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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
 
   
  UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: NEL TERZO TRIMESTRE SEGNO NEGATIVO PER L’INDICE ORDINI DI MACCHINE UTENSILI (-16,8%)

 
   
   Cinisello Balsamo, 24 ottobre 2012 - Nel terzo trimestre 2012, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, segna un calo del 16,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 61,5 (2005=100). Sul risultato pesano, anche se in misura differente, i negativi riscontri raccolti dai costruttori italiani sia sul mercato interno che estero. In particolare l’indice ordini relativo all’attività oltre confine registra un arretramento dell’11,8% rispetto al periodo luglio-settembre 2011, per un valore assoluto pari a 100,8, superiore dunque alla media del 2005, a conferma del fatto che il rallentamento evidenziato è comunque accettabile, poiché si confronta con rilevazioni da record. Negativo l’andamento della raccolta ordini dei costruttori italiani sul mercato interno. Con una riduzione pari al 42,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’indice si attesta a un valore assoluto pari a 17,4. Solo nel terzo trimestre del 2010 il risultato fu peggiore. Al di là dell’ultimo calo registrato, il valore assoluto fotografa una situazione di contrazione del consumo domestico cui le imprese italiane hanno finora risposto incrementando la propria attività all’estero. “La forte propensione all’internazionalizzazione delle imprese italiane, in certi casi esasperata proprio per sfuggire alla morsa del mercato interno ancora inappetente, - ha rilevato Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, deve trovare giusto riconoscimento in un provvedimento premiante quale l’abbattimento dell’Irap, per la parte afferente al lavoro, per la quota pari al rapporto export su produzione dell’azienda”. Sul fronte interno, i dati di consuntivo di Bi-mu, mostra biennale della macchina utensile che si è tenuta quindici giorni fa a Milano, sono comunque confortanti: delle oltre 58.000 visite registrate ai tornelli, è ragionevole ipotizzare che siamo almeno 30.000 gli operatori, per lo più italiani, che hanno visitato la fiera, con un picco di accessi negli ultimi tre dei cinque giorni di manifestazione. Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, ha così commentato: “Questi numeri insieme alle prime impressioni raccolte presso gli espositori, documentano una situazione a dir poco paradossale. Anche in Italia, nonostante il contesto incerto, c’è volontà di investire in beni strumentali, e probabilmente con una determinazione maggiore rispetto al recente passato. Il problema è che l’interesse della domanda non riesce poi a concretizzarsi a causa della mancanza di liquidità delle imprese che, nel biennio 2010-2012, complice anche il nuovo regolamento imposto da Basilea 3, hanno visto il taglio netto dei finanziamenti da parte di istituti di credito”. “A questo proposito - ha continuato il presidente dell’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione - riteniamo che l’introduzione del sistema di minibond, deliberato dalle autorità di governo, possa essere un giusto strumento per favorire la strutturazione patrimoniale delle imprese italiane. A fronte di una parziale e temporanea cessione di autonomia decisionale dell’imprenditore, la stessa impresa può infatti godere di un sistema di generazione di liquidità utile a sostenere l’attività che, oggi, non può prescindere da nuovi investimenti in beni strumentali. In particolare, Ucimu-sistemi Per Produrre chiede che il governo apra un tavolo di lavoro, con la rappresentanza di banche e imprese, attori del sistema minibond, per definire e concordare i dettagli operativi dell’attività“. “Se, come appare ormai evidente, è la mancanza di disponibilità finanziaria uno dei principali problemi del sistema economico italiano, - ha aggiunto Luigi Galdabini - occorre stimolare e supportare in tutti i modi gli strumenti che possono facilitare le imprese nell’accesso al finanziamento. Con questo oltre ai minibond, i costruttori italiani di macchine utensili chiedono di poter contare su servizi di leasing realmente adeguati alle loro esigenze e alla complessità del contesto”. “L’ossigeno garantito da questi tipi di interventi dedicati a riattivare il flusso di liquidità nel sistema dell’economia reale del paese deve però essere accompagnato da una politica economica strutturata orientata a stimolare la ripresa di fiducia presso i consumatori a tutti i livelli della filiera produttiva”. “In questo senso - ha concluso Luigi Galdabini - il ripristino di piani di intervento strutturali e infrastrutturali, da parte di realtà private e pubbliche, rappresenta il primo passo per rilanciare l’economia nazionale, sostenendo la ripresa degli investimenti in beni strumentali, per i quali è auspicabile, lo ripetiamo, che si preveda l’attivazione del sistema degli ammortamenti liberi. Traendo insegnamento dal passato, si potrebbe poi pensare alla revisione e reintroduzione della legge Sabatini 1329/65, che permette all’acquirente dilazionare il pagamento del bene fino a cinque a un tasso agevolato e che molto ha concorso all’industrializzazione del paese. Contestualmente, per ridare slancio al sistema economico italiano occorre prevedere una riduzione del cuneo fiscale che porti benefici con congrua ripartizione sia alle imprese che ai lavoratori, alleggerendo il costo del lavoro per l’azienda e la tassazione che incide direttamente sulla busta paga degli occupati”.  
   
 

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