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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2012
 
   
  L’ALBERO DELLA VITA PRESENTA I RISULTATI DELLA RICERCA SUI MINORI ROMENI EMIGRATI IN ITALIA: “ANCORA PREGIUDIZI E POCA INTEGRAZIONE. 1 BAMBINO SU 4 NON BENEFICIA DI CURE PEDIATRICHE”

 
   
  Milano, 24 ottobre 2012 - Temono di dichiarare la loro nazionalità e la nascondono ai coetanei italiani perché hanno paura di essere scambiati per Rom. 1 bambino su 4 non beneficia delle cure pediatriche. 6 famiglie su 10 incontrano ostacoli linguistici e difficoltà burocratiche. E per quasi 4 famiglie su 10 Roma è la città più difficile per l’integrazione. E’ questo il quadro che viene fuori dalla prima ricerca condotta sui figli dei migranti romeni in Italia, realizzata dalla Fondazione L’albero della Vita insieme alla Fondazione Ismu nell’ambito del progetto “Children’s Rights in Action. Improving children’s rights in migration across Europe. The Romanian case” co-finanziato dal Programma Fundamental Rights and Citizenship della Commissione Europea. 6 famiglie romene su 10 dichiarano di aver incontrato numerosi ostacoli legali e burocratici nell’integrazione in Italia. Come emerge dalla ricerca presentata oggi a Milano nell’ambito del convegno “Figli Migranti: i minori romeni e le loro famiglie in Italia”, l’Italia è ancora un paese problematico per l’integrazione, sebbene sia le meta preferite da due terzi dei migranti romeni. Realizzata su un campione di 242 famiglie romene residenti a Roma, Milano e Torino, l’indagine della Fondazione L’albero della Vita e della Fondazione Ismu indaga gli effetti sui bambini che emigrano dalla Romania insieme ai loro genitori in Italia e in Spagna. La maggior parte dei bambini romeni residenti in Italia si vergogna della sua nazionalità e la nasconde a causa delle discriminazioni legate alla confusione tra nazionalità romena e Rom. In questo senso, il ruolo dei media è centrale nella stigmatizzazione della nazionalità. In Spagna, invece, una decisa azione politica “anti stereotipo” è riuscita a smantellare e demistificare i pregiudizi generati dalla popolazione nei confronti dei migranti. “I dati mostrano con chiarezza che per i minori romeni in Italia permangono molte difficoltà, in primis sul fronte sanitario" – commenta Ivano Abbruzzi, Direttore Ufficio Progetti e Ricerche della Fondazione L’albero della Vita. Ad esempio, solo il 75,2% dei figli degli intervistati, infatti, beneficia delle cure pediatriche, contro l’84,5% della Spagna“. Nella classifica delle città più difficili spicca Roma: quasi 4 famiglie su dieci, il 37,5% del campione, dichiarano di avere avuto difficoltà nell’integrazione (nel Lazio si concentrano quasi 200.000 romeni, per un totale di un milione di persone residenti in Italia. Fonte: Istat). Al secondo posto Milano (complessa per il 25% degli intervistati). Bene Torino (solo il 12% dice di aver avuto problemi). Nell’ambito scolastico, va evidenziato che se da un lato il 93,5% dei bambini è regolarmente iscritto a scuola, il 10,7% è stato bocciato alla scuola primaria. Il 12,3% dei maschi e il 10% delle femmine hanno perso uno o più anni scolastici per colpa del fenomeno migratorio. Il gruppo più a rischio è quello tra i 11 e 13 anni: 2 bambini su 10 vengono bocciati. Nell’ambito del progetto, insieme all’Associazione Alternative Sociale, sono stati studiati anche gli effetti del ritorno in Romania sui bambini. Per la metà dei bambini intervistati, il periodo di tempo trascorso all’estero è superiore a 3 anni, il che è spesso causa di rischi maggiori nel processo di riadattamento alla vita in Romania, essendo stato maggiore il tempo vissuto senza interagire con l’ambiente socio-culturale Romeno. I fattori inibenti menzionati dai bambini come cause di mancato adattamento sono soprattutto individuali: 72,05% parlano di abitudini acquisite durante la permanenza all’estero, aver dimenticato lo stile di vita Romeno, mancanza di autostima, seguiti da fattori legati alla comunità (mancanza di supporto da parte degli amici, mancanza di attenzione da parte degli insegnanti) e fattori familiari. Dal 10% al 15% dei bambini che fanno ritorno in Romania dimostrano un rischio significativo di sviluppare specifici disturbi (emotivi, di condotta, di attenzione, relazionale). Quantificando, più di 5000 bambini migranti di ritorno hanno difficoltà legate al ri-adattamento e problemi psicologici ed emotivi che avranno un impatto sul loro sviluppo. Ma è un numero che, secondo le stime dell’Albero della Vita, è destinato ad aumentare di circa 1000 unità l’anno. Figli Migranti I minori romeni e le loro famiglie in Italia, Mercoledì 24 ottobre 2012, Ore 10:00 – 18:00, Centro Congressi Palazzo delle Stelline – Sala Toscanini, Corso Magenta, 61, Milano. Programma: http://ec.Europa.eu/italia/milano/documents/figli_migranti_programma24-10-12.pdf    
   
 

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