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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Novembre 2012
 
   
  LOMBARDIA: CITTÀ DELLA SALUTE, FORMIGONI A BALDUZZI: TEMPI CERTI

 
   
  Milano, 6 novembre 2012 - "Rispetto a quanto dichiarato dal ministro Balduzzi a proposito delle tempistiche di realizzazione della Città della salute, non dovrebbe sfuggire al ministro che Regione Lombardia ha annunciato il cronoprogramma definitivo del progetto già cinque mesi fa, nel luglio scorso". Lo sottolinea il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "La tempistica - ricorda Formigoni - venne definita al termine di un serrato e complesso lavoro di negoziazione tra i soggetti coinvolti, in particolare con i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni, durato quasi otto mesi anche a causa delle continue proroghe richieste dal sindaco di Milano. Proroghe che comunque non hanno prodotto alcun risultato utile, dato che il Comune di Milano non è stato in ogni caso in grado di formulare una proposta alternativa alla sede scelta per il progetto, l´area ex Falck di Sesto San Giovanni". Fine Lavori Nel 2015 - "Secondo gli accordi presi a luglio - continua Formigoni - il nuovo Accordo di programma per la realizzazione della Città della salute verrà pertanto siglato entro marzo 2013, con l´obiettivo di concludere i lavori di costruzione della struttura entro la fine del 2015. E in genere, qui in Lombardia, noi rispettiamo gli impegni". San Raffaele E Maugeri - "Prendo atto con piacere, invece - aggiunge poi il presidente della Lombardia -, che il ministro Balduzzi ha anche affermato, a proposito della vicenda occupazionale che sta coinvolgendo il San Raffaele, come il potere di vigilanza degli Irccs spetti per competenza al Ministero della Salute. Questo è infatti ciò che ha sempre sostenuto Regione Lombardia, alla quale, in occasione dei recenti dibattiti relativi ai casi del San Raffaele e della Maugeri, è stato invece imputato da molti di non aver posto in essere i controlli necessari per evitare le note situazioni al centro di inchieste giudiziarie. E´ stato viceversa chiarito, e il ministro lo conferma, che per gli Irccs di diritto privato alle Regioni spettano solo poteri di controllo sulla qualità e l´appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Per contro, le Regioni non hanno alcuna facoltà di intervento dal punto di vista della verifica, della conoscenza e della certificazione del loro stato patrimoniale e dei loro bilanci di esercizio che, a norma di legge, vengono approvati dai rispettivi Collegi dei revisori dei conti. Il ministro mi dà dunque perfettamente ragione circa quanto ho sempre sostenuto: il potere di vigilanza sugli Irccs è del Ministero e non della Regione".  
   
 

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