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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Febbraio 2007
 
   
  LA CRESCITA ECONOMICA NELLŽUNIONE EUROPEA SI MANTIENE AD UN RITMO SOSTENUTO

 
   
  Bruxelles, 19 febbraio 2007 - Secondo le proiezioni intermedie della Commissione europea, la crescita economica nellŽUnione europea dovrebbe mantenere un ritmo sostenuto nel 2007, con una crescita stimata al 2,7% nella Ue e al 2,4% nellŽarea dellŽeuro, ovvero 0,3 punti percentuali al di sopra delle previsioni di autunno per entrambe le aree. Il 2006 è stato un anno straordinario, con una crescita trainata dalla domanda interna, grazie al miglioramento della situazione del mercato del lavoro (3 milioni di posti di lavoro creati, di cui 2 milioni nellŽarea dellŽeuro). Ciò ha consentito alla economia della Ue di resistere allŽimpennata dei prezzi dellŽenergia, che hanno raggiunto livelli record in estate, a condizioni monetarie più restrittive e ad un rallentamento della congiuntura negli Stati Uniti. Questi sviluppi sono di buon auspicio per il 2007. Sul fronte dellŽinflazione, benché lŽaumento dei prezzi dellŽenergia abbia fatto lievitare i prezzi al consumo del 2,2% lo scorso anno, sia nella Ue che nellŽarea dellŽeuro, lŽinflazione nel 2007 dovrebbe scendere allŽ1,8% nellŽarea dellŽeuro (2% nella Ue) grazie alla discesa dei prezzi del petrolio e allŽimpatto relativamente limitato dellŽincremento dellŽIva in Germania. “LŽeconomia europea ha registrato risultati particolarmente positivi nel 2006 e dovrebbe mantenere un ritmo di crescita sostenuto nel 2007. Questa situazione non è dovuta soltanto a condizioni cicliche favorevoli, ma riflette anche una maggiore robustezza dellŽeconomia europea e dimostra che le riforme economiche già realizzate meritavano lo sforzo fatto. Il risultato è che la Ue sta creando più posti di lavoro, e la disoccupazione strutturale è scesa al livello più basso da oltre un decennio. Dobbiamo evitare di ripetere gli errori del passato e sfruttare questi periodi economici favorevoli per continuare sulla via del risanamento delle finanze pubbliche e delle riforme strutturali, che è la sola via in grado di garantire una crescita economica più forte e sostenibile", ha affermato il commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia. La crescita economica ha raggiunto il 2,7% nellŽarea dellŽeuro e il 2,9% nella Ue nel 2006, a fronte rispettivamente dellŽ1,4% e dellŽ1,7% nel 2005. Si tratta della crescita più elevata osservata nelle due aree dal 2000. LŽaumento dei prezzi del petrolio ha mantenuto lŽinflazione dei prezzi al consumo al 2,2% nel 2006, sia nellŽarea dellŽeuro che nella Ue, come nel 2005. Quanto allŽinflazione di base (esclusi i prezzi dellŽenergia e degli alimenti non lavorati), è rimasta stabile attorno allŽ1,5%. Per quanto riguarda le prospettive, la crescita del Pil dovrebbe continuare ad un ritmo relativamente sostenuto, per quanto più modesto, ovvero il 2,4% nellŽarea dellŽeuro e il 2,7% nella Ue. Questi valori restano tuttavia superiori di 0,3 punti percentuali alle proiezioni presentate dai servizi della Commissione nellŽautunno 2006. Quanto allŽinflazione, dovrebbe scendere allŽ1,8% nellŽarea dellŽeuro e al 2% nella Ue. Si tratta della terza serie di previsioni intermedie pubblicate dalla Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione. Esse consentono di effettuare un aggiornamento delle prospettive economiche per la Francia, la Germania, lŽItalia, la Polonia, la Spagna, il Regno Unito e, per la prima volta, i Paesi Bassi. Complessivamente, questi sette paesi rappresentano oltre lŽ80% del Pil della Ue. Le economie europee hanno registrato risultati migliori del previsto nel 2006, malgrado il livello elevato dei prezzi del petrolio, le condizioni monetarie più restrittive e un rallentamento dellŽeconomia degli Stati Uniti. In base ai dati dellŽinchiesta, lŽeconomia della Ue manterrà una crescita superiore al potenziale. La crescita mondiale, rivista al rialzo al 5œ% per questŽanno, continua a supportare prospettive favorevoli. Tuttavia è la domanda interna, ovvero il consumo e gli investimenti privati, che saranno i principali motori della ripresa. In particolare, le prospettive migliori del previsto in materia di inflazione e lŽevoluzione favorevole del mercato del lavoro faranno salire il reddito disponibile reale, sostenendo così ulteriormente il consumo privato. La ripresa della crescita va di pari passo con la riduzione degli scarti tra i tassi di crescita delle principali economie. Nel caso della Germania, il profilo di crescita è inoltre influenzato dallŽaumento dellŽaliquota standard dellŽIva di 3 punti percentuali nel gennaio 2007. LŽinflazione dovrebbe calare nel 2007 a seguito della discesa dei prezzi del petrolio e dellŽincidenza meno forte dellŽinnalzamento dellŽIva in Germania. Sul mercato dei future, il prezzo medio del greggio Brent è stimato a 59,9 dollari Usa al barile nel 2007, ovvero 6œ dollari Usa meno che in autunno. La ripresa della produttività del lavoro ed unŽintensa concorrenza internazionale a livello di prezzi dovrebbero anchŽesse contribuire a mantenere lŽinflazione nellŽarea dellŽeuro ad un tasso inferiore alla soglia del 2% della Banca centrale europea. Tuttavia talune pressioni sui prezzi a livello dei produttori e accordi salariali più elevati del previsto potrebbero rappresentare un rischio per questa previsione favorevole in materia di inflazione nella parte successiva dellŽanno. A seguito dellŽattività economica vigorosa, la crescita dellŽoccupazione ha registrato una straordinaria accelerazione dallŽultimo trimestre del 2005, con 3 milioni di nuovi posti di lavoro nella Ue, di cui 2 milioni nellŽarea dellŽeuro. Nel dicembre 2006 il tasso di disoccupazione ammontava a 7,5% nellŽarea dellŽeuro (media annuale del 7,8%), il suo livello più basso da oltre un decennio. Questo dato è pari a quello del tasso di disoccupazione naturale stimato, che ha registrato un calo incoraggiante negli ultimi anni, il che fa ritenere che le riforme strutturali stiano dando i propri frutti. Dalle informazioni disponibili risulta inoltre che in parecchi Stati membri i risultati di bilancio si sono rivelati migliori di quanto previsto nel 2006, unŽevoluzione positiva che dovrebbe continuare, almeno in parte, nel 2007. I rischi legati alle previsioni sembrano sostanzialmente controbilanciarsi. In particolare lŽinversione di tendenza nel mercato del lavoro potrebbe dare luogo ad un circolo virtuoso: crescita dei redditi da lavoro, maggiore fiducia e aumento della spesa dei consumatori. DŽaltra parte e nonostante i margini creati dalla recente ripresa della crescita della produttività, unŽaccelerazione dei salari scollegata da previsti incrementi di produttività potrebbe soffocare lŽespansione determinando una stretta di politica monetaria più rapida del previsto. Permane inoltre elevata lŽincertezza per quanto riguarda lŽimpatto dellŽinnalzamento dellŽIva in Germania, dove ai buoni risultati del secondo semestre del 2006 potrebbe seguire un rallentamento della crescita nel primo semestre del 2007. Sul lato esterno, mentre sembra attenuarsi il rischio di una crisi dellŽeconomia Usa, la questione degli squilibri mondiali e del rischio che si manifestino in modo disordinato continua ad essere fonte di preoccupazione. .  
   
 

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