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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Ottobre 2012
 
   
  AGRICOLTURA, VENETO: AGEA ERA UN ORGANISMO INEFFICIENTE E DISPENDIOSO. OBBLIGARE A REALIZZARE GLI ORGANISMI PAGATORI REGIONALI

 
   
  Venezia - “Dice bene Sergio Rizzo circa Agea: il finto federalismo costa. Io però aggiungo che costa almeno quanto il centralismo, che quasi sempre è anche viziato da inefficienze e vere e proprie prevaricazioni”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato rifà la storia dell’agenzia nazionale, “che in origine si chiamava Aima e agli agricoltori, al solo evocarla, si accappona ancora la pelle”. “Al suo enorme costo si aggiungevano altrettanta inefficienza e capacità di errore, causa di sanzioni applicate all’Italia dalla Commissioni Europea per: indebiti, ritardati o mancati pagamenti (a migliaia) agli agricoltori e per mancati recuperi di indebiti pagamenti. In più, era impossibile dialogarci per far valere i propri diritti. Per questo Parlamento e Governo, una dozzina d’anni fa, decisero di trasformare la funzione svolta (si fa per dire) in un servizio da portare vicino agli agricoltori a livello regionale, mantenendo a livello centrale il solo coordinamento di attività che avrebbero svolto le Regioni”. “Noi lo abbiamo fatto alla svelta – fa presente Manzato – con ottimi risultati, e con noi lo hanno fatto Toscana, Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Trento, Bolzano, Calabria. Il Friuli Venezia Giulia sta per provvedere utilizzando la nostra Agenzia. Una parte delle Regioni, però, non ha voluto assumersi queste responsabilità e il Governo è stato costretto a mantenere in vita l’Aima, chiamandola Agea, sostanzialmente per operare in queste ultime realtà regionali”. “Il Veneto, i suoi imprenditori agricoli, non intendono rinunciare per le inefficienze altrui al loro efficace e rapido Organismo Pagatore (Avepa, Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura) che – sottolinea Manzato – è praticamente a costo zero. Istituita nel 2001, ci abbiamo messo dentro tutte le funzioni relative all’agricoltura a lei attribuite, trasferendo il personale che si occupava di agricola. I vantaggi? Gli agricoltori veneti hanno già ricevuto i premi richiesti a maggio 2012, hanno ricevuto l’anticipo del premio Pac in erogazione dal 16 ottobre e così via. Non solo: l’agricoltore ha un’interfaccia vicina e consultabile tempestivamente; è migliorata la qualità delle pratiche con un aumento del livello di utilizzo delle risorse comunitarie (prossimo al 100%) e con il recupero di quelle non spese in altre Regioni. Agea è invece rimasta operativamente quella di prima, se è vero che in Veneto il cosiddetto limite “n+2” è stato conseguito ai primi di febbraio 2012, mentre mi risulta che l’Agenzia nazionale anche quest’anno abbia a rischio risorse pubbliche non pagate per circa 1 miliardo di euro (la metà di provenienza europea. Nell’anno finanziario 2012 Avepa, con 465 dipendenti, ha gestito: 144 mila fascicoli aziendali aggiornati, 122 mila domande di premio alle quali hanno corrisposto 269 mila ordini di pagamento, 50 mila autorizzazioni all’acquisto di carburante agevolato per uso agricolo, 37 mila schedari viticoli, 15 mila dichiarazioni vitivinicole, 7 mila visite ispettive alle aziende agricole, 600 pareri per edificazione di agricoltori in zona rurale, 1.000 riconoscimenti di qualifica di imprenditore agricolo professionale, 7 mila autorizzazioni per l’acquisto e l’uso dei prodotti fitosanitari”. “Concordo sul fatto che l’istituzione degli organismi pagatori regionali costituisce un costo più pesante per i contribuenti – dice ancora l’assessore veneto – ma perché questi devono pagare anche lo Stato che mantiene Agea e non viceversa, mentre la stessa Agea, anziché decentrare proprio personale, ha aumentato il numero di dipendenti pur diminuendo il lavoro. Ricordo infine che proprio la Corte dei Conti, nella Relazione Speciale 2009 sugli “Organismi Pagatori” in Italia, ha ben analizzato la situazione, richiamando “tutte le Regioni al rispetto delle prescrizioni normative in argomento” e, “rimanendo l’attuale situazione di stallo nella realizzazione del disegno normativo volto al completo decentramento delle funzioni di organismo pagatore”, richiamando “l’attenzione del Parlamento e del Governo per l’eventuale assunzione di iniziative di competenza”.  
   
 

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