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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
 
   
  MANIFESTI PASSIONI E SENTIMENTI 60 ANNI DI PUBBLICITÀ E PROPAGANDA NELLA COLLEZIONE DI MANIFESTI AL CASTELLO DI RIVOLI

 
   
   Milano, 19 febbraio 2007 - Il Castello di Rivoli - Museo della Pubblicità presenta una rassegna dedicata alla raccolta di manifesti di Dino Villani, parte della collezione permanente del Museo. Il fondo, donato negli anni Settanta alla concessionaria della pubblicità Rai (Sipra), è divenuto, grazie ad un accordo tra Regione Piemonte e Rai Teche, attuale proprietario della raccolta, il nucleo originario della collezione del Museo della Pubblicità. Dino Villani, protagonista della nascita della promozione pubblicitaria in Italia, nasce a Nogara, in provincia di Verona, nel 1898. Nel 1934 entra alla Motta, lanciando il “Premio Notte di Natale”, la campagna pubblicitaria per la colomba pasquale e per il panettone. Nel 1939 inventa “Cinquemila lire per un sorriso”, concorso antesignano di “Miss Italia”. Presidente della Federazione Italiana Pubblicitaria sino agli anni Settanta, Dino Villani muore a Milano nel 1989. La rassegna, presenta oltre centotrenta manifesti che trattano i principali temi della comunicazione murale prima dell’avvento della televisione. Gli autori sono i grandi “cartellonisti” del tempo con alcuni dei quali Villani era in stretti rapporti: da Sepo a Dudovich, da Boccasile a Carboni, da Nico Edel a Gian Rossetti sino ad Armando Testa. Il percorso espositivo inizia prendendo in considerazione opere dalla fine dell’Ottocento sino agli anni Venti del Novecento con disegnatori come Dudovich. Si prosegue con gli anni Trenta e Quaranta caratterizzati dalla nascita delle marche, con lavori di Cappiello, di Sepo ed altri. E’ la volta quindi del manifesto di propaganda e di quelli realizzati nel dopoguerra per la battaglia politica della nascente democrazia. La sala successiva propone opere degli anni Cinquanta e Sessanta con i nuovi consumi ed i nuovi linguaggi pubblicitari. La mostra è completata da una sezione dedicata ad alcune “invenzioni” ideate da Dino Villani: la campagna pubblicitaria per il panettone Motta, divenuto da allora simbolo di Natale e di Milano, quella per la colomba pasquale, la festa dei fidanzati a San Valentino, la festa della mamma e “Cinquemila lire per un sorriso”, che diventerà nel dopoguerra “Miss Italia”. Il concorso, che farà sognare gli italiani - dai militari che scrivevano lettere d’amore alle concorrenti, alle sartine aspiranti dive del cinema - entrerà nell’immaginario collettivo nazionale. Sarà presente nella storia del nostro Paese, attraverso gli anni della ricostruzione postbellica, del boom economico, della contestazione degli anni Sessanta sino alle Miss Italia dell’era televisiva. Nomi importanti dello spettacolo, della cultura e dello sport faranno parte della giuria: celebre, nel 1948, la partecipazione di Totò. Il concorso diverrà un passaggio obbligato per future dive del cinema come Lucia Bosé, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano e Sophia Loren. .  
   
 

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