalle istituzioni (15%: +4 punti). Reti di impresa in crescita - Cresce la voglia di essere in rete (di impresa): sia per abbattere i costi e per essere più competitivi (17%: +4 punti in un anno) sia per condividere risorse e conoscenze facendo squadra (15%: +5 punti). I numeri delle reti di imprese - Al convegno si è parlato di reti di imprese presentando i casi di chi affronta le difficoltà unendo gli sforzi tra imprese. Rispetto allo scorso anno la percentuale di imprese non interessate a costituire una rete di impresa scende di oltre 20 punti: dal 65% al 44%. I contratti di rete depositati nel registro imprese a luglio 2012 sono 377, che coinvolgono quasi 2 mila imprese (1.876, di cui 1.288 società di capitale, 261 società di persone, 199 imprese individuali, 100 cooperative) provenienti da 90 province. Il numero di imprese milanesi coinvolte pesa per l’8,3% del totale (155, prima provincia italiana: seguita da Firenze con il 5,7% - 107 - e Roma – 94 - con il 5%), quelle lombarde per il 23,9% (448). I settori più coinvolti sono l’industria e l’artigianato (49,9% del totale delle imprese coinvolte), seguito dai servizi (34%), commercio (6,3%), agricoltura (5,4%).  
   
 

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