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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
 
   
  “LEZIONE DI FINE ANNO”: UN FILM SULLA SOLIDARIETÀ E SUL PROFONDO AMORE PER LE MONTAGNE TRENTINE

 
   
  Trento, 19 febbraio 2007 – “Lezione di fine anno”: ovvero, quando hai un’idea e sei un gruppo, non c’è nulla di insormontabile. L’idea di un film sulla solidarietà era venuta un paio di anni fa a Giorgio Facchinelli, assessore alla cultura del comune di Civezzano che, vivendo un periodo della sua vita particolarmente problematico, ha pensato che “c’era bisogno di un pugno nello stomaco, di una storia raccontata dai giovani ai giovani, una storia di speranza e di solidarietà”. Il gruppo s’è quasi subito formato attorno a quest’idea: il Comune di Civezzano, il Comprensorio C4, la Cassa rurale Pinetana Fornace Seregnano, l’Ecomuseo dell’Argentario e poi, su su, la Regione, il Consiglio provinciale, la Provincia autonoma di Trento. “È un fatto unico ed eccezionale che un film venga prodotto da un Comune – ha detto la vicepresidente della giunta provinciale Margherita Cogo, partecipando all’affollata anteprima tenutasi il 15 febbraio presso la sala polifunzionale di Civezzano, – ma la carta vincente è stata soprattutto la capacità dimostrata di saper coinvolgere i giovani in un film che affronta i temi della solidarietà, dell’attenzione all’ambiente e della disabilità. La lezione di fine d’anno qual è? – si è chiesta la vicepresidente Cogo. – Il film ci dice che le barriere concrete, quelle fisiche, si possono abbattere con relativa facilità, ma è lo sbarrieramento psicologico che ha bisogno di cultura, di impegno e di dedizione!”. E le ha fatto eco Franco Panizza, assessore provinciale all’artigianato e alla cooperazione, che del film à stato convinto sostenitore fin dai primi passi: “La forza del lavoro di Alessio Osele come regista e di Giorgio Facchinelli come ideatore sta nell’aver trovato il modo di trasmettere, specie ai giovani, un importante messaggio: e cioè che quando mettiamo in campo tutte le nostre risorse, sia fisiche sia psicologiche, ogni impegno, ogni mèta diventa possibile. Qui, in questa bella storia didascalica e che offriamo alla riflessione di tutte le scuole, c’è appunto il mondo della formazione e dei giovani, che si allea con quello della protezione civile e con i paladini della tutela ambientale per rendere realizzabile un sogno. Una grande lezione di vita, che qui emerge in tutta la sua semplicità. ” “Lezione di fine anno” è un film dei registi Juliane R. Biasi e Alessio Osele, nato da un’idea di Giorgio Facchinelli, assessore alla cultura di Civezzano, mediato e arricchito dalle riflessioni di Alberto Canapa (un tempo anima dei Delirium, il mitico complesso divenuto famoso per la canzone Jesael, e che oggi si occupa di teatro per disabili) e infine affidato, per la realizzazione, a Paolo Baldessari, dipendente comunale di Civezzano e sulla carrozzina per un incidente in moto, e a un gruppo di ragazze e ragazzi della Vi B (anno 2005-2006) dell’istituto Ivo de Carneri, sempre di Civezzano. E ne è nata una storia commovente, vera e al tempo stesso bella come una fiaba. La storia di un supplente in materie ambientali – un insegnante sulla carrozzina – che malgrado le barriere riesce a creare un bel clima, nella classe, raccontando loro il dramma di un ambiente in rapido degrado e la bellezza delle montagne che si vedono dalla finestra della classe. Fino a far nascere negli allievi un sogno, un’idea, una scommessa: “Perché non portiamo il nostro prof in vetta la Fravort?” Sì, ma in che modo, se è in carrozzina? “Sulle spalle. Lo portiamo fino in cima con una barella!” La storia che si dipana nei tre quarti d’ora di filmato gira tutto attorno a questa “piccola” impresa: impresa fatta un po’ di incoscienza giovanile, di molta amicizia, di dubbi e di riflessioni, ma anche di ricerca di aiuto: per salire fin lassù, i ragazzi di Divezzano mobilitano la Sat e il Soccorso Alpino, i Vigili del fuoco volontari, i Custodi forestali. Una rete che consente ai giovani di esaudire il loro sogno e al giovane professore di dire, al termine del film. “Questa sì, che è una vera lezione di fine anno!”. Una regia attenta e pulita, capace di assecondare il ritmo lento e circospetto con cui i giovani protagonisti si avvicinano all’insegnante, cercano di conoscerlo, di capirne la mentalità e i problemi, conduce lo spettatore a scendere con gli occhi di quasi un metro, per conoscere la realtà qual è “a livello di carrozzina”: e si scopre un altro mondo, se lo si guarda con gli occhi di un paraplegico. Si scopre un mondo fatto soprattutto di gambe (di persone) e di zampe (di tavoli e di animali), un mondo che per guardare dalla finestra ti costringe ad alzare lo sguardo verso l’alto, verso quel Fravort che ognuno di noi ha al di là della propria finestra chiusa. E scopri anche che la disabilità ha altri tempi: quelli lenti, lentissimi della carrozzina che sale su per il giroscale della scuola con l’apposito montacarichi, oppure quelli riflessivi della salita su per il sentiero di montagna. Perché in definitiva il film di Osele e della Biasi, ma anche di Paolo Baldessari, di Giorgio Facchinelli e dei ragazzi di Civezzano, di Sergio Anesi, sindaco di Baselga di Piné e presidente del Comprensorio (“Ho vissuto anch’io, sulla mia pelle, la struggente avventura di portare in spalla un disabile fino al Rifugio Tonini, e so quel che possono aver provato i ragazzi dell’Ivo de Carneri. ”) è un grande canto d’amore per la montagna, per quella montagna rivissuta come sogno, come mèta finale, come risultato di un processo e di un progresso che è prima di tutto culturale ed emotivo, e poi fisico e reale. Abbiamo tutti la certezza che “Lezione di fine anno” farà la sua gran bella figura, al prossimo Filmfestival Città di Trento, al quale è stato iscritto. Ma il premio più meritato sarà senz’altro quello di poter raccontare una bella storia a tutti coloro che la montagna la amano e la frequentano per passione e per professione. .  
   
 

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