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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Ottobre 2012
 
   
  PIEMONTE: LE LACUNE DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

 
   
  La Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni si è riunita il 25 ottobre a Torino, in occasione del Salone del Gusto-terra Madre, per un confronto sulla riforma della Pac, la Politica agricola comunitaria. Il coordinatore della Commissione, Dario Stefàno, ha illustrato al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, e al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro (in collegamento da Bruxelles) il documento contenente le osservazioni sulla riforma condivise dal complesso delle Regioni: al centro del dibattito la salvaguardia delle potenzialità produttive del comparto rurale, l’istituzione di strumenti per la stabilizzazione dei prezzi, la valorizzazione del ruolo dell’azienda agricola nell’ambito della filiera agroalimentare, la riduzione degli aggravi burocratici a danno delle imprese. L’obiettivo finale corrisponde alla volontà di contribuire attivamente alla riforma della Pac, strumento attraverso il quale potrà essere programmato strategicamente il comparto rurale degli anni a venire, cogliendo le sfide future e rilanciando un settore in cui l’Italia può ricoprire un ruolo da protagonista. Alla riunione sono intervenuti per la Regione Piemonte il presidente Roberto Cota e l’assessore all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, che hanno sostenuto che “la proposta di riforma presentata un anno fa evidenzia molte lacune: tra le altre, le criticità che destano maggior preoccupazione sono il rischio di veder diminuire il budget destinato al settore rurale, un meccanismo di suddivisione delle risorse tra i Paesi membri che penalizzerebbe pesantemente l’Italia ed infine tutta una serie di contenuti della riforma quale il greening, gli aiuti accoppiati, la definizione di agricoltore attivo dalla quale dipendono importanti scelte strategiche. Adesso è il momento di lavorare per migliorare i presupposti di una riforma che allo stato attuale non è di alcun aiuto al settore. E’ importante mantenere unito in questa fase di confronto quel sistema agricoltura -Regioni, Ministero e nostri rappresentanti presso il Parlamento europeo - che deve sinergicamente operare per portare alta la voce del nostro Paese nel dibattito europeo sulla Pac”.  
   
 

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