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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
 
   
  PESCA – DELEGAZIONE UNIDO IN VISITA NELLE MARCHE

 
   
  Sara Giannini, assessore regionale alla Pesca, ha incontrato ieri sera ad Ancona una delegazione di rappresentanti diplomatici di Gabon, Tanzania, Kenia, Ghana, Angola, Zambia e Costa d’Avorio. L’incontro si inserisce in un viaggio di studio organizzato dall’Unido, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. L’iniziativa fa seguito alla tavola rotonda organizzata a Roma per presentare le opportunità di investimento nel settore ittico africano. I delegati esteri visiteranno il Porto di Ancona e le diverse realtà della marineria dorica, nell’ambito di un approfondimento sul settore ittico, che mostra ai partecipanti provenienti dai paesi in via di sviluppo le eccellenze italiane del settore. Attenzione soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del pescato e la conservazione, così come gli strumenti e metodi di pesca e le tecnologie per il trattamento dei rifiuti. “L’organizzazione delle Nazioni Unite – sottolinea Giannini - ha ritenuto le Marche, con le numerose aziende che vi operano, un esempio di filiera industriale, andando a costituire un valido modello di sviluppo di riferimento. Si tratta di un’occasione per trasferire competenze e know-how per una pesca sostenibile. Le Marche hanno una lunga esperienza nell’attività ittica e nel suo indotto, vantano un importante distretto del freddo e dispongono di tecnologie avanzate per il settore. Nonostante le grandi difficoltà che colpiscono il continente, le stime dicono che l’Africa crescerà nel 2012 di quasi il 5 per cento, mentre da dieci anni c’è una costante crescita del ceto medio. Il nostro sistema economico ha quindi tutto l’interesse a instaurare rapporti con un vasto mercato emergente a noi così vicino”. Più di 200 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo dipendono dalla pesca e dall’acquacoltura per il loro sostentamento, ma lo stato del settore è caratterizzato da una gestione poco efficiente. Questo ha portato a una pesca estensiva, allo sfruttamento eccessivo e sproporzionato, a una massiccia perdita di ricchezza. A questo si aggiungono le problematiche legate alla sicurezza alimentare, dovuta alla mancanza di tracciabilità e dall’assenza di un’adeguata catena del freddo.  
   
 

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