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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Ottobre 2012
 
   
  L’EMILIA ROMAGNA RICEVE LA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL DEPARTMENT DELL´HERAULT PETARD. AL CENTRO DELL´INCONTRO, LA PROMOZIONE DI UNA POLITICA EUROPEA PER LO SVILUPPO E LA TUTELA DELLE COSTE DEL MEDITERRANEO.

 
   
  Bologna – Rilanciare la politica europea per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle coste del Mediterraneo e promuovere la sottoscrizione di una nuova Carta di Bologna che definisca la strategia comune delle regioni costiere. Questi i temi al centro dell’incontro tra l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo e della vicepresidente del Consiglio del Department dell´Herault (della Regione francese Languedoc-roussillon) con delega all´Ambiente e all´Agenda 21, Monique Petard. «La Regione Emilia-romagna ha adottata la ‘Carta di Bologna 2012’ con una delibera di Giunta – ha sottolineato l’assessore regionale Gazzolo – e ora si propone di promuoverne i contenuti e di svolgere una parte attiva per la definizione in Europa di una strategia comune per lo sviluppo sostenibile delle coste del mediterraneo, che comprenda la gestione integrata, la difesa e l’adattamento ai cambiamenti climatici». In particolare la “Carta di Bologna 2012” pone le basi per una cooperazione fra le regioni mediterranee in tema di politiche relative alla gestione integrata delle zone costiere e dello spazio marittimo, dell’adattamento delle coste ai cambiamenti climatici e della mitigazione dei rischi costieri da alluvione, ingressione marina ed erosione. Nella Carta di Bologna 2012, oltre al rafforzamento del ruolo delle Regioni nell’ambito di iniziative europee a scala di Mediterraneo in materia di politiche di gestione e di difesa costiera, si promuove un’iniziativa di un Macro-progetto per il prossimo periodo di programmazione dei Fondi strutturali europei (2014-2020). Le linee progettuali del Macro-progetto riguardano il rilievo quantitativo dello stato del fenomeno erosivo e del rischio di ingressione marina lungo le coste del Mediterraneo; l’uso sostenibile dei depositi sedimentari costieri e sottomarini e del territorio costiero; la promozione di strumenti di pianificazione territoriale e di interventi strutturali integrati e, infine, la costruzione di una rete di collaborazione fra gli osservatori costieri esistenti finalizzata a identificare standard comuni nelle attività di monitoraggio.  
   
 

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