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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Novembre 2012
 
   
  AGRICOLTURA. VENETO AI CANDIDATI PREMIER: VOGLIAMO IMPEGNI PER IL SETTORE

 
   
  Venezia - Un miliardo per il Fondo di Solidarietà Nazionale; un miliardo per dare il via al Piano irriguo sul territorio italiano; revisione delle zone vulnerabili ai nitrati con l’individuazione delle fonti inquinanti non agricole; Programmi di Sviluppo Rurale regionali senza cappi al collo prima ancora di nascere, sui quali cioè non gravi il costo di interventi di competenza nazionale, ma siano davvero strumenti di sviluppo della competitività delle aziende. Sono questi gli impegni che l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha formalmente chiesto stamani a tutti i candidati premier alle prossime elezioni politiche nazionali, intervenendo a Palazzo ferro Fini di venezia in occasione degli “Stati Generali” sulla risorsa acqua in agricoltura, promossi dal presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Un settore economico come il primario, che sta creando reddito e lavoro anche in piena crisi e che produce il maggior valore nell’export del Made in Italy – ha sottolineato Manzato – deve ritornare ad essere protagonista dei programmi di governo, al di là delle alchimie di varia natura che riempiono i media. Chiedo impegni concreti, reali, misurabili su quattro voci essenziali per il nostro sistema di imprese, che non solo produce ricchezza ma è in prima fila nel controllo e nella manutenzione del territorio che tutti dicono di volere. Non sono affatto temi residuali, se pensiamo ai 31 miliardi di valore delle sole esportazioni e alle centinaia di posti di lavoro creati mentre tutti gli altri comparti produttivi espellono manodopera”. “A Laura Puppato, Grillo, Alfano, Bersani, e a tutti coloro che si mettono in gioco per guidare il prossimo governo, chiedo impegni precisi per questo settore e su questo inviterò il mondo agricolo a misurarsi. Non possiamo vivere alla giornata sperando nel bel tempo e nei risparmi pubblici che serviranno, spero, a pagare un po’ dei debiti dello Stato; vogliamo promesse reali sulle quali poi fare il bilancio della buona o della cattiva amministrazione nazionale”.  
   
 

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