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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Ottobre 2012
 
   
  SCIENZIATI STUDIANO LA GENETICA DELLA RESISTENZA DELL´HIV-1

 
   
  Bruxelles, 30 ottobre 2012 - Studiando l´impronta genetica che la resistenza ai farmaci causa nell´Hiv, ricercatori in Europa hanno scoperto che polimorfismi compensatori permettono ai virus resistenti di sopravvivere. Presentato sulla rivista Retrovirology, lo studio è stato in parte sostenuto da tre progetti finanziati dall´Ue: Virolab, Euresist e Chain. I progetti Virolab ("A virtual laboratory for decision support in viral diseases treatment") e Euresist ("Integration of viral genomics with clinical data to predict response to anti-Hiv treatment") sono stati finanziati nell´ambito dell´area tematica "Tecnologie della società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue con 3,3 milioni di euro e 2,1 milioni di euro, rispettivamente. Chain ("Collaborative Hiv and anti-Hiv drug resistance network") ha ricevuto quasi 10 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Prevenire la replicazione virale è la modalità attualmente usata per curare l´infezione da Hiv-1. I ricercatori misurano il numero di particelle virali nel sangue e analizzano la conta del cluster di differenziazione 4 (Cd4) per riparare il sistema immunitario. Sin dall´inizio degli anni 1990, il mondo della ricerca ha visto un significativo miglioramento nelle cure e nell´aspettativa di vita dei malati di Hiv. La resistenza ai farmaci però ha obbligato i ricercatori e i medici a trovare una gamma di farmaci per ottenere una completa soppressione del virus. Secondo i ricercatori, la resistenza del virus ai farmaci ha un costo. Il virus portatore delle mutazioni della resistenza ai farmaci è meno "in forma" del tipo di virus selvatico quando il farmaco non è presente. A causa di questo, la replicazione probabilmente non è semplice. Durante le pause della terapia, i virus selvatici predominano velocemente. Ma le persone appena infettate possono essere resistenti ai farmaci anche prima che inizi la terapia. I ricercatori del progetto Spread hanno monitorato le infezioni da Hiv in tutta Europa, esaminando 1.600 individui che erano stati appena infettati dall´Hiv-1 sottotipo B. Hanno scoperto che l´Hiv-1 ospita la resistenza ai farmaci trasmessa (Tdr) nel 10% dei soggetti. Il team ha misurato la produzione del virus e la conta Cd4, osservando che non c´erano indicazioni che questi ceppi di Hiv-1 fossero più deboli. Studi recenti hanno puntato i riflettori sui polimorfismi, differenze naturalmente presenti nei geni che portano a differenze tra animali della stessa specie, come i gruppi sanguigni. Possono anche far aumentare la predisposizione per certe malattie come il cancro e il diabete di tipo 2. Anche i virus comunque ospitano polimorfismi. In questo studio, il team ha scoperto che i polimorfismi in questi ceppi di Hiv-1, polimorfismi specifici nel gene che codifica la protease, necessaria per la replicazione virale, e che agiscono come meccanismi compensatori, rendono i ceppi resistenti più "sani", anche in assenza dei farmaci. "La nostra preoccupazione è che nel tempo vedremo più persone con Hiv-1 Tdr," ha detto l´autore principale Kristof Theys dell´Università di Lovanio in Belgio. L´autore anziano, la professoressa Anne-mieke Vandamme, sempre dell´Università di Lovanio, ha detto: "Contrariamente a ciò che ci aspettavamo, la trasmissione del virus Tdr potrebbe contribuire anche a creare un virus più "in forma" e più virulento, il che ha implicazioni cliniche importanti per come curare al meglio queste persone." Hanno contribuito a questo studio esperti provenienti da Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Serbia, Slovacchia, Spagna e Svezia. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Lovanio http://www.Kuleuven.be/english  Retrovirology http://www.Retrovirology.com/    
   
 

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