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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Ottobre 2012
 
   
  COMUNI UNICI: UNA PROPOSTA DI LEGGE PER CASTELFRANCO PIANDISCÒ, REFERENDUM IN PRIMAVERA PER INCISA E FIGLINE

 
   
  Firenze, 25 ottobre 2012 – Per Figline e Incisa Valdarno, che una volta uniti saranno i due Comuni più grandi che si siano fusi ad oggi in Italia, 98 chilometri quadrati ed oltre 23 mila abitanti, c’è già la data del referendum: consultivo. Si svolgerà a primavera in concomitanza con le prossime elezioni politiche, previa intesa con il ministero dell’Interno. Per poi, se i sì prevarranno, andare al voto nel 2014. La decisione è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana all’inizio del mese. Intanto nella regione famosa, almeno un tempo, per il suo acceso campanilismo, altri comuni si fanno avanti e decidono di fondersi. Succede nell’aretino, a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò, che insieme contano circa 10 mila abitanti e 55 chilometri di superficie. Su richiesta delle due amministrazioni comunali la giunta ha infatti approvato una proposta di legge, da inviare in Consiglio regionale, per l’istituzione del nuovo comune di Castelfranco Piandiscò. L’obiettivo è esser pronto per il 1 gennaio 2014. Come per Incisa e Figline Valdarno, che prima del 1852 erano un’unica comunità che poi il granduca Leopoldo divise, la scelta è il frutto di un percorso di avvicinamento avviato da anni: prima sinergie occasionali, poi la gestione associata di sempre più settori, quindi l’avvio di un processo di partecipazione e discussione tra i cittadini, la garanzia comunque di servizi decentrati e alla fine la decisione di fondersi, con il vantaggio di economie di scala in grado di assicurare, magari allo stesso costo, servizi migliori e un risparmio sui costi della politica, comunque già assai contenuti per un piccolo comune. Con un premio: gli incentivi che la Regione Toscana assicura ai Comuni che hanno deciso di fondersi, 150 mila euro l’anno ciascuno, per cinque anni. Nel caso di Incisa e Figline Valdarno sono un milione e mezzo di euro. Altrettanti per Castelfranco di sotto e Pian di Scò.  
   
 

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